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Full text of "MC microcomputer 025 1983"

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Juki 6100 


4 Indice degli inserzionisti 

5 Buon Natale - Paolo Nuli 
12 Indice analìtico 1983 

16 News 
30 Stampa estera 
36 Libri - Maurizio Bergami 
42 Triumph Adler Alphalronic PC 
Leo Sorge 
48 Calcomp M84 
Franeeseo Peironi 
54 Juki 6100 - Corrotto G/«itocc( 

58 Texas Instruments TI-66 
Pierluigi Panunzi 

62 Sìmons' Basic per Commodore 64 
Leo Sorge 
68 GraHca 

Francesco Peironi 

74 TuitoSpectrum - 48K per tutti 
Maurizio Bergami 
78 Software RPN 
Paolo Galasseiti 
81 Software SOA 
Pierluigi Panunzi 
85 Software Sharp 
Fabio Marzocco 
88 Software Casio 
Fabio Marzocco 

91 Impariamo a programmare 
in Assembler 
Vuher Di Dio 
95 Software Apple 
Faiter Di Dio 
98 Vie da zero 

Tommaso Pantuso 
lOI Software Vie e 64 
Leo Sorge 

105 Software TI-99/4A 
Giuseppe Merlino 
108 Software Spectrum 
Maurizio Bergami 
110 Software ZX-81 
Maurizio Bergami 
112 I trucchi del CP/M 
Clauiiio Rosazza 
115 Guidacomputer 
135 MCmicromarkel • micromeeting 
143 MCmicrotrade 
145 Campagna abbonamenti 
Servizio arretrati 




MCmlcrocomputer 25 
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INDICE DEGLI 
INSERZIONISTI 



MCmicrocomputer 25 



Anno 3 - numero 25. dicembre 1983 
mensile • L. 3.500 

Direttore: 

Paolo Nuti 
Condirettore: 

Marco Marìnacci 
Ricerca e sviluppo: 

Bo Arnklil 
Collaboratori: 

Maurizio Bergami. Valter Di Dio. 
Paolo Galassetti, Corrado Giustozzi, 
Fabio Marzocca, Giuseppe Merlina. 
Alberto Morando. Tommaso Pantuso. 
Pierluigi Panunzi. Francesco Pctroni. 
Gina Principi. Claudio Rosazza, Leo 
Sorge. Maria Chiara Stefanini, Pietro 
Tasso 

Segreteria di redazione: 

Paola Pujia (responsabile), 
Giovanna Molinari 
Grafica e impaginazione: 
Roberto Saltarelli 
Grafica copertina: 

Studio AZ - Roma 
Fotografìa: Dario Tassa 
Amministrazione: 

Maurizio Ramaglia (responsabile). 
Anna Rita Fratini. Pina Salvatore 
Abbonamenti ed arretrati: 
Giancarlo Atzori 
Direttore Responsabile: 

Marco Marinacci 
MCmicrocomputer è una 
pubblicazione Technimedia. 

Via Vatsolda 135, (X)14l Roma. 
Tel. 06/898.654-899.526 
Registrazione del Tribunale di Roma 
n- 298/81 dell'll agosto 1981 
©Copyright Technimedia s.r.l. 
Tutti i diritti riservati. 
Manoscritti e foto originali, anche se 
non pubblicati, non si restituiscono 
ed è vietata la riproduzione, seppure 
parziale di testi e fotografie. 
Pubblicità: 

Technimedia. Via Valsotda 135, 
00141 Roma. tei. 06/898.654-899.526 
Produzione pubblicitaria: 

Cesare Veneziani 
Abbonamento a 12 numeri: 

Italia L. 35.000; Europa e paesi del 
bacino mediterraneo (spedizione via 
aerea) L. 65.000 
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L. 92.000 (spedizione via aerea). 
C/c postale n. 14414007 intestato a: 
Technimedia s.r.l. • Vìa Valsolda. 135 
OOI4I Roma 
Composizione e fotolito: 

Slarf Photolito, Via Acuto 137, 
GRA km 29, Roma 
Stampa: 

Grafiche P.F.G.. Via Trasponlina 
46/48 - 00040 Ariccia (Roma) 
Concessionaria per la distribuzione: 
Parrini & C. - Roma - P.zza 
Indipendenza llb - Cent. Tel. 4992. 


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BucttiNatale 


Quando, un sabaio mattina, portai a casa il mio primo personal 
computer, non avrei mai immaginato il seguito della storia. 
Fatto si è che aperto lo scatolone e messo il computer sul 
tavolo, mia moglie disse: "Mi fai provare?". Domenica all’ora 
di pranzo era a metà dei manuale ed aveva già realizzato il suo 
primo programma applicativo. Da un lato ero un po' seccato. 

ma dall’altro soddisfattissimo: quale miglior dimostrazione 
della mia teoria e cioè che per imparare ad usare il computer 
basta una macchina a disposizione, un manuale di istruzioni 
comprensibile ed un po' di buona volontà? 

A meno di quattro anni di distanza la penetrazione culturale 
de! computer è avanzata a! punto tale da far classificare un 
episodio de! genere nell'ambito dell’ovvio e de! banale. Meno 
ovvio, quello che è successo al mio amico e collaboratore di 
AUDIOrevieìv Renato Giussani che. dopo aver portato a casa 
un personal computer con l'idea di utilizzarlo come video-gioco 
per i bambini, ha trovato il figlio di sette anni intento a 
ricopiare con la massima attenzione i programmi pubblicati su 
MCmicrocomputer; li aveva scovali da solo riconoscendo ia 
foto della macchina. Il dramma è scoppiato quando, al 
momento di uscire di ca.«j, il computer è stalo spento ed il 
programma è andato perso. Per farla breve mi è toccalo venire 
in ufficio di domenica pomeriggio a cercare un disc driver per il 
frugoleilo. 

Qualche giorno fa ero ad Ancona presso lo stand allestito da 
A UDIOreview ed MCmicrocomputer in occasione dell’Hi-Fì 
Expo Adriatico. Gli organizzatori avevano giustamente 
promosso ia visita della mostra da parte delle scuole e cosi tra 
orde di ragazzi grandicelli non mancavano anche i più giovani. 

A un certo punto si avvicina ai nostri tavoli un ragazzino 
minuto. Con gli occhi che palesemente gli brillano dall'interesse 
comincia a sfogliare alcuni numeri di MC. "Quanti anni hai?", 
gli chiedo, “dodici", risponde. "Ma ce l’hai il computer?" "Non 
ancora, ma a Natale papà me lo regala. ” 

A lui. a! suo papà e tutti voi. Buon Natale. 

Paolo Nuli 


MCmicrocomputer 25 



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(N.B.: l’indice analitico dei numeri 1 14 è pubblicato sul n. 14) 

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12 


MCmicrocomputer 25 


indice anaiifieo 


OidmaIoreaHabetKO<HP4IO 22 

V«ac(HP41CI 22 

DEXEV' espan^m decimali (KP41C) 23 

Sllaba (HP41C) 24 

Battaglia navale IHP410/1 25 

SOFTWARE SHARP 

SCACCO 3 (PC-15O0) 15 

Indovino l'animale (PC4500) 15 

Spesecasalinghemensili(PC-1211l 16 

Recipe IPC-12UI 16 

Mammulh micco word ivoceuar IPC-1500) 17 
L M e suggertmenti van 17 

Grafici I IPC-1500) 18 

Grafici 2 (PC-1500) 18 

L'Input del dati (PC 1500) 18 

L'assemblet del PC 1500 (I) 19 

L'a&sembler del PC-1500 (II) 20 

Asteroid (PC 1500) 21 

Prova nflessi (PC-1500) 21 

L assem(>ler del PC-1500 (MI) 22 

PCMON monitor esadedmale per PC-ISOO 23 82 

Multivlbratore aslabtle (PC-I21 1) 

Orologo con sveglia (PC-121 1 ) 

Radic compiesse di equaàoni (PC 121 1) 

OLD 

Slot Maclilne 


23 84 

23 84 


SOFTWARE APPLE 


Ordinsmei 

Senne m é 
Discorsi eli 


Hi speed KGR clear 
Conversioni sempre pn 
Motomuro 

Scrolling per tutti I gust 
Click per Apple Writer 


Toni e semitoni dello specteum 21 79 

Parollamo 22 92 

Trucchi e nodale (nastro-budtup) 23 94 

Renumber 24 105 

Block delele 24 106 

Simon 25 108 

Il comando ORAW 25 109 

TutloSpectrum (I) 25 74 


SOFTWARE ZX-81 



Le istruzioni DATA READ 

Space Banle 

16K RAM Toolkii 

Slot Machine 

Poke ma buone 

Copyright Indelebile 

ll'gioch«ode^4‘ 


16 66 

17 82 

18 82 

19 82 

20 97 

21 82 
21 82 

24 109 

25 110 


SOFTWARE TI-99/4A 

Archivio indirizzi 

Tombola 

Totocalcio 

Il latennto. Il topo e il formaggio 

Bioritmi 

Pecore Nere 

Master Mmd 


90 

91 
72 


92 

100 


I SEGRETI DEL TI 99/4A 

RdiI.Ioystick'matnct'pnnt al 
La gestione del file su cassette 

L'a^mSw dd^^* 

grafica delI'Extended Basic 
Cali Key Cali Jnyst 

SOFTWARE VARIO 

Shell Melwier Sor! in I m (CBM 832) 
Cross relerence In l.m. (CBM 832) 

Piloi (FX-702P) 

Allunaggio (PB 100) 


17 45 

18 79 

20 72 

21 60 

22 68 

24 96 


15 72 P Panuna 

16 68 P. Panuna 



SOFTWARE ATARI 

Alla scoperta della grafica Alan (M 15 84 

Alla scoperta della malica Atan (V) 18 69 

Alla scoperta della grafica Alari (VI) 21 76 


SOFTWARE COMMODORE 64 

Alta risoluzione sul CBM 4 23 88 

Superllsl 10 24 93 

Bréccia 25 101 


SOFTWARE VIC-20 

Attacco medievale 
Grafica più della scheda 
Renumber Deleie 
Malh pack hard 
Vic-Maze Labirinto 3D 

W^OR GOTO 
BASAL2 1 
PIC-MAN 

Usiamo I tasU funzjorte 
Vie da zero (Il 
Vie da zero (II) 


23 90 

24 94 

24 87 

25 98 


SOFTWARE ZX-SPECTRUM 

Dieci uMUty 19 80 


I TRUCCHI DEL CP/M 


Auloload 

Ancora sul $$$.SUB 

Basic & Assembler - 1 pane 
Basic & Assembler II pane 
Basic & Assembler - III pane 
Auloload II tipo 
Buffer di tastiera 


15 86 


16 72 



19 85 

20 100 

21 84 

22 94 


24 112 

25 112 


UTILITY TOOLS 

Conversione esadeamale 19 87 

Foglio di programmaaone Basic 20 103 

Schede per archivio cassette 21 86 

Foglio di programmazione assembler 24 1 14 


MICROPLAY 



^Tod^a^nSl^o 20 30 

Alea taaa est progetto numen 24 28 


MCmiCfOComputer 25 


13 




conpuTEBConpanv.. 

ELABORATORI ELETTRONICI 


NOTIZIE E... NOVITÀ 


La COMPUTER COMPANY S.A.S. rappre- 
senta, oggi, una delle maggiori Società di 
produzione e diffusione sul mercato italiano 
di MINI e MICROCOMPUTER della più avan- 
zata tecnologia nonché di Software applica- 
tivo altamente evoluto e parlicolarmeiMe 
flessibile è modulare. 

SOFTWARE APPLICATIVO. Oltre ai pac- 
chetti tradizionali per gestione, ne sono stati 
sviluppali altri per l'Office Aulomation non- 
ché per la gestione di laboratori d'analisi, 
condomini, alberghi, scuole, assicurazioni, 
studi notarili, ingegneria civile e, ultima rea- 
lizzazione, un package completamente inte- 
grato per la Gestione di Enti Comunali. Oue- 
sl'ultimo è stato concepito per aree applica- 
tive e risulta caratterizzato dalle seguenti 
attività funzionali e flussi informativi 

AREA ANAGRAFICA: a) Anagrafe e stato 
civile b) Servizi elettorali c) Servizio scola- 
stico d) Servizio di leva militare 

AREA CONTABILITA E SEGRETERIA, a) 
Contabilità dell'Ente b) Paghe e contributi 
personali c| Gestione lesti d| Gestione mate- 
riali e) Gestione archivio delibere. 

AREA TERRITORIO; in fase di sviluppo. 

Equipe di tecnici nei vari settori effettua 
una accurata analisi delle procedure interne 
da meccanizzare e. sfruttando dei moduli di 
base preesistenti, realizza in breve tempo 
del Software applicativo decisamente orien- 
tato al sistema organizzativo dell utente. 

Il Servizio Assistenza Tecnica é, del resto, 
un altro punto di forza della COMPUTER 
COMPANY. Infatti la Società è in grado di 
garantire, in tutta Italia e nel giro di qualche 
ora. qualsiasi tipo di Intervento con sostitu- 
zione Immediata della scheda ditettosa. 

Nel quadro d'ampliamento della propria 
attività e nel rafforzamento dell'Immagine e 
della presenza, altri nuovi uffici sono stali 
inaugurati di recerite a Roma, Caserta e To- 
rino, città nelle quali la COMPUTER COM- 
PANY possiede già da tempo delle sedi uffi- 
ciali. É stato acquistalo, por, il 7S% delle 
azioni della CBI di Catania con l'obiettivo di 


sviluppare le vendile nelle Isole e nei paesi 
del bacino Mediterraneo. Si evidenzia anco- 
ra la presenza della Società, anche se con 
diversa denominazione, sul mercati europei 
ed in particolare su quello spagnolo, france- 
se e tedesco. 

. Per lo sviluppo di questi programmi la 
COMPUTER COMPANY prevede, entro le fi- 
ne dell'anno, di aumentare il proprio organi- 
co lino a 900 posti di lavoro confermandosi 
tra le società più moderne e presenti sul 
mercato nel settore dell’informatica. 

L'ovvia Iterazione di questa sua semplice 
ma vincente politica commerciale è costitui- 
ta dalle novità che la COMPUTER COM- 
PANY é lieta di presentare al propri clienti: 
non ultimo il Nuovo Sistema a 16 Bils dalle 
caratteristiche tecnico-funzionali veramen- 
te notevoli rispetto al costo. Questo sistema 
con struttura Mulllprocessor è basato sulla 
CPU 68000, 16Bits.6MHzesul microproces- 
sore 260 A, 6 bits, 4 MHz per la gestione 
dell’Input e dell'output del sistema. La me- 
moria Centrate 6 di 126 K espandibile, in 
biocchi di 128 K. fino a 512 K. Oltre all'uscita 
parallela, tipo "Centronics", per collegare 
la stampante. Il sistema dispone di due usci- 
te seriali, tipo RS232C. per il collegamento 
In Plotter, Digitizer, Modem ed altre periferi- 
che. Il terminale video prevede una tastiera 
con 76 tasti (compreso II tastlerino numerico 
e due tasti per funzioni speciali) ed uno 
schermo da 12" ad alla risoluzione con for- 
malo da 24 righe per 80 caratteri con vari 
attributi video. 

£ prevista inoltre, tramile una scheda ag- 
giuntiva, la gestione grafica del video con 
una risoluzione di 640 v 240 punti. La Memo- 
ria di Massa è costituita da unità Floppy o 
Hard-OIsk per una capienza da 2.5 Mbytes e 
40 Mbytes (presto verranno inlerfacclate 
unità più potenti). Questo elaboratore può 
essere utilizzato come sistema monoutente, 
mulllutente o come nodo di una rete locale. 

Il suo costo base e sorprendentemente di 
L. 11.000.000. Con questo nuovo ed econo- 
mico sistema si vuole avvicinare un tipo di 


cliente fi naie che pur volendo avvalersi di un 
Computer altamente professionale deside- 
ra mantenere I costi di acquisto e di gestio- 

Per eliminare i "tempi morti" del Compu- 
ter durante le operazioni di output c'è poi lo 
Spooler; é questo un dispositivo che fa da 
Interfaccia tra II Computer e unità periteri- 
che. riceve ad alta velocità I dati provenienti 
dal sistema e li trasmette In modo autonomo 
alla periferica collegata. Il pregio dello Spo- 
oler é di ridurre di oltre il 90%, In fase di 
stampa. l'Impiego del Computer che può 
quindi contemporaneamente intraprendere 
l'elaborazione di nuovi dati. 

E ancora buone notizie per i clienti: oltre 
che nel mercato dei Mini e Personal Compu- 
terà. la COMPUTER COMPANY si è prepo- 
tentemente inserita nel mercato dei regi- 
stratori di cassa elettronici raggiungendo un 
importante accordo con la AOS ANKER. La 
AOS ANKER, società da sempre leader nel 
settore dei registratori di cassa, ha conferito 
alla COMPUTER COMPANY un mandato di 
distribuzione esclusiva dei propri prodotti in 
Piemonte, Campania e Sicilia orientale. 

Dal canto suo la COMPUTER COMPANY 
ha mantenuto la promessa latta agli utenti 
realizzando l'interfacciamento dei registra- 
tori di cassa Anker con i propri sistemi di 
elaborazione dati, ha reso cioè possibile Im- 
mettere nelle procedure di contabilità gene- 
rale e magazzino I dati di vendila In tempo 
reale da registratore 

É evidente l'economia, sempre in tempo 
reale e la precisione dei dati che consento- 
no una gestione sempre più corretta ed effi- 
cace delle attività commerciali che si avvar- 
ranno di questi nuovi, semplici nelTuso, ma 
nel contempo sofisticati sistemi. 

Per migliorare i servizi In questo Impor- 
tante settore tra breve sarà anche disponibi- 
le l'elaboratore predisposto con un lettore 
per bande magnetiche che è particolarmen- 
te richiesto nelle attività dei supermercati e 
delle farmacie. 


DIREZIONE GENERALE PER L'ITALIA 

Via S Giacomo, 32 - 80133 Napoli - Tel (081) 310487 324786 


Computer Shop esposizione 

Via Ponte di Tappia, E6-6S - 80133 Napoli - Tel (081) 313255 


urlici Tecnici 

Via Slrellola S Anna alle Paludi, 128 - 80142 Napoli - Tel. (081) 265499 


Tel 3SOS621'3611S48I36064SO/3606530 - 00196 Roma 
P zza Pian degli Slrozzi. 33 - Tel 386698 - 00195 Roma 
Caserta Corso Giannone. 90 - Tel 326741 - 81100 Caserla 
Via Don Bosco 19 - 81 100 Caserla 
Tonno Via XX Seltembra. 65 • Tel 518392 - 530091 - 10100 Tonno 
Via Saluzzo 90 - Tel 6S09S78 - 10100 Tonno 
Via Valperga Caluso. 30 - Tel 6505019 . 65BS16 - 10100 Tonno 


MILANO - VENEZIA • BOLOGNA - FIRENZE - PADOVA • BARI - PARIGI - LONDRA - MADRID - MONACO - BRUXELLES 


SIEMENS 


PT88 Siemens nasce una nuova generazione 
di stampanti iow-cost 



e 

parallele. 


Un notevole passo avanti nel 
campo della trasmissione 
dell’Informazione è stato 
recentemente compiuto dalla 
Siemens con le nuove stampanti 
PT88. 

Queste stampanti sono II primo 
risultato di una filosofia 
assolutamente innovativa; infatti, 
grazie alle loro caratteristiche ■ 
“piccole" nel prezzo, “grandi" nelle 
prestazioni ■ trovano applicazioni 
universali nel campo dell'informatica 
distribuita. 


Piccole, compatte, versatiti, 
sono fomibili in due 
versioni: 

PT 88 SIEMENS INKJET 
(metodo drop on demand), 
discretamente veloce, 
completamente silenziosa, 
stampa 150 caratteri 
al secondo. 

PT 88 SIEMENS 
AD AGHI, ben 
Insonorizzata, 
velocità di 
stampa 80 
caratteri al 
secondo. 


Ecco tutte le altre caratteristiche 

delle stampanti PT 88 Siemens: 

• bidirezionali, ottimizzate 

• matrice di stampa 9x9. buffer da 4 
Kbyte 

• trattore e frizione per moduli 
continui (124 ^ 250 mm), frizione 
per fogli singoli (105 ^ 216 mm) e 
per carta in rotoli (105 216 mm). 

• densità caratteri; 10. 12, 17 Car/" 
(scrittura normale) 5. 6 85 Car/" (scrittu- 
ra espansa); scrittura grassetto 

• 8 set di caratteri nazionali, 
generatore di caratteri programma- 
bile (motrice di stampa 9x12) 

• proportlonal spaclng,.ln- 


discendenti 
grafica (bit* 
image 7 e 8 
bit, raster scan, 
blocchi) 
programma 
autotest 



RBS ELETTRONICA - Via Tonale. 30 
10127 TORINO - tei. (Oli) 6199817/617362 
CUMTRON S.pA - Viale Certosa. 269 
20151 MILANO - tei. (02) 3010091 
GE-P- ELETTRONICA S.r.l. - Via Savelll 15/A 
35100 PADOVA - tei. (049) 773288/773440 
HARD POINT S.r.l. - Via ciroce Rossa, 9/b 
35100 PADOVA • tei. (049) 773962 
DIGiTALIA Sj.!. - Va Molfìno. 2 
16154 GENOVA - tei. (010) 671072 
DIGITAUA Sj.I. - Corso Canalgrande, 26 
41100 MODENA - tei. (059) 230599 
CEDO SISTEMI S.rJ. • Pza Indipendenza, 13 
50129 RRENZE - tei. (055) 474467/486265 
E.P.T.A S.r.l. - Va Verona, 9/b-30 
00161 ROMA - tei. (06) 428413/428539 

Acquirenti di tipo OEM possono 
inoltre rivolgersi direttamente alla 
Siemens Bettra S.pA - 20124 Milano 
■ Va Lazzaroni, 3 - tei. (02) 6248 
Gruppo telematica OEM. 



^C^eÀ4/5 


Sony il primo home-computer 
standard MSX distribuito in Italia 

Selle dei quindici cosirultori di homc compu- 
ter aderenti allo standard MSX (vedi MCmicro- 
computcr n. 23 pagina S) hanno esibito in pub- 
blico le loro macchine. In occasione della an- 
nuale mostra deU'eleuronica di Osaka (6- 1 1 ot- 
tobre) sono stati presentati uITicialmente il Na- 
tional CF-2000. il Victor (JVC) HC-5, il Toshi- 
ba HX-lOSeHX-IOD, rHitachi MB-Hl, il Sa- 
nyoMP-10edMP-ll.ilMilsubishiML-8000ed 
il Sony Hit Bii-5S. 

Benché tulle queste macchine rispondano allo 
standard che fìssa una serie di caratteristiche 
atte a rendere le macchine assolutamente com- 
patibili tra loro ed intercambiabili in termini di 
software applicativo, i modelli proposti dai di- 
versi costruttori differiscono leggermente in ter- 
mini. per esempio, di slot lìberi per cartucce di 
gioco o programmi applicativi, di dimensioni 
della memoria RAM di prima installazione, di 
disponibilità di penne ottiche, di realizzazione 
del Joystick, etc. Il Sony, per esempio, ha attira- 


to particolarmente l'attenzione del pubblico 
non solo per l'originale struttura del suo joy- 
stick. ma anche per il firmware da 8 Kbyte (com- 
preso nel prezzo della macchina) per la gestione 
di una agenda elettronica. In Giappone, i prezzi 
variano tra i 54.800 ed i 75.800 yen; tenuto conto 
che con le spese dì trasporto e sdoganamento 
uno Yen (il cui cambio attuale si aggira intorno 
alle 6.7 lire/Yen) fìnisce col costare all'utente 
italiano intorno alle lO-l I lire, il prezzo in Italia 
si dovrebbe aggirare tra le sei e le ottoceniomìla 
lire. 

La prima macchina standard MSX a giungere 
in Italia, sembra verso l'inizio del prossimo an- 
no. sarà probabilmente l'Hil Bit- 55 della Sony. 

Per ulteriori informaziani: 

Sony Italia. Via Ferri, 6 
20092 Ciniseìh Balsamo IMI) 


Linea calda Easy Byte 

A conferma del felice momento, la giovane 
società amplia la sua rete vendite con un nuovo 
computer shop a Latina, in V. Tot! (galleria 
elsa): disponibili tutti i prodotti già presenti nel 
negozio romano, i vari computer Apple, Victor, 
Olivetti M20. le stampanti Epson ed Oki; per i 
Personal, Commodore (VIC e 64) e Sinclair 
(Spectrum). 

In contemporanea viene aperta la sede opera- 


tiva del centro ricerche e sviluppo software della 
Easy Byte, a Roma in V. Platina 22. Qui ferve- 
ranno le varie iniziative, a partire da corsi sia su 
linguaggi che su metodologie dì programmazio- 
ne. nonché un servizio nuovo per l'Italia: la 
"linea calda", consìstente in un numero telefoni- 
co a disposizione di tutti gli utenti di software, 
ognuno contraddistinto da una Password Per- 
der ulteriori informazioni: 

Easy Byte, t'ia G. Villani 24/26. Roma. 


Floppy disk drive da Sanyo 
La nuova unità lettrice di dischi flessibili da 
5"I/4 si chiama AXR. e va a completare la serie 
AX che già comprende i modelli T ed S. Cambia 
la densità di traccia, e quindi la capacità, che 
passa dai 164K del T e dai 328K dell'S a^i 
attuali 655K; in cantiere un ulteriore raddoppio 



per giungere a quasi 1,2 MB sul futuro modello 
AXU. Il tempo dì accesso medio é rimasto 100 
ms. cosi come non sono variate la velocità di 
rotazione (300 g/m) e la densità di registrazione 
(5876 byte per pollice): quest'ullima dovrebbe 
variare nel citato AXU. salendo a 9646 B/P. 

Per ulteriori informazioni: 

REPCO. Via Cesare Baronia. SO. 00179 Roma. 


Personal IBM per i disabili fonici 

Presso il Centro di Educazione Motoria della 
XVI unità sanitaria locale dì Genova levante, un 
gruppo di disabili incapaci di esprimersi a voce 
adopera un PC IBM per consentire di formare 
frasi. Il programma, denominato Logos 4. é 
comandato da un unico tasto di selezione e fa 
comparire sullo schermo icaratterì da seleziona- 
re: ciò avviene non in ordine alfabetico, bensì 
secondo proprietà statistiche del lessico italiano 
(ad es. una volta selezionalo il gruppo 'eh' appa- 
iono le sole vocali 'e' oppure 'i'). L’uso del com- 
puter, oltre al fine immediato della comunica- 
zione, si è rivelato uno stimolo per l'apprendi- 
mento ed il recupero dei controllo motorio. 

Il Logos 4 é stato realizzato dalla software 
house A&B di Genova sulla base di studi del 
Centro Educazione motoria, con la collabora- 
zione delITstituto di Elettronica dell'Università 
di Genova, oell'antbito del progetto finalizzato 
"Tecnologie Biomedichc" del CNR. 

Per ulteriori informazioni: 

IBM Italia. Direzione Relazioni Stampa 
20090 Segrate (MI). 


SERVIZI PER L'INFORMATICA 


10 GENNAIO -30 MARZO 


CORSO DI PROGRAMMAZIONE 

BASIC 

TEORICO E PRATICO 



VERRÀ' SVOLTO IL SEGUENTE PROGRAMMA: 

A) Introduzione alla struttura degli elaboratori 

B) Introduzione alla programmazione 

C) Studio delle principali strutture di Dati 

D) Studio del linguaggio BASIC 

E) Studio degli archivi di Dati 

F) Applicazioni con l'uso della memoria di massa 

G) Studio e applicazioni sull'uso della stampante 

H) Applicazioni sull'Intero sistema 

PREZZO: L. 350.000 + IVA (18%) 

HELIS 

ROMA - Via Montasio n. 28 
Tel. 06/89 22 756 


16 


MCmlcrocomputer 25 


TELCOM 

DUE CARTE IN PIU’ ! 

LA NUOVA STAMPANTE JUKI A MARGHERITA 
LA NUOVA STAMPANTE MITSUI AD AGHI 


JUKI 6100 


MITSUI Serie MC 



finalmente una stampante A MARGHERITA 
accessibile a tutti per il suo BASSO COSTO. 

La caratteristica fondamentale di una stampante 
a margherita è la stampa a carattere pieno che 
garantisce una qualità di scrittura indispensabile 
per la corrispondenza automatica e il trattamento 
delle parole. L'alto prezzo di queste stampanti ne 
ha sempre impedito l'utilizzo in sistemi a basso 
costo quali personals. desk-top computers e 
micro in genere. 

JUKI 6100 è la prima stampante a margherita 
che garantisce: 

- prestazioni elevate 

- affidabilità 

- qualità di stampa 

- prezzo coerente con i piccoli sistemi 
JUKI 6100: un passo avanti in tecnologia 
un passo indietro nel costo 


Le stampanti della MITSUI rappresentano la 
continuità Telcom nella politica del “LOW-COST" 
con caratteristiche e qualità competitive: 

- Velocità di 120/160 caratteri al secondo 

- Testinaa9aghi;80/132colonne 

- Trascinamento per fogli singoli, per rotoli o per 
modulo continuo 

- Interfaccia parallela e seriale 

- Scrittura normale; espansa e NLQ 

- Set di 95 caratteri 

- Affidabilità elevata 

- Ridotto costo di esercizio 

MITSUI Serie MC: le stampanti "giuste" 
per micro e personals 


Telcom a.r.l. - 20140 Milano - Via M. Civitali, 75 
Tel. 4047648 (3linee rie. aut.) - Telex 335654 TELCOM I 


gioca la carta 

teOascD 


Tektronix nei terminali a colorì 
Una nuova serie di lerminali grallci a basso 
prezzo é l'ultimo risultato della ricerca Tektro- 
nix. La serie 4100 consta di tre diversi modelli di 
capacità diverse: il 4105 ha uno schermo da 13" 
con 8 colorì utili (su 64) per la grafica e 8 per 
l'airanumerico su una matrice di 4096*4096 
punti indirizzabili (area di risoluzione 480*360) 
e la possibilità dì aprire finestre; nel4107 miglio- 
rano il numero dì colorì per la grafica (16) e la 
risoluzione (640*480), e viene aggiunto un mo- 
dulo RAM da I28K pii) le opzioni Zoom e 
segmenti; il 4109, invece, ha uno schermo da 



19", 4096 possibilità di colore e 256K RAM. 

Tutti e tre i terminali possono esser collegati 
alle unità per hard copy 4695 (ink-jet con 8 
colorì) e a quella di elaborazione locale 4170, 

I prezzi sono stati mantenuti bassi grazie ad 
un'acuta ottimizzatone delle risorsee dei tempi 
di sviluppo. 

Per ulteriori ìnformozioni: 

Tektronix. Via Lampedusa 13, 20Ì4! Milano. 


Alpha Micro 1000 a 16 bit 

Un sistema completo di monitor e stampante 
è la proposta Alpha Micro per l'ulTicio, Il mo- 
dello AM KXK) si basa su un sistema operativo 
multiuser-multitask di sviluppo della casa, chia- 
mato AMOS, basato sul microprocessore a 16 
bit 68.000 della Motorola: questa scelta riduce al 
mìnimo il lavoro di conversione sul l(X)0 del 
software pronto a girare sulle macchine prece- 

Le connessioni con l'esterno si svolgono tra- 
mite una tripla RS232. un'interfaccia per video- 
registratore e un connettore bidirezionale per 
video con il quale è anche possibile l'altaccia- 
mento in rete locale. 

Per la memoria, ai I28K RAM fomiti (ma 
espandibili) si somma una delle tre configura- 
zioni su disco: odoppio floppy da 1 .2 MB totali, 
o un hard-disk Winchester da lOM; altrimenti il 
formato ibrido con un Winchester da SM e un 
floppy da 0.800 M. 


I linguaggi disponibili sono molti: oltreall'Al- 
phaBASIC e all'AlphaPascal troviamo il For- 
tran 77. l' Assembler, l'AlphaLisp e il COBOL. 
Tra i programmi applicativi troviamo l'Alpha- 
Writc. un WP-tcxt editor, l'AlphaCalc e l'Al- 
phuMaìl: la stessa importatrice SHR ha poi svi- 
luppato vari package di contabilità, paghe e 
contributi, gestioni archivi settoriali (ricambi, 
tessuti, alimentari, sanitari, alta fedeltà...) oltre 
a interfacce con varie periferiche. 

II sistema é completato dalle seguenti unità 
hardware: monitor AM 60. stampante a mar- 
gherita AM .102 (l'unica in grado di cooperare 
con TAlphaWrite). la scheda di espansione 1003 
per supportare il CP/M. simulare i terminali 
2780/3780 ed ulteriori connessioni con l'esterno, 
nonché la scheda l'O multifunzionc AM330. 



Per ulteriori informazioni: 
SHR. Via Faentina I75a, 

4S0I0 Fornace Zaraitlni IRA). 


Campeggi in rete con MCP e Altos 

Una interessante applicazione è stata realiz- 
zata dalla MCP, un'organizzazione alla quale 
fanno capo numerosi campeggi in tutta Italia, in 
collaborazione con l'Amitalia su sistemi Altos 
serie ACS 580/10. 

Presso la MCPè stato installato un elaborato- 
re centrale per la gestione amministrativa e dei 
servizi e. soprattutto, con una banca dati che 
contiene numerose informazioni su servizi vari. 

I sìngoli campeggi associati sono anch'essi 
dotati di un elaboratore Altos. collegato via 
modem con il sistema centrale: ogni utente ha 
quindi a disposizione servizi come prenotazione 
di posti, notizie turistiche, informazioni sulle 
normative o sulle disponibilità di prodotti negli 
"spacci" dei vari campeg^. 

II computer in campeggio non servirà in ogni 
caso a turbare la quiete o il contatto con la 
natura, ma ad offrire un servìzio più completo e 
flessibile ai campeggiatori. 


Per ulteriori informazioni: 
Amitalia 

Via Timavo. 12 - 20124 Milano. 


Disco Ottico da IGB! 

La Shugart ha realizzato una nuova tecnoio- 
^a di registrazione c gestione dati: il disco otti- 
co. basato su un raggio laser che realizza en- 
trambe le operazioni di lettura e scrittura. 

La principale differenza rispetto alla conven- 
zionale tecnologia magnetica è nella scrittura: 
trattandosi di un disco realizzato in polimeri 
plastici il supporto non é poi modificabile, men- 
tre la lettura può esser sempre effettuala. 

Questo svantaggio è parzialmente ovviato 
daH'cnorme disponibilità di memoria. 1 Giga- 
Byte. a disposizione su ogni disco. 

Questo ha il raggio dì 12 cm. viene venduto 
già formattato ed ha un tempo dì accesso medio 
di 100 ms. 

Il lettore misura 61 «àS* 18. ed é disponibile in 
due versioni, la Optimem 1001 a singola densità, 
la 1002 con quella doppia. 


Per tdteriori informazioni: 
Shugart Corporation. 

475 Oakmead Parkway, 
Sunnyvale. CA 94086. USA. 



CONDIZIONI 
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• PERSONAL COMPUTER 
• PERIFERICHE COMMODORE 
• CORSI DI PROGRAMMAZIONE 
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I microcomputer nelle scuole: l'esperienza britannica (e quella italiana) 

Organizzato impeccabilmenle dal BritishCouncil sièsvoltol'l I novembre '83 all'Hotet Parco 
dei Princìpi a Roma e precedentemente a Padova, un Seminario sul tema "Microcompuiers in 
Schools”, che ha fatto il punto sull'esperienza britannica, come precisava il sottotitolo. 

Ventennale, tale esperienza è sostenuta economicamente, come ci é stato ampiamente spiega- 
lo. da una complessa rete amministrativa che va dal Governo Centrale fino al più capillare 
organismo periferico. 

La storia del microcomputer nella scuola incese e scozzese (importante precisazione, perché 
ogni oratore dell'una o dell'altra regione lo sottolineava con un campanilismo solo apparente- 
mente scherzoso), è, in qualche misura, affascinante, come lo sono tutte le avventure pionierìsti- 
che. Infatti, Tavveniura comincia con molti problemi circa 20 anni fa e si evolve poi fino alla 
situazione attuale, stabilizzata in un progetto denominalo C.A.L. (Computer Assisied Lear- 
ning). La parola-chiave, per quanto abbiamo capilo, è "Assisted". nel senso che l'esperienza 
britannica è guidata dalla niosofia del microcomputer come “sussidio". Viene cioè utilizzato 
nella stessa ottica dell'audiovisivo, dell'orto sperimentale per le scienze naturali, o del giornale 
quotidiano in classe. La filosoHa è quindi quella di un mezzo che assiste il ragazzo mentre 
apprende un programma di studio nel quale l'informatica non è protagonista. 

Viene subito alla mente quanto si sta facendo in Italia, non certo con il supporto di strutture 
pubbliche, ma con ingredienti sempre efficaci nel nostro paese (e non solo neiroleografia, ma 
anche nella realtà) quali buona volontà e inizialiva personale di alcuni insegnanti, arie di 
arrangiarsi, cercando supporti vari da parte delle ditte produttrici, fantasia per inventare una 
nuova didattica. 

Quello che potremmo chiamare la 'Tilosofia italiana" vede invece il ragazzo e la macchina 
come protagonisti. Si sta insomma tentando di addestrare ì ragazzi (anche alle elementari) al 
“ragionamento informatico”, nel senso della capacità di risolvere I problemi con la programma- 
zione della macchina. 

La scelta dell'una o dell'altra filosofia, posto che ormai é difficile ignorare anche a livello 
scolastico ed educativo in genere l'esistenza dell'informatica, dipende essenzialmente dagli scopi 
che ci si prefigge di ottenere. 

Nel nostro paese, sempre con le dovute eccezioni legate a docenti con particolare inizialiva 
personale, i programmi scolastici sono, in generale, pococccitantiper i ragazzi ed ignorano, fatto 
ancor più grave, la realtà in cui ì ragazzi stessi sì muovono. 

Se lo scopo della scuola è "attrezzare" gli alunni alla vita, la didattica si deve necessariamente 
adeguare alle esigenze contemporanee. Ovvio quindi che negli anni '80 non può prescìndere 
dall'informatica. L'apprendimento della programmazione ha poi altri svariati vantag^; di 
questo tema MC si siaoccupando da tempo e rimandiamo quindi ai numeri precedenti (ed anche 
futuri) per una migliore conoscenza della, speriamo proficua, "esperienza italiana". M.C.S. 


MC fie» « 

Buon Natale 

(con lo .sconto) dalla .Apple 
La Apple Computer ha deciso di augurare il 
buon Nalalc regalando uno stonici a chi acqui- 
slcrà un sisicma entro il periodo nalalizio. Le 

2 yOO.OOO a IO milioni, con un risparmio da 
lOO.IXIO a un milione. Le varie offerlc sono elen- 
cale qui di seguilo con i relativi prezzi (IVA 
esclusa). 

// ri'gulo iniflligaiir - Apple Ile evm un drive, 
modulatore iv, un software e sci libri (con softwa- 
re) SUI personal a L. anziché L. 

3.009.33.1. 

fi sisleiiui vt/ut aliiinal - Apple He con un drive, 
momlor, mlcrfaccia, iiceessorie siumpanic. due 
softwarcc ire libri sui personal e il loro software 
a L. 4.7(X).{HK) anziché L. 4,940.097 
Il .lislfinu per la wgrflaria - .Apple Ile con un 
drive, monitor, interfaccia. acccs.son e stampan- 
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Romauflìcio 'S4 alla fiera di Roma 
Diversamente dagli altri anni, la 6' mostra 
convegno romana sulle soluzioni ai problemi 
aziendali si svolgerà quest'anno alla Fiera di 
Roma: la decisione é stata presa in conseguenza 
dei lavori di ristrutturazione intrapresi dall'Ente 
Fiera, che ha allestito anche un'aula magna da 
circa SOO posti. Tutto ciò va a effettivo vantag- 
gio del visitatore, che può vedere l'intera mostra 
senza doversi spostare tra il Palazzo dei Con- 
gressi e il Palasport, come avveniva in passato. 
Anche la data è stata cambiata: quella definitiva 
cade dai 2 al 6 maggio. 

Per ulteriori informazioni: 

Romaufficio, yia M. Colonna 60, 00192 Roma. 


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Se lutti 0 quasi organizzano corsi dì BASIC, 
c'è chi si dedica anche alla formazione dell'ad- 
detto all'orfice automaiion o del moderno pro- 
fessionista. Ad esempio Infoimatique 2 tiene 
corsi di Data Base, Word Processor e Visicalc. 
oltre ai soliti dì introduzione al computer. BA- 
SIC elementare ed esteso. 

Tutti i corsi sono tenuti in aule appositamente 
attrezzate con computer ed audiovisivi: al termi- 
ne viene rilasciato un attestato di frequenza. 

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20 


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zione, sempre all'avanguardia e in continua progressiva 
evoluzione sia qualitativa che tecnica, è in grado di 
fornire ai propri dienti: 


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i relativi accessori, software appiicativi su cartridge, su 
nastro o su disco. 

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ware da parte di personale specializzato. 

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dard (contabilità, fatturazione, magazzino, paghe e 
stipendi) che per procedure personalizzate Iscientifi- 
che e gestionaii). 

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CD-ROM: 

raggiunto tra Philips e Sony 
l'accordo sulla memoria ottica 
per inicrocompulcr 

Dopo l'accordo che di fallo hu imposto a 
luna l'indusiria audio lo standard Compacl 
Disc per i nuovi rivoluzionari dischi fonografici 
digiuili a Icllura laser di I2.S cm di diametro 
destinali a sostituire entro una decina di anni il 
tradizionale microsolco. Philips e Sony ritenta- 
no il colpo con la definizione dello standard CD- 
ROM per fulilizzazionc della tecnologia Com- 
pact Disc nel sellore delle memorie di massa per 
personal computer. Di fatto il sistema Compaci 
Di.sc cd i giradischi dìgiluli già sviluppati per le 
applicazioni alla fedeltà si prestano egregiamen- 
te all'utilizzazione nel settore computer poiché 
le leemchc di registrazione digitale e correzione 
degli errori sviluppalo per il settore audio con- 
sentono di immagazzinare su un singolo disco a 
lettura ottica SSO Mbyte di dati virlualmenie 

La tecnologia dell'audio digitale impone tassi 
di errore molto inferiori a quelli normalmente 
accettati per la memiiriz.zazioncdi dati per com- 
puler c fadozione di sofisticale tecniche di air- 
rciumc degli errori: la semplice nwluziimc degli 
errori non c infatti acccitubiic nelfaudio digita- 
le: nel caso del computer l'errore di Icllura può 
essere corretto ripetendo varie volle la lettura; nel 
caso dell'audio non si può invece ‘'sospendere" un 
adimo l'esecuzione per ripetere la lettura ed é 
quindi lassativa l'adozione di iceniche di corrczic- 
ne. Quella messa a punto per l'audio digitale di 
chiama C1RC' (Cross Inlerlcave Rccd-Solomon 
Colle) cd in congiunzione con il metodo di modu- 
lazione demodulazione denominalo RFM {Righi 
lo Fourteen Modulutlon) dà luogo a probahilità 
di errore non corretto dell'ordine di una pane su 
l(|i'. 

Naturalmente per raggiungere questo risulta- 
lo. la "ridondanza" è piul tosto elevala: a fronte 
dei 55(1 megabyie utili dopo la correzione abbia- 
mo infatti circa 1.5 gigabyte prima della corre- 
zione. La CD-ROM è di sola lettura e quindi le 
applicazioni previste sono diverse da quelle de- 
gli ailuali lìoppy-disc cd hard-disc: si parla di 
grandi basi dati enciclopediche, elenchi del icle- 
fono c basi dali grarichc. per esempio carte geo- 
grafiche. 

Il Iciiorc di CD-ROM utilizzerà gran parte 
della sofisticatissima tecnologia già messa a 
punto per il giradischi digitale ed anzi, in prati- 
ca. diIVcrirà da questo essenzialmente solo per la 
presenza, al posto del convcrlilore digilalc ana- 
logico. deirinierfaccia per il computer e per la 
possibilità di comandare dal computer l'accesso 
ad un preciso punlo del disco. 

At uluriori iii/ormazioni. 

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Onhello Bah„m„ r Mh Tei 02 6ni24l 


In Italia le Prism Printer 

Una nuova serie di stampanti è ora disponibi- 
le in Italia: le Prism della Integrai Data System. 
Le caratteristiche comuni a lutti e tre i modelli è 
il funzionamenlo a estesa matrice di punti. 24*9. 
che consente di avere un'uscita di tipo lelter- 
qualiiy; tutte, inoltre, sono dotate di una serie dì 
opzioni (giuslincazione nei due lati, scelta del set 
di caratteri, tabulazione) che predispongono per 
word processor. 

La cosa più importante é che accettano sva- 
riati moduli di software: con l'aggiunta di un 
nastro a vari inchiostri e del programma Prism 
Color si ha a disposizione un sistema a colorì 
sulla stampante stessa; con il Dot Plot andiamo 
in alta risoluzione: con io Sprint Mode ed il 
Maisey Mode c’è il WP, e cosi via. 


22 


MCmicrocompuler 25 


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La Soflsel Computer Products Ine., dislrìbu- 
irìce di software per personal computer operan- 
te in tutto il mondo, ha inaugurato il suo primo 
posto vendita europeo, vicino all'aeroporto lon- 
dinese di Heathrow. Si prevede di iniziare la 
distribuzione in Francia e in Germania, ed in 
seguilo Italia ed Olanda. A Londra é stato for- 
mato un centro telefonico multilingue per poter 
seguire l’intero continente. La Softsel offre pro- 
grammi per Apple. Alari. Commodore. IBM. 
Tandy e Texas, Digital. Victor. Microsoft ed 
altri, ed inoltre libri di diverse case. 

Per ulteriori informazioni: 

Softsel. Softsel House. 

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Feliham, Middìesex TW!4 OXQ. 


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mo vero personal computer italiano con 
le prestazioni di un grande computer; un 
design superbo, doppio processore. 128K 
RAM. SOFTOiSK'". buffer di stampa, ta- 
stiera italiana con doppio e triplo zero, 
due minifloppy da 400K (nf), predisposi- 
zione per un terminale remoto, nuova 
elettronica >Europa>. programmi di con- 
tabilità generale e fatturazione ad un fan- 
tastico buono sconto da cinquecentomila 
lire per l'acquisto di altri programmi Ge- 


neral Processor. 

A sole 3.999.000' lire. 

Ed il Genera] Processor Personal Com- 
puter può essere espanso come tutti gli 
altri elaboratori della famìglia GPS-4: di- 
schi di grande capacità, 256K RAM, con- 
trollo di parità, tanto software e tante pe- 
riferiche diverse. 

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il premio per chi compra italiano. 


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MI AIUTERA'A PIANIFICARE IL FUTURO 
DELLA ROSSI, ROSSI & ROSSI? 


IL PERSONAL COMPUTER IBM 
IL TUO PICCOLO GRANDE AMICO. 


La tua azienda sta crescendo. È un mo- 
mento di grande soddisfazione, che tì ripa- 
ga di tutti gli anni dedicati a costruirla. Ma ti 
procura nuovi e complessi problemi di pia- 
nificazione. O ggi , perfortuna, c’èun amico 
che ti può aiutare ad affrontare il futuro più 
serenamente: il Personal Computer IBM. 
Perché controlla tutti quei lavori che, in un 
momento di crescita, rischierebbero di oc- 
cuparti troppo tempo: riceve dati, analizza, 
calcola, stampa e, grazie alla sua potente 


memoria e ai minidischi, ti consente di ar- 
chiviare un’infinità di infoirnarioni. 
Vedrai, imparerai a dialogare con lui in po- 
che ore. 

Con un amico così, ti sarà più facile formu- 
lare preventivi e offerte, senza perdere d’ oc- 
chio il tuo maigine di profitto: vuoi cono- 
scerlo meglio? Rivolgiti ai concessionari 
IBM. Sce^i quello che tl è più comodo, 
nell’elenco della pagina che segue. 



Il Personal Computer IBM contiene un inicroproc'essore a 16 bit e una memoria di 
utilizzo che raggiunge i 640 Kbyte. e può essere dotato di un video a colori e di un co- 
processore matematico. E, grazie ai dischi fissi, la capacità massima di memoria del 
sistema è di 2 1 MlDyte in linea. Inoltre, puoi facilmente eollegarti con un altro Perso- 
nal Computer IBM. con elaboratori più potenti e con la rete dei Centri Servizi Elabo- 
razione Dati della IBM. 

Sistemi operativi: DOS 1 - DOS 2 - UCSD - CP/M-86. Supporti per le comunicazio- 
ni: Asincrone -SDLC - BSC - Emulazione: 3101 -3270. Linguaggi: lutti i principali e 
in pili l'APL. Programmi applicativi per: aziende e servizi - produtiività individuale - 
ufficio moderno - calcolo tecnico e sci<‘ntifico - applicazioni professionali - didattica. 




Presto due nuovi personal IBM 

Dui; nuove macchine di caraltcrisliche molto 
iniercssanli saranno immesse a breve scadenza 
sul mercato della IBM nel settore deH'homc 
computer. Si traila del PC Junior, basalo su un 
microprocessore Intel «088 < lA bit con bus dati a 
8 bit), che sarà disponibile nelle versioni Entry 
Model ed Enhanccd Model. Una singolare ca- 
rallenslica è quella della tastiera eolicgala all'u- 
nilà centrale scn/ucavu. ma tramite raggi infra- 
rossi ed alimentata a ballcriar il tradizionale 
cavo è disponibile per l'uso quando più PC Ju- 
nior vengono inslatluli nello stesso ambiente. I 
lusli sono fì2. tulli ndcrinibili duU'uleme; la ta- 
stiera é fornita di un supporto inclinabile e dolu- 
ta di "ovcrlays". ossia di fogli di plastica che vi 
possono essere sovrapposti c recano le definizio- 
ni dei vari tasti. Sono previsti due alloggiamenti 
per Cariridgc per software su ROM. soluzione 
nella quale la IBM ha mostrato di credere molto 
riguardo ai nuovi nati. La ROM è da M K: i due 
miKtelli difrcrìscimo per la capacità della RAM 
utente (A-l K ncirEnlry. 128 K nell'Enhanced). 
per il numero di colonne sullo schermo (rispetti- 
vamentc 411 ed KfU e per la memoria di massa, 
assente (eartridge a pane) ncH'Enlry (che può 
comunque utilizzare un registratore a cassette) c 
costituita da un minifloppy slim line a doppia 
faccia da .^M K nel modello Enhanc-cd. Per il 
modello Eni ry sono disponibili opzioni ohe con- 
sentono di passare, in pratica. ull'Enhanced. Al- 
tre op/iom comprendono modem intorno, inter- 
facce vane, penna unica, valigetta per il traspor- 
lo. un Basic esteso su eartridge eccetera. I prezzi 
sono mollo inleressanli: M") dollari per TEniry. 
1269 per l'Enhunced. Per 1614 dollari viene in- 
vece offerta una configurazione con la versione 
Enhanced. il Basic Esteso su eartridge. la stam- 


parne PC Compaci Pnnter (termica con caria in 
rotolo, foglio singolo o modulo continuo. SO 
caratteri al secondo o 2400 punii'sec. in modo 
grafico, carta da 8 pollici e mezzo; prcz.zo come 
parte staccala I7S dollari). Un'ultra stampante 
annunciala è la PC Color Printer: 8 colori (otte- 
nuti tramite sovrapposizioni di 4). 200 caratteri 
al secondo cuti possibilità di stampa a velocità 
inferiore! I lfìo45cps|con pas.saggi muliìpti per 
la scrillura in lellcr qualily; il prezzo è di 1995 
dollari. Altri annunci riguardano il nuovo DOS 
2.1 e vari programmi sia per il PC sia per gli 
Junior. Queste notizie ci sono state fornite in 
anteprima (rispetto alle comunicazioni ufficiali 
I BM ) dalla Audisl. che importa in Itulia il sof- 
tware prodotto su cartuccia dalla Imagjc ameri- 
cana. La Imagic è per ora l'unica casa ad aver 
concluso un accordo ufficiale con la IBM per la 
produzione di software su eartridge, in maniera 
tanto lempcslivu che le prime cartucce saranno 
disponibili sul mercato contestualmente alla 
comparsa del PC Junior. I titoli, secondo quan- 
to ci c stalo anticipato, non saranno circoscritti 
al settore dei giochi ma spazieranno in altri cam- 
pi. come, ad esempio quello dell'educazionule. 
A giudicare dalla velocità con cui si sono mosse 
sia la Imagic sia la Audisl (la prima nel conclu- 
dere, rendere operativo ed annunciare l'accor- 
do: la seconda nel comunicare a noi sia queste 
notizie sia, con parecchio anticipo rispetto agli 
annunci ufficiali, anche quelle sulle nuove rea- 
lizzazioni IBM), c'è da credere che la collabora- 
zione IBM-Imagic non potrà che portare risul- 
tati positivi per tulli coloro — e sono ormai 
numerosis.simi che sono interessali in qualche 
modo a questa fella di mercato 


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Personal Computer IBM. Per acquisti superiori alle 20 unità puoi anche rivolgerti alle filiali 
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suH'elenco, telefona a: 02/21752360 oppure 06/54864962. 





stampa estera 



Lxirciiii' i/allu pagina puhhiia/uriti su Microscopi': 

La Thorn-EMI annimaa un gioco ili guerra Jeslinaio a tur finire tulli gli 

É hiisain sul film ili successo " H argunics ", cil l ' il giin o più arrinccnle c 
Kolìsiicaio m circolazione. 

ili SORAD. il si.Kieow ili difesa aerea degli Siati Citili, è sialo incideitial- 

problema è che il conipuler non eono.sce la dil/erenza ira siniulaziiine e 
reallà". 

Il gioco si chiama Computer H'ar, ed è . staio realizzalo per U THIV 4 A. per 
I Alari dito sm e per il l'IC 20. 


Il disastro che ha ucciso Grundy 

di lati H hite e Peter Jack son 
da Micriiscupc nti l9-2n (tel.-ull. '83) 

Orando fcrmonlo in Cìran Brolagnu pur di scoprire la causa del male 
oscuro che rischia di eliminare dalla jicografia del computer una Horidu 
azienda kxialc. Le indagini di lan While. su Microscope, portano alle 
seguenti conclusioni. Due i motivi per cui lu Cjrund>. oltre ad avere un 
Ione disavanzo, non trova acquirenti: il primo é susseguente al mancalo 
rispetto delle date di immissione del nuovo Newhrain a nopp>. il secondo 
non dipende dalla Grundy. ma si tratta della marcia indietro falla da un 
rornilore. che dopo aver nfiulalo di proseguire il comune lavoro ha 
chiesto in contanti quanto di sua spettanza. Il nocciolo della questione é: 
come fa a fallire una compagnia che ha in mano un prodotto lalmono m 
GBl di successo. Unto che nessuno offra finanziamenti’’ La situazione è 
lalmcnle strana che si pensa ad una speculazione: qualcuno ira i fmunzia- 
lori avrebbe fallo finla di mollare l.si parla di ,3(8UX)(I t. olire 750 milioni 
di lire). r>cr poter poi nseallure il tutto a cifre pressoché ridicole. Nel 
fraltcmpo la dilla è siala messa in liquidazione. Ciò nonostante i dirigenti 
non si danno per vinti. Questo le cifre in loro possesso: succcssivumenical 
lancio della macchina, avutosi nel luglio '82. da gennaio si era giunti ad un 
ritmo di vendila di SODO esemplari al mese, e questo numero continuava a 
salire. La situazione c stala mal interpretala dalla soeielà, che pur 
avendo annuncialo il nuovo modello migliuralo con C'P M e disco a 
meno di IIX)0 sterline — aumentando la produzione del primo, non 
pensando che moltissimi avrebbero atteso la nuova nata, il cui lancio 
subiva siillumenti nel tempo tali da far spazienlire vecchi e nuovi acqui- 
renti. I finanziamenti della Grundy. che è al 70"„del Grundy Group e al 
SO",, del British Tech. Group, provengono (secondo farlicolo di P. Jac- 
kson) da 285 diversi creditori per complessivi 3.5 milioni di sterline: di 
questa cifra 94().(H)0 £ della Thorn-EMI (per il progello) e 1 7S.(KI0 £ della 
Peachtree (programmi m CP M): la s(essa Grundy si pone (ra i crcdilori 
(cosa legalmente possihilc)nchicdendo II.IHK) £ per servizi di manage- 
menl. Pochissime le speranze di riavere indietro qualcosa: nel frattempo 
lutti e trenta gli impiegali sono stali licenziali. 



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il computer e la sua alimentazione 
un problema definitivamente risolto! 


A chi non è capitato di perdere ore di lavoro per un improvviso black-out. E quanti supporti magnetici possono 
deteriorarsi per simili e banali cadute di tensione? 

La M-DATA SYSTEM ha voluto affrontare II problema realizzando un GRUPPO STATICO DI CONTINUITÀ. 


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30 









M 6400 quando Pelaborazìone è velocità^ 
affidabilità^ espandibilità 


La serie M 6400 è prodotta dalla M DATA SYSTEM con le tecno- 
logie più avanzale consentendo le soluzioni ottimali per qualsiasi 
centro di elaborazione dati. ^ 

Il cuore del computer è realizzato con schede MULTIBUS ed è 
quindi possibile l'uso di oltre 100 schede diverse (acquisizione dati 
analogici, digitali, espansioni di I/O. schede per comunicazioni 
reti di calcololatori ecc.), il che rende possibile 
l'uso di tali macchine in applicazioni non solo 
gestionali, ma anche scientifiche, industriali, 
didattiche. 

CARATTERISTICHE: -CPU da 8 Bit con 8080 A- 
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La fine di Adam Osborne 

Ji Ouy Kenty 

du Microscnpe nn 19-20 (««l.-alt. ’f») 

Di dimensioni pressoché cdluslrofichc. il tonfo della Osborne ha susci- 
tato vasta eco c dirompenti effetti non scio nella nazione madre, la 
California tose la cosa era sulle prime pagine dei quotidiani). Qui di 
seguilo riportiamo parte dei commenti inglesi, presi da vari articoli c 
trardclli il più grosso dei quali firmato da Guy Kcwney. in prima pagina 
su Mieroscopc. 

La Osborne americana è fallita alla line della scorsa estate, avendo 
fatto ricorso al capitolo 1 1 dello statuto societario Ic'è però chi ufferma 
trattarsi di più leggera amministrazione controllala). Davanti ai lOO.ODO 
esemplari venduti nei soli USA. uno dei maggiori uscr's club si faceva 
promotore di un'iniziativa atta a edificare strutture hard-soft per l'assi- 
stenza di questo vasto parco macchine. 

La situazione c divenuta instabile anche por la Osborne inglese: questa, 
por tentare di sopravvivere, chiede di poter produrre in Europa (su licenza 
della casa madre di Ilayward) il nuovo Executive, e sta allualmenle 
cercando llnunziamcnti per questo scopo. 

Ma qual é lusiluazionc'.’ Anche per la Osborne si tratta dì un fallimento 
con profonde radici sia tecniche che strategiche. Partiamo con le prime. 
L'Osborne 1. inizialmente venduto con lloppy driver poco capaci, era in 
via di sostituzione con una versione migliorala proprio nella memoria di 
massa: purtroppo gran parte dei nuovi modelli presentavano problemi 
che rendevano i dischi inulìli/.zabili. per cui ne era stato predisposto il 
ritiro. Lusiluazionc vendi le collasso anche perla presenza sul mercato del 
Kaypro. un altro porlalilc. più economico dcll'l: por di più due grosse 
catene di negozi. Sears e Xerox, avendo paura di rimanere con grossi 
sli>ck di invenduto iniziarono una battaglia dei prez.zi terminala alla cifra 
di I.10U dollari, meno di quanto il personal venisse a costare ai piccoli 
negozianti! 

Un'ullcrìore causa del collasso delle vendile fu la realizzazione di un 
altro portatile, il Compaq, che è IBM compatibile, con tutto quel che 


comporta in relazione al soft. 

A tutte queste cause ne va aggiunta una a livello dirigenziale: fuomo 
nuovo della Osborne. mr. Jaunich. recentemente giunto alla presidenza 
della società invece del fondatore, avrebbe commes-so molti errori tattici 
— diversi dei quali per non aver voluto ascoltare Adam — soprattutto a 
riguardo del nuovo Executive e dei progetti ventilati prima del crollo. 
l'Executive IBM compatibile e il Vixen, un Osborne I più piccolo ma 
integralmente soft-compatibile. 

Ma cosa succede in Inghilterra (in Italia si sta organizzando un'assi- 
stenza indipendente, ndr)? A parte il tentativo dì mandar avanti la 
produzione del nuovo progetto, la vendila del modello preesistente non 
può cambiar rotta, anche perchè proprio in questo momento la campa- 
gna pubblicitaria è al massimo: niente variazioni di prezzo, allora, ma 
aggiunta di altri due programmi applicativi al già consistente package 
fornito all'acquisto. D'altronde la situazione europea è totalmente dissi- 
mile da quella americana: qui da noi l'IBM non è troppo competitivo, il 
Compaq lo si è visto solo nel Regno Unito e con il contagocce, il Kaypro 
non si trova e comunque di listino costa più dell'Osbome. 

Cosa ne sarà mai deirartcricc della saga, al secolo Adam Osborne? 
Possibile che lutto sia cambialo cosi radicalmeme? Pare proprio di no, 
che lui c'enirì poco o niente c che le colpe siano da spartirsi tra il tal 
Jaunich e il mercato (Kaypro Compaq). Fatto sta che Osborne attual- 
mente non ha più nulla a che fare con la compagnia a lui omonima, ma 
l'essere stalo direttore esecutivo può chiamarlo in causa anche dopo il 
termine del mandato, e quindi esser citato per danni dai creditori. "La 
gente lo sa che non sono stato io a portare la compagnia fino a questo 
punto?" è il cruccio che, a leggere stralci da interviste di Mieroscopc agli 
amici del nostro. Adam si porrebbe, contemporaneamente alla ricerca di 
fondi per potersi ricomperare la società econ essa ricostruirsi una fella di 
prestigio. La questione non è di semplice risoluzione, dato che l'eventuale 
acquirente non troverebbe nè macchine, nè le annunciale novità, né un 
circuito di distribuzione, ma solo tanti debiti e per di più alcuni creditori 
intenzionali a realizzare subito quanto più possibile. 

Tutta la storia ha talmente interessato il grosso pubblico americano, a 
suo tempo attento spettatore dell'ascesa, che Jerry Pournelle. scrittore di 
libri e autore di una rubrica fissa su BYTE e su ANALOG. ha chiesto i 
diritti per poter Iraslare la sua storia in un romanzo: l'autore dell'anicolo, 
Guy Kewney. si chiede se alla fine della storia verrà presentato anche il 
videogioco CRASH OSBORNE... MC 



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L 'mcìiu miI iwri ulii ili ogni amipulvr Sinclair è sempre siala accompagnala da! fiorire di un gran 
numero di dille indipendeiili produilrici di ogni sorla di accessori. Anche il mondo editoriale è sialo 
•.cosso dal "lenomeno" Sinclair, c dal monienio che le grandi case I Me Gran- Hill, Addison Wesley... i 
iiirdiiriino a iiworersi sono nate improriisumenie lame piccole case editrici specializzale, come le ormai 
laiiiose Melhoiirne House e Inierf'ace. Questo è vero però solo per la patria di ZX HI e Spedrum. 
l'Iiighillerra: <itii in luilia le cose sono ben diterse e per io Specirum ad esempio é finora l omparsu 
\otoiiienle la traduzione del manuale. 

NeHiiile.\ii quindi che anche da noi inizi ad apparire qualcosa abbiamo deciso di pubblicare questa 
nuni-reeenmine: lusn nove libri inicramenie dedicali allo Spedrum. scelli ira i migliori pubblicali 
ohremumia. Ci rendiamo conio che per molli lettori il fatto che le opere siano in lingua inglese 
co.slilui.sce un pnihiemu. però va detto che l'ingle.ie lecnico non è poi difficili.ssimo specie per chi. 
ciino.\ceiuhi già il BASIC, si armo di un buon dizionario e di un po' di pazienza. 

La reperibilità di quasi lune le opere recensite è buona, se però non riuscite a trovare i libri che ti 
uueressano presso il vostro computer .shop potete ordinarli tramile qualche libreria iniernazionale o 
■.i rivere direllamcnle alle cu.se ediirici. i cui indirizzi .sono pubblicali in un riquadro a pane. 


Exploring Spectrum Basic 

Mike Lord 
Ed. Tinwdalii 
■f.VS sierliiic 

Uno dei firobicmi più semiti dagli acquirenti 
di un personal computer è quello della docu- 
mentazione fornita dalla casa, spesso lacunosa e 
insufticienie. Questo non è certo il caso del ma- 
nuale dello Specirum. uno dei migliori in arco- 
lazione. ma nonostante la sua completezza an- 
che lui presenta qualche difetto. Ci riferiamo in 
piinicoliirc alla pressoché totale mancanza di 
programmi completi, dai quali il principiante 
possa apprendere le tecniche usale per scrivere 
un programma complesso. 

Per colmare questa lacuna ecco quindi questo 
eccellente Exploring Specirum Basic, che par- 
tendo dui concetti elementari porta il lettore a 
padroneggiare il Basic dello Specirum. presen- 
tando tutta una serie di programmi mai banali. 

Dopo I primi 4 capitoli, dedicali ad analizzare 
le vane istruzioni, l'autore passa ad esaminare 
alcuni aspetti particolari dello Spcctrum. come 
il colore e il suono, che se ben usali possono 
produrre effeui spettacolari. 

Naturalmente la maggior parte dei program- 
mi è costituita da giochi: alle applicazioni serie è 
comunque dedicato un intero capitolo, il tredi- 
cesimo, che copre argomenti che vanno dalla 
programmazione lineare alla soluzione dì siste- 
mi di equazioni. 

Particolarmente interessante ci è sembralo 
poi l'ultimo capitolo, in cui sono riportali, assie- 
me a qualche utility, i principali bug della ROM. 

Concludono il volume tre appendici assai uti- 
li; la prima contiene un elenco delle principali 
vanahili di sistema con dei consigli su come 
sfruttarle, la seconda spiega come velocizzare i 
propri programmi c nella terza vengono infine 
esaminatele istruzioni degli altri dialetti del BA- 
SIC per permcllcre la conversione di programmi 
scruti per altri computer. 

I.'ultimo uspello che vogliamo segnalarvi é il 
prezzo particolarmente contenuto, il più basso 
tra 1 libri esaminati. 

Over thè Spectrum 

Philip n'illiams 
Ed. Melbourne Hou.se 

Ben trenta programmi in questa raccolta dal 
nome suggestivo. 

Anche in questo caso i giochi fanno la pane 
del leone: sono ben 16 che comprendono arcade 
game, classici come Dama. Scacchi. Blackjack e 
un Adveniure game. Completano il lutto una 
serie di utility. Ira cui un generatore di caratteri 


utilissimo per disegnare rapidamente i propri 
"invasori" e un monitor per facilitare lo svilup- 
po di pìccole routine in linguaggio macchina, c 
tre programmi "seri" (Payroll. Sales analysis e 
Possessionevalualion). questi ultimi non troppo 
entusiasmanti. 

I programmi, ad eccezione della Dama, sono 
tulli in Basic: solamente in un paio è stalo fatto 
ricorso a qualche parte in linguaggio macchina 
per ottenere eH'eltì altrimenti impossìbili come 
lo scroll laterale dello sfondo. Questo non vuole 
assolutamente dire che i giochi siano lentissimi: 
certo non sono fast and furios. come dicono gli 
inglesi, ma l'abiiilà dei programmatori riesce a 
supplire egregiamente alle limitazioni del Basic, 
inoltre studiare le astuzie adottate è fonte di 
un'incredibile numero di idee per i propri pro- 
grammi. 

I listati sono generalmente ben documentali, 
anche se qualche parola in più non avrebbe 
certo guastato. Ci è piaciuta mollo la presenza 
di ben otto pagine a colori conienemi fotografie 
dello schermo cosi come si presenta all'atto del- 
l'esecuzione dei programmi: certo non é una 
cosa indispensabile ma é piacevole vedere in 
anticipo il risultato che si otterrà. 

In sostanza questo Over thè Specirum è un 
ottimo libro indicato soprattutto per chi. aven- 
do ormai padroneggialo il manuale in dotazione 
voglia imparare (divenendosi!) qualche tecnica 
un po' avanzata. A chi invece interessa divertirsi 
e basta, senza fare la fatica di digitare i program- 
mi. può Interessare sapere che gli stessi sono 
disponibili su tre cassette, del costo di S.9S sterli- 
ne ciascuna. 

Dynamic Games 
for thè Spectrum 

Tim Harnell 

Ed. Sinclair Broitiie 

.t.q.? .yierliiie 

L'autofedi questo libro. Tim Harnell, è famo- 
so in Inghilterra come lo scrittore più prolifico 
per quello che riguarda I computer Sinclair, tan- 
to da venire definito la Barbara Canland del 
mondo dei personal computer. Ciò naturalmen- 
te non toglie nulla alla validità delle sue opere, 
anzi dobbiamo dire che con questo ultimo lavo- 
ro ha fatto nuovamente centro. 

II titolo dice chiaramente di cosa si tratti: una 
raccolta dì giochi per lo Spectrum. Ciò che lo 
rende uno dei migliori libri suH'argomento è la 
detlaglialissimu descrizione che accompagna 
ogni listato. Harnell non solo si preoccupa di far 
comprendere in pieno il funzionamento dei vari 
programmi, ma suggerisce modifiche e miglio- 


rie. in modo che il lettore sia alla fine in grado di 
sviluppare i propri giochi conseguendo gli stessi 
brillanti risultati. 

Il libro é diviso in tre sezioni, ognuna riguar- 
dante un diverso tipo di giochi: arcade game, 
board game e adveniure simuluiion. Quella più 
ambiziosa é sicuramente la seconda, in cui c 
descrìtto un programma di scacchi che certa- 
mente non ha un gioco mollo forte, ma é una 
valida introduzione alle tecniche usale nello 
scrivere questi complicali programmi. 

La perfezione purtroppo non è di questo 
mondo e anche Dynamic games for thè Spec- 
irum ha il suo difetto, e risiede nei listali che 
sono olicnuli dìrcllamenlc da una ZX Printer c 
quindi non troppo chiari, anche se sempre leggi- 
bili. É del resto l'unica peccadi un libro eccellen- 
te sotto tutti gli altri punti di vista. Un acquisto 
quindi caldamente consigliabile, grazie anche al 
prezzo conienulo. 

The Working Spectrum 

David Lfliircna- 
Ed. Sun.shine Book.\ 

.'‘.93 sterline 

Come afferma l'autore nella prefazjone. que- 
sto libroé stato scrino per permettere al posses- 
sori di uno Spectrum di sfruttarlo non solamen- 
te come videogitKO. Di conseguenza The Wor- 
king Spectrum (lo Spectrum al lavoro) è una 
raccolta di programmi piuttosto sorislìeatì su 
argomenti come la finanza, il calcolo, la grafica, 
l'economia domestica e l'educazione. 

Ogni programma é presentato come una serie 
di moduli, ognuno da inserire e verificare sepa- 
ratamente. Questo approccio modulare ci sem- 
bra particolarmente valido, m quanto oltre a 
semplificare non poco la vita al momento della 
digitazione dei listali, mette a disposizione del 
lettore delle parti standard utilizzabili con estre- 
ma facilità nei propri lavori. 

11 libro é diviso in sei capiloli. per un totale dì 
216 pagine: i primi 4 sono dedicali ad argomenti 
specifici. Il quinto contiene una selezione di rou- 
tine varice l'ultimo un paio di giochi di ben poco 
interesse. 

A parte i giochi sopra citati i programmi sono 
lutti utilissimi, e olire ad usarli vale la pena 
studiarli a fondo, perché le tecniche usate dal- 
l'uulorc sono spesso geniali. 

Un programma ci ha particoUrmcnie entu- 
siasmato: Designer, un'utility grafica che pcr- 
mciiedi costruire un disegno delle dimensioni di 
65536 • 65536 pixel edi manipolarlo sullo schcr- 

La veste tipografica dell'opera é mollo buo- 


36 


MCmicrocompuler 25 






na. e i listati sono stali ollenuli con una stam- 
parne a matrice che speriamo sia slam interfac- 
ciata liiretiamenic allo Specirum per evitare er- 
rori di stampa: in ogni caso la leggibilità é oiii- 

A questo punlodal momento che in copertina 
compare la dicitura "Volume one" non ci rima- 
ne altro che aspettare li seguilo: speriamo non 
lardi troppo! 

Spectrum Machine Language 
for thè absolute beginner 

ll il/ùiiii Tang 
Eli. Mvthmirne Hoii.w 
Merline 

Come tulli i possessori di uno Speclrum san- 
no li Basic Sinclair non c proprio un fulmine! Se 
non altro è ccrtamenle insuflìcienie per poter 
ottenere quegli cfreiti che si possono ammirare 
nello sale-giochi. Quindi chi vuole scrivere la 
propria versione di P.AC-MAN o di SPACE 
INVADERS non ha altra scelm che imparare a 
programmare in linguaggio macchina. Facile a 
dirsi ma non tanto a farsi, perché il linguaggio 
macchina c difTicile da maneggiare tsc non lo 
fosse non esisterebbero prohabilmenie i lin- 
guaggi ad allo livello). Fino a questo momento 
poi i libri suirargomenlti erano pochi e diflìcil- 
mcnie adatti ad un principiante. La Melbourne 
ha però cambialo radicalmenic la siluarione 
con questo libro che già nel lilolo si rivolge 
espressamente ai meno bravi. 

Partendo dai concelli elementari di numera- 
zione binaria cd esadecimalc William Tang por- 
ta gradualmente il Icltore ad acquisire tutte le 
conoscenze necessarie per poter programmare 
direttamente la CPU dello Speclrum. Ogni capi- 
tolo cricco di esempi e contiene degli esercizi che 
permellono di verificare il proprio livello di ap- 
prcndimenlci. 

.Alla fine de! libro tulle le nozioni apprese 
sono messe insieme nella costruzione di un lun- 
go programma interamente in linguaggio mac- 
china, Frogger 

Un'opera, in conclusione, che raggiunge pie- 
namenie i! suo scopo, anche se ci sarebbe piaciu- 
to un esame più dettaglialo dello caraltenslichc 
dello Speclrum con rifcrimcnlo appunto alla 
sua programmazione in L M 

40 Best Machine code routines 
for thè ZX Spectrum 

Jnliii Hiirilmiin - Aiulreit Hvwsiin 
Eli. //rii w-H Consulliiiin 
S V.s Merline 

Dubbiamo ammettere che l'idea alla base di 
questo libro ci c piaciuta mollissimo: si traila di 
una raccolta di quaraniu routine in linguaggio 
macchina per tulli i gusti pronte per l'uso. Come 
se non bastasse la prima parte del libro contiene 
un'eccellenle anche se necessariamenie incom- 
plcla introduzione ai linguaggio macchina delio 
ZSO e un'esame di alcune imcressanii c poco 
note curalterisliche dello Spectrum. 

Per poter inserire facirmcnie le vane rouiine 
m memoria è riportato un utile caricatore esade- 
cimalc che può essere utilizzalo anche in altre 

Il funzionamcnlo di ogni routine viene spie- 
galo mollo chiaramente e il testo riporla anche 
qualche suggerimento per l'uso. Abbiamo ap- 


prez.zalo molto che di tutte le routine venga 
riportalo il check sum. cioè la somma dei valori 
decimali delle istruzioni che la compongono: 
confrontando questo valore con quello fornito 
dal caricatore all'auo deirinserimenio è facile 
rilevare la presenza di eventuali errori di baililu- 

Le rouiinesi dividono in due grosse categorie, 
quelle grafiche e quelle di ulilily. Nella prima, 
oltre alle classifiche dì scroll ve ne é una partico- 
larmente "ghiotta" che permeile di creare delle 
shapc lable e di spostarle pixel per pixel sullo 
schermo. Fra le ulilily invece troviamo un re- 
number completo, e tutta una serie di aiuti per il 
programmatore troppo numerosi da elencare 

Un libro davvero entusiasmante, uno dei mi- 
gliori che ci sia mai capitato tra le mani. 

Super charge your Spectrum 

OarUÌ Wehh 

Ed. Slelhournc Hiaae 

5.9.S sterline 

Questo recentissimo libro della Melbourne 
House (cc ne é stata data una delle prime copie al 
P-C.W. Show a Londra) si propone di mettere a 
disposizione del programmatore dello Spectrum 
una collezione di routine in linguaggio macchi- 
na per ottenere i risultali dei programmi com- 
merciali senza dover faticare eccessivamente. 
L'idea è ottima cd è simile a quella che ha ispira- 
lofopera sopra recensita. Nei primi dueca|:tiu>li 
sono riportale tutte le informazioni necessarie 
per poter usare con successo il resto del libro 
compreso ovviamente il listalo di un caricatore 
csadecimalc. Oltre alla libreria di routine, del 
resto più scarsa di quella del libro di Hardman e 
Hewson. David Webb riporla numerose altre 
notizie utili, come una meticolosa analisi delle 
variabili dì sistema e dei loro possibili usi. 

L'ultimo capitolo contiene poi una nutrita 
serie di suggenmenu su come migliorare i propri 
programmi dal punto di vista degli "elTetii spe- 
ciali '':é presente tra l'altro una breve routine che 
permeile allo Speclrum di riprodurre la voce 
umana sfruttando il beeper incorporalo! 

Il libro c pienamente utilizzabile, come il pre- 
cedente, anehe da chi non sa programmare in 
linguaggio macchina: per chi invece ha familia- 
rità con lo Z80 sono riportati I disasscmblaiì 
delle varierominealloscopodipermcllere even- 
tuali modifiche. 

The complete 

Spectrum Rom Dìsassembly 

Imi Liigim - Frimk O'Hnra 
Ed. .Melhaurne House 
9.9.^ Merline 

Il titolo dice pralicamente tutto: si traila del 
disassemblaio del contenuto della ROM dello 
Spretrum. cute dì ben 16 Kbyle di linguaggio 

È facile capire lo sforzo che deve aver richie- 
sto la preparazione di questa opera, che non 
viene dalla Sinclair ma é frutui del lavoro di due 
professionisti del settore. 

Ogni routine della ROM è discussa in della- 
glio e una particolare cura è siala usala dagli 
autori )ier fare comprendere come le varie fun- 
zioni inieragiscuno ira loro. 

I! libro è diviso in tre grandi blocchi che esa- 
minano rispeltivamenic il funzionamento delle 
routine di Input Output, dell'inicrprcic BASIC 
e delle routine animeliche: a loro volta questi 
sono divisi in sezioni più piccole per un totale di 
dieci capiloli. Quattro utili appendici riportano 
alcuni programmi in Basic il cui scopo é di aiuta- 
re a far comprendere come sono oltenuie alcune 


funzioni particolarmente interessanti (SIN X. 
EXPX.CIRCLF....). 

In sostanza si traila di un'opera allamonlo 
specializzala, di enorme utilità per chi intende 
dedicarsi alla programmazione dello Speclrum 
in linguaggio macchina e praticamente indi- 
spensabile per chiunque voglia produrre pro- 
grammi a scopo commerciale. Da questo punto 
di vista il prezzo, circa 2.^. 000 lire in Inghilterra, 
anche se allo in assoluto ci pare pienamente 
giustificato. 

Spectrum hardware manuai 

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Dopo lami libri esclusivamente dedicali al 
software ecco fTnulmen le un'opera che si occupa 
dell'hardware dello Speclrum. di sicuro l'aspci- 
lomcno nolo di questo personal. Il libro é diviso 
in due parli. Nella prima vengono analizzale 
altcntamcmc le varie sezioni che compongono 
lo Speclrum. dairalìmenialore alla circuilcna 
video, mentre nella seconda, dopo aver spiegalo 
quali segnali sono presemi sul connettore poste- 
riore dello Speclrum c a cosa servono, l'autore 
propone una sene di esperimenti di imerfaccia- 
memo. I! Icuore può quindi imparare a collega- 
re un joystick, una tastiera esterna, un converii- 
lore analogico digitale e ad imcrfacciarein gene- 
rale il suo computer con il mondo esterno. 
Adrian Dickens si occupa molto imclligemc- 
meme sia dell'ISSUE ONE che dell'ISSUE 
TWO. cioè di entrambe le versioni hardware 
dello Spectrum. mettendo in risalto le eventuali 
differenze. Il libro termina con quattro appendi- 
ci: un glossario dei termini usati, una bibliogra- 
fia c addirittura lo schema elettrico dello Spcc- 
irum con l'elenco compiei© dei componenii e la 
diposizionc degli stessi sul circuito stampalo 
Una delle cose che più ci sono piaciute leggendo 
questo voi urne è il lenlativo dell'autore di rende- 
re il libro utile anche a chii non abbia grosse 
conoscenze nel campo dcireleilronica. quindi 
cercando sempre di esptirrc le cose in modo 
estremamente chiaro cd evitando per quanto 
possibile un linguaggio da addelti ai lavori. 

Se avete imcn/ionedi uiilizzareii vostro Spec- 
lrum per farvi preparare il caffè la mattina o. più 
seriameme, come piecoloconlroller per il vostro 
laboratorio questo è sicuramcnlc il libro che fa 
per voi. Se poi avete intenzione di produrre 
commercialmente qualche piccola inlerfacvia lo 
Spccirnm hardware manua! c decisamenle un 
acquisto indispensabile. 


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MCmicrocompuler 25 




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Alphotronic PC 

di Leo Sorge 


t no dei pregiudizi di/fiisi nel mondo dei 
amipuier è die Personal lo unearu peggio 
hoiìicl sia sinonimo di eroluio videogineo 
per il bimbo con cui poi il babbo fa i canti 
della spesa: ipieshi tesi non è del nulo vera, e 
ipiunio meno si dovrebbe stabilire da tinaie 
angolo la situazione vada osservata, dato 
che si chiamano persona! anche i vari IBM . 
Digital e Hcior che non possono certo esser 
considerati dei giocattoli. 

Que.siii volta, però, .damo nella situazione 
opposta: il Personal della Triumph-.Adler è 
un prodotto economico, ma - con una pagi- 
na gralica 160*72 - non si presta ad allie- 
tare le ore della prole in funzione di video- 
gioco. peraltro, viste le interfacce RS 232C 
e Centronics, la comunicazione diretta l tra 
l'altro t con i mini Triumph P.ì e P4 te il 
riversaggio di tutti i programmi compatibi- 
li j. nonché il CP M e lo schermo da RO 
colonne, pare fatto appasta per semplificare 
la vita di gestori, profe.s.sionisti . piccole e 
medie aziende. 

L'esterno 


Già da una scorsa di strìscio possiamo 
individuare la fìlosoria progettuale del PC: 
si tratta di una linea classica e curata, senza 
incredìbili soluzioni estetiche ma pratica e 


robusta. Il mobile in plastica beige antiur- 
to ospita una tastiera standard (nelle foto 
vedete la versione tedesca poiché l’esem- 
plare è uno dei primi visti in Italia), com- 
pletata dal Paddle numerico e da 6 tasti 
funzione (di color ocra); la parte posterio- 
re. in tinta più scura e con opportune sca- 
nalature che ravvivano l'estetica, nasconde 
lo zoccolo per le espansioni in cartuccia (a 
sinistra). 

Sul lato destro c’é l'inierrrutlore di rete; 
a sinistra, invece, una presa standard per 
monitor BN (per uso con un TV bisogna 
interporre un modulatore) e due DIN a 8 
poli per monitor a colorì e registratore a 
cassette. Sul retro — da sinistra a destra, a 
pane la presa per l'alimenlazione — tro- 


viamo un comodo tasto di reset generale, 
la Centronics, un bus di comunicazione 
con (per esempio) i computer P3 e P4 e la 
RS 232C standard: fin d'ora possiamo ri- 
conoscerei connotati della macchina adat- 
ta ad usi gestionali. 

L'interno 


Rimuovendo la parte superiore del mo- 
bile si rimane un attimo sorpresi dal nume- 
ro degli integrati, tanto da contarli; si trat- 
ta di circa centodieci elementi, la gran par- 
ie MSI (media scala d'integrazione) e LSI 
(larga scala d'integrazione), evidenziando 
un'architettura navigala — presumibil- 
mente sulle impervie acque dei mini della 


42 


MCmicrocomputer 25 




casa ma adattala alle nuove esigenze 
con opportuni VLSI; lo ZKO con i suoi chip 
d‘l O. il controllore del video 4650 con le 
RAM statiche, le ROM del Basic, del mo- 
nitor per LM e le 8 RAM dinamiche 4 164. 
Due scritte, una sulla piastra madre e una 
sul circuito deH'aiimentatore. denunciano 
la regione d’assemblaggio, il Giappone. 
Ma procediamo con ordine. 

I chip d’interfaccia dello Z80 sono tre; 
un 8251. un 8257 e un 8259. e nell’esempla- 
re affidatoci son tutti della NEC. Lo Z80. 
siglato D780. è del tipo B. con clock a 4 
MHz ricavato da un quarzo a frequenza 
quadrupla (in ha.sso a sinistra nella foto 
generale dello stampato). Il primo integra- 
to periferico é un USART (il nome viene 
dalle iniziali di Universa! Sjnchronous- 
Asyncronous Receiver-Transmiiter = ri- 
cevitore-trasmettitore universale sincro- 
no-asincrono) che si occupa delle comuni- 
cazioni seriali RS-232C e per registratore a 
cassette; questo é realizjsato secondo lo 
standard Kansas City, che codifica gli stati 
Oed I logici con segnali sinusoidali di 1200 
0 2400 Hz. L’8257 gestisce il citato bus pa- 
rallelo di comunicazione (usato principal- 
mente per il Ira.sfcrimenio diretto in DMA di 
programmi da altre unità Triumph); l’8259 
è il controllore delle interruzioni- Potete 
vedere questi quattro componenti sia sullo 
stampalo, nelle foto in allo a pagina 44 
ineU’insieme della foto a .sinistra c in detta- 
glio nella foto a destra), che nello schema 
funzionale riprodotto altrove nell’anicolo. 

II video è affidato all'HD 46505 (di pro- 
duzione Hitachi) basato su un quarzo da 
17.734 MHz per il colore (poieie veder- 
lo in basso ai centro, sempre nella foto ge- 
nerale) coadiuvalo da 2 RAM statiche 




4016 (NEC) da 16 Kbii usale entrambe 
come 2 Kbyte • 8; una è per la memoria 
video, l’altra per gli attributi dei colori (6 
quelli disponìbili, più l'eventuale lampeg- 
gio sul settimo hit; l’ultimo è sempre riser- 
vato). 

Il sLstema operativo, il BASIC e il moni- 
tor per linguaggio macchina .sono tenuti, 
anziché su ROM. su EPROM; la scelta è 
presumibilmente dettata dalla praticità ed 
economicità delle seconde rispetto aile pri- 
me. Dei cinque integrali, quattro sono di 
tipo 2764 NEC da 64 Kbil in contenitori da 
14«2piedini - siglale da 0 a 3 più una 


827.^2 Hitachi da 32 Kbil su 12 « 2 piedini 

siglala con un4suirelicheita. Di questi, 
tre alloggiano il BASIC, un prodotto Mi- 
crosoft standard che in conseguenza della 
scelta progettuale non implementa istru- 
zioni grafiche nòdi gestione dischi (alTidati 
invece al lavoro in CP M) andando ad oc- 
cupare un toialedi24Kbyiea partire dalla 
locazione 0000. come si può vedere dalla 
mappa di memoria mostrala nella figura di 
pagina 45; il quarto contiene il monitor per 
I-M- 

La RAM èefTetiivamenle una 64 Kbyte, 
realizzata tramite 8 chip da 64 Kbit model- 
lo 4164 (qui NEC) secondo una consuetu- 
dine che sta diventando uno standard, al- 
meno ad un certo livello; ovviamente non 
tutti e 64 sono accessibili da BASIC. Fa- 
cendo due conti, tolti i 36K di EPROM 
varie rimangono 32K grosso modo dispo- 
nibili (se non é caricala nessuna cartuccia 
ROM ). uno spazio certamente ampio an- 
che per applicazioni commerciali di picco- 
lo cabotaggio. 

Ancora ire cose suirinterno di questo 
PC. Sulla sinistra al centro notiamo il cica- 
lino. contenuto in un robusto cilindretto di 
plastica nera: sulla sua destra leggermente 
inailo, troviamo i 6 contatti perla velocità 
di trasmissione seriale, che da sinistra a 
destra danno 300. 600. 1200. 2400. 48(H1 e 
9600 haud; infine i 6 DlPswiich iDual Ia- 
line Package: indica che il contenitore del 
disptisitivo ha una delle dimensioni stabili- 
te per gli integrali) posti al centro della 
piastra, dei quali da sinistra a destra I 
primi tre scelgono il tipo di tastiera tra 
tedesca (OFF-ON-ON) ed internazionale 
(ON-ON-ON). il quarto è per l'uscita 
stampante (seriale = OFF. Parallela = 


IaI” I M M I Ii1ìlI_lI ° I 




I A S J) F I G H J I K I L ^1 A I ; 

; I ; I ; I c I ; I B I N I M I ' I ; t ; I ». 

i:aj i^iT 



7 

8 

9 


5 

6 

1 

2 

3 

0 

IL 



MCmicrocomputer 25 


43 




ON). il quinlo sceglie il sistema TV ira 
PAL(ON) e NTSC(OFF). mentre l'ultimo 
è inutilizzato, 
li Basic 

Le istruzioni disponibili sono molle, ol- 
tre 120, tutte riservate e da scriversi spazia- 
te per eviiareche l'interprete non le ricono- 
sca. Oltre alle usuali esigenze di program- 
mazione troviamo un po' di grafica in me- 
dia risoluzione (ISO ■ 96). una gestione 
stringhe migliore del solito, una serie di 
facilitazioni che rendono il programma più 
dinamico ma soprattutto un'aritmetica ec- 
cellente che rende il Triumph adattissimo 
per lavori non solo gestionali ma anche 
scientifici. 

I 6 tasti funzione, se si adopera il sistema 
nella configurazione di base, realizzano un 
BASIC che evita di digitare l'intero co- 
mando: altre 6 possibilità vengono date 
usando lo SHIFT. per un totale di 12 co- 
mandi a punta di dito. Queste possibilità 
vengono visualizzate nell'ultima riga della 
pagina lesto del PC in versione di base - 
quindi non con il CP ’M - rendendo quel- 
la inaccessibile, e quella sopra scomoda: 
della schermata 40 • 5 restano allora piena- 
mente disponibili solo 2.^ righe, comunque 
piùchesulTicienti. IICP M abilita lo scher- 


mo standard 80 • 24. c su questa griglia si 
basa la grafica: poiché ogni carattere di 
questa pagina può esser scomposto in una 
mutricetia 2 • 3. si ottiene una risoluzione 
di 160 • 72. utile per lavori semigrafici ma 
non certo per topografie o studi specifici. 
Le istruzioni che maneggiano questi 11520 
punti sono sostanzialmente le solile: PSET 
(X.Y). C accende il punto di ascissa X. 
ordinata Y e colore C. mentre PRESET 
(X.Y,), C lo spegna (in entrambi i casi il 
colore é opzionale); POI NT (X.Y) restitui- 
sce 255 se il punto di coordinate date é 
acceso. 0 in caso contrario. 

Le stringhe, oltre che con le solite LEF- 
TS.M1D5.RIGHTS. STRSe VAL. posso- 
no, nei Basic Microsoft, essere manipolate 
con diverse istruzioni dirette e non: la pri- 
ma distinzione riguarda, ad esempio. 
INSTR. SPACES e STRINGS. mentre la 
seconda trova l'INKEYS. INSTR (n.XS. 
sS). con n opzionale, dà la posizione di SS. 
in X$. 0 0 se non c'è contatto; SPACES (n) 
restituisce una stringa composta da n spa- 
zi: STRINGS (n. param.) accetta come pa- 
rametro o un numero di codice ASCII o 
una stringa, restituendo una stringa com- 
posta da n volte il carattere corrispondente 
al codice fornitogli, ovvero dall'iniziale 
della stringa. 


La INKEYSsostituisceiiciciodi ingres- 
so del tipo 

100 GET A$. IF A$ - THEN 100 
con un più agevole 

100 A$ = INKEYS. 

Per concludere con le stringhe citiamo lo 
SWAP <str, 1 >. <str. 2> che scambia i 
contenuti delle due variabili di tipo carat- 
tere. 

Un notevole aiuto alla programmazione 
viene fornito tramile diverse istruzioni per 
lo più sconosciute ai tanti piccoli utenti 
dell'accoppiata Commodore-Sinclair ma 
caratteristiche del Basic Microsoft: vedia- 
mone alcune. Nella generica programma- 
zione slrullurala troviamo ad esempio 
l'opzione ELSE per l'IF-THEN -olire a! 
WHILE ed al WEND (While-END). L'E- 
RASE <nome var. dimensionala > an- 
nulla gli effetti di un precedente dimensio- 
namento; il DEF <lipo>, <elenco> ha 
una gamma molto estesa di usi. non limi- 
tandosi solo alle funzioni, ma andando a 
corrispondere ad una generica dichiarazione 
di variabile scelta tra ciascuno dei tipi previ- 
sti dal BASIC del PC; interi numeri a preci- 
sione semplice (SGN) o doppia (DBL). ca- 
ratteri (STR) o funzioni (FN). A proposito 
delle funzioni va fallo notare che queste 


'I I n~n rr 


I I M I I irm 


=3: 


,1“ 

7 

1 r 

1 ìfliinT|‘To|^ioinM 


k 


- "T 


' 


□ 

-lE-r 

DihM 

/ 


TZ’:zz‘±7:::;z,^Jo 

lumph stiraiia 


ìio wtt 




rl- T^ 

ÌBiaiBisiaiiÌ!ijiBlnlriÌ Hln — ' 




□ 




44 


MCmicrocomputer 25 





accettano dipendenza da più d'un parame- 
tro. rendendo possibile realizzare in modo 
semplice e simbolicamente agevole tante 
espressioni matematiche altrimenti di 
macchinosa impostazione. Come utile tool 
c presente la gestione deH’errore. con due 
istruzioni: ERRor per il tipo (sono 32) ed 
ERror Line per il numero della linea in cui 
quello avviene; inoltre ERROR <n> 
chiama l'n-esimo messaggio d’errore. Tut- 
te queste istruzioni sono, ripetiamo, tipi- 
che del Basic Microsoft; abbiamo ritenuto 
utile spendervi qualche parola soprattutto 
perché presumibilmente poco nota agli 
utenti di personal sotto il milione. 

La rormallazione del video e della stam- 
pa c anche assai curata. Nel primo set di 
istruzioni troviamo ruiili.ssima CONSO- 


LE <riga iniz.>, <lungh.>. <abililaz. 
tasti funz. > . <scroll> che ci consente di 
aprire sul video una finestra indipendente 
dal resto dello schermo. USINO formatta 
Tuscita (preceduto da PRINT sullo scher- 
mo, preceduto da LPRINT la stampante), 
mentre WIDTH (utilizzabile anche con 
LPRINT) sceglie tra le 40 e le 80 colonne. 

Per piazzare il cursore sullo schermo (ad 
es. in condizioni di gestione tabelle) risulta 
molto utile il comando LOCATE. 

L'aritmetica 


A rischio d'insistere troppo, ripetiamo 
ancora che il modo in cui questo personal 
tratta I dati numerici é il suo vero punto di 
forza. Prendiamo il tipico problema della 
precisione dei decimali, tanto sentito in 


qualsiasi calcolo che implichi una soluzio- 
ne numerica (approssimata); il Triumph 
ha ben tre (diconsi tre!) tipi di precisione, 
che (dopo il punto) può avere 5 cifre - 
modo normale — oppure 9 cifre in sin- 
gola precisione — o addirittura 15 cifre 
in doppia precisione, che per quel che ne 
sappiamo è il massimo nella categoria dei 
Personal sotto il milione. Le parole riserva- 
te che definiscono i due tipi migliorati di 
decimali sono SGN per le 9 cifre e DBL per 
la doppia, e possono essere usale anche con 
la dichiarazione DEE. CINT arrotonda 
una variabile. FIX toglie le cifre dopo il 
decimale (un'operazione utile quanto l'INT 
nel caso si maneggino numeri negativi): un 
esempio è fornito dalla tabella sottostante, 
che per valori di X esemplifica il risultato 
degli operatori citali. 


KM 0-MH 


CP/n V*tslon 



UCIC 

Mtswureii 

KM 

iti, ■ Byt**) 

.... 



CCP BDOS 

1m mappu iti 





KM (4 1 Bytcsl 



Video RM 
Attributo 


8<inh SCKcI 
ROM (4 C Byt»s) 






X tNT 

-0.7 -1.0 
•0.4 -t.O 
-0 1 -1.0 
0.2 0.0 


FIX CINT 
0.0 -1 0 
0.0 0.0 
0.0 0.0 
0.0 0.0 


0.8 0.0 0.0 1.0 


Un ulteriore valore è aggiunto dalla pos- 
sibilità di effettuare conversioni dirette in 
decimale sia dall’esadecimale. che richiede 
la parola HEXS. che daH'otlale. tramile la 
OCTS: quesfullima opzione risulta parti- 
colarmente utile per lavori di preparazione 
a programmi in LM. visto che lo Z80 adot- 
ta una rappresentazione proprio in base 
otto. Per inciso va detto che il monitor per 
LM viene chiamalo tramite il comando 
MON. 

Sempre sull'arilmclica consideriamo al- 
cune istruzioni proprie delle quantità logi- 
che. All'usuale set di operatori (AND. OR. 


MCmicrocomputet 25 


45 




Iriumph -Ir/AT Alpluilr.mH PC 
NOT) e al meno usuale ma spesso presente 
XOR (OR esclusivo). suH'Alphaironic iro- 
viamo un EQV ( =equivalenza) e un IMP 
(= implicazione) che si comportano nel 
seguente modo: 

A 0 0 11 
B 0 10 1 
EQV 10 0 1 
IMP 110 1 

Documenlazione e programmi 

Quanto detto nel resto dell'articolo si 
inquadra benissimo nella filosofia del pro- 
dotto. non trattandosi di un computer 
hobbistico non c'è da attendersi particolari 
de.scrizioni del sistema, anche consideran- 
do che mancano sia l'alta risoluzione che 
gli o.scillatori audio, il manuale messo a 
nostra disposizione è composto da circa 
130 pagine in Formalo tascabile, ma è 
sfruttato senza dubbio meglio dei solili li- 
bri a fumetti forniti spesso in dotazione. Si 
divide in due parti: la prima è una guida al 
BASIC del Triumph. molto rigorosa e con 
opportuni esempietli pratici; la seconda fa 
le veci di una user's guide, e comprende 
una dettagliata panoramica dell'intero si- 
stema. con descrizione di lutti i componen- 
ti hardware e di quelli manipolabili (tipo il 
DIP switch c il controllore di velocità di 
trasmissione seriale). Va precisalo che la 
nostra copia, cosi come la tastiera (verifi- 
cate la posizione del primo interruttore dei 
DIP switch) era ancora nella lingua madre. 



46 


MCmicrocomputer 25 





Inuinph AilU’r Alphairmm- PC 



l niiiU'imoruiiir Triumph- si IrullaJelmoJt'llomessoau 



il tedesco, mentre è in corso la traduzione 
in italiano. 

I programmi disponìbili su questa mac- 
china sono attualmente diversi, tutti in am- 
biente CP/M: a parte un ovvio MBASIC. 
Ira i linguaggi abbiamo il Forth (che però 
necessita del secondo lettore di dischetti), 
un logicale tipo tabellone, un Taslweri. 
diverso materiale gestionale ed un pro- 


tipo di problema. Più interessante, almeno 
per chi inizia a conoscere la programma- 
zione con l'Alphatronic. l'esistenza di un 
registratore a cassette dedicato. 

Conclusioni 


Non ci ricordiamo di aver avuto tra le 
mani, prima di questo PC. nessun prodoi- 



gramma di aiuto airapprendimenio delle 
lingue attualmente orientato sul tedesco e 
sull'inglese. Il problema dei programmi è 
comunque momentaneo, poiché — come 
già accennato - - la comunicazione diretta 
in DMA tra il PC e (tra l'altro) i computer 
maggiori P3 e P4 mette a disposizione una 
quantità dì programmi molto elevata, e 
tutti altamente alUdabili in quanto lunga- 
mente provati; per molti di questi pro- 
grammi é in corso la traduzione delle 
schermate dal tedesco airitaliano. per po- 
ter offrire un servizio completo, mentre per 
la situazione del PC inversione base (quin- 
di senza CP M) ci si sta muovendo per 
poter supportare chi inizi a programmare 
con questo computer. 

Le periferiche 

A nostra disposizione per la prova, oltre 
all'unità centrale, erano anche un lettore dì 
dischetti FI e un monitor a fosfori verdi. Il 
primo, che costa circa quanto il personal, 
ha il controllore per sé e per un altro letto- 
re: in entrambi i casi la capacità é di 320 
Kbyte: molto pratica — oltre che gradevo- 
le — l'estetica a linea sottile, che consente 
tra l'altro di sovrapporre ledue unità senza 
che da ciò derivino problemi di spazio. 

Sono disponibili varie stampanti della 
casa, anche se la grande versatilità d'inter- 
facciamento non lascia all'utente nessun 


lo per applicazioni contabili o comunque 
professionali, specie nel settore gestionale 
o comunque deU'automazìone deirufficio. 
che desse affidamento. 

Lo stesso Commodore 64. che pure va 
considerato prodotto di alla classe tenen- 
do conto del prezzo, ha alcuni problemi 
derivanti da scelte progettuali che ne mina- 
no l'applicazione in campi lavorativi (es- 
senzialmente le 40 colonne e le interfacce 
non standard). 

II Triumph viene quindi a colmare una 
lacuna del mercato, collocandosi subito 
prima di professionali ben più costosi, ma 
offrendone in molti casi le stesse prestazio- 
ni. ed escludendo la grafica: per questa 
pare in arrivo una scheda che porterebbe la 
risoluzione a SI2 • ?5& per un totale di 
oltre 260.000 punti, ma di costo addirittura 
superiore a quello dell'unità ccntrale. 

Vaancora fatto notare che il CP Meon- 
senie l'adozione di programmi in continuo 
rinnovamento, e quindi sempre competiti- 
vi. mentre il bus generico di connessione 
con l'esterno consente di prevedere l'uso di 
più PC come terminali intelligenti di un 
sistema che abbia come cuore un P3 o me- 
glio un P4 con hard-disk della stessa casa. 

Per finire va fatto rimarcare che vostro 
figlio non potrà giocarci, ma questo é un 
problema solo per coloro i quali, volendo 
curiosare su un computer, tirano fuori che 
lo comprano per i bambini... ne 


MCmicrocomputer 25 


47 




CALCOMP M84 

di Francesco Petroni 


Dkiitmo siibiiu clw il personal ploiier 
MH4 è prodoiio dulia CALCOMP. una dil- 
la amerk'tma leader ne! campo della compu- 
ter grafica, che produce non .solo una vasta 
gamma di apparecchiature specifiche, ma 
anche propri package software soprailuiio 
per mainframe e quindi per grossi centri 
EDP e grosse società di progettazione che 
uiilizzano produiiivamenie la Computer 

Quest'origine "nobile" risulta evidente 
sla dalla prima impressione epidermica che 
si lui quando si lira fuori la macchina dalla 
sua scatola, "uinericanamcnie" imbottita, e 
la si comincia a toccare, sia quando se ne 
studiano, sul pratico e generoso manuale, le 
caratteristiche tecniche e soprultuilo quan- 
do la si usa. 


L'a.speilo é di estrema eleganza, nella 
cura del design dei vari particolari, nella 
sobrietà dei colori nella eccezionale rifini- 
tura di ogni elemento. Tutto questo mal- 
grado la forma risulti un po' tozza a causa 
del formato (é un A4, come vedremo poi) e 
dal fatto che i comandi di movimento sono 
superprutetti da voluminose guide conte- 
nitrici metalliche. Le dimensioni sono 40 
cm di larghezza, per 37 cm di lunghezza per 
15 cm di altezza. 

La parte superiore comprende le due 
guide, lungo i due lati lunghi, entro le quali 
lavorano i cavetti metallici che trascinano, 
da ambedue le estremità, il braccio con la 


penna e il portapenne lungo lo stesso brac- 
cio. i cavetti sono avvolti e svolti da due 
motori passo passo (uno per la direzione X 
e uno per la direzione Y ) che sono del tutto 
nascosti sia dall'alto che dal basso, cioè 
duirinierno del ploltcr accessibile aspor- 
tando il coperchio inferiore che protegge la 
pane elettronica. 

L'eletlromagnete miniaturizzato che 
esegue il PEN-UP PEN-DOWN é invece 
solidale con l'equipaggiamento mobile, ed 
è alimentato tramite spazzole dalle guide 
metalliche su cui scorre e non da un cavetto 
che risulterebbe d'intralcio ai movimenti, 

Interessante è il sistema a molle dell'hol- 
der. comune a quello fìsso, che contiene 
otto penne, e a quello mobile. Il meccani- 
smo della presa della penna è del tutto 
meccanico, cioè se l'holder mobile ha la 
penna, spingendolo verso quello fìsso glie- 
la cede. Se invece l'holder mobile è scarico 
preleva la penna dal fìsso. In pratica la 
penna passa dall'holder carico a quello 
scarico del tutto meccanicamente, succede 
cioè anche a macchina spenta eseguendo 
l'operazione a mano. Il pannello di coman- 


do è obliquo verso la parte anteriore e 
presenta numerosi comandi e spie le cui 
funzioni saranno descritte dopo. Il pannel- 
lo esterno deirinterfaccia è sulla faccia po- 
steriore econiiene ovviamente la presa a 35 
pin della RS 232 e la batteria di switch per 
il settaggio del protocollo di comunicazio- 
ne. C'è anche uno swiich per passare dal 
formato europeo ISO A4, che è di 287 per 
200 mm (cioè con 5 mm di margine rispetto 
al classico 29.7 per 21) a quello americano 
di tipo A che è di 270 mm p>er 205 mm. 

Dno sguardo aH'interno 

L'interno dell'apparecchio è facilmente 
accessibile tramite un coperchio fissato sul 
fondo con tre viti. L'accessibilità è però 
limitata alla parte elettronica separala dal- 
la parte meccanica ed elettromeccanica da 
un doppio fondo metallico. Questo dà. an- 
che all'interno. un aspetto ordinato, razio- 
nale e rifinito. 

La pane elettronica comprende tre sche- 
de. La prima più chiara, destinata alla ge- 
stione dei motori, la seconda destinata alla 


MCmicrocompuler 25 


^ 0 ^ 


gestione dei comandi software, con la 
ROM contenente il potente firmware e ben 
tre microprocessori Z80. che fanno bella 
mostra di sé. e alla gestione dei comandi di 
tastiera. 

La scheda interfaccia è sollevata rispetto 
alla precedente e mostra all'osservatore la 
sua faccia posteriore. Tutti i collegamenti 
da e per le schede sono realizzati con prati- 
ci connettori multicavi. 

I modi del plotter 

Il plotter Calcomp M84 possiede cinque 
modi di operare: 

il PLOT MODE, con il quale l’appa- 
recchio lavora comandalo dal software del 
computer cui è collegato: 

— il PRINT MODE, con il quale il 
plotter viene visto dal computer come una 
stampante seriale, che scrive 44 righe di 80 
colonne. Scrìtte le 44 righe il plotter si fer- 
ma e permette il cambio della carta. Per 
continuare la stampa basterà premere di 
nuovo PRINT; 

— il MONITOR MODE, che ha una 
funzione diagnostica. Il plotter trascrìve i 
comandi ricevuti e i comandi che invia al 
computer (diversificandoli con una sottoli- 
neatura). senza eseguirli. Lavorando in 
questo modo sono accesi ì led PRINT e 
PLOT: 


— ilVlEWMODE. La carta è fissata ai 
piano, tutte le penne sono parcheggiate e 
l'asse scorrevole con la penna si trova tutto 



rtJSr/t PESNE MOBILE. Leleiiromatne(r che co- 
manda il PEN-VP PEN-DOWN è solidale con II porla- 
penne slesso Iholderl. L'alimeniasione artiene Iramiie 


Cottrmotf. 

California Compuier Products. Ine. 
mi IV. La Palma Arenile - P.O. Box J230 
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Plaiier M84 <8 penne. A4! 2.8SO.OOO 


a destra, per permettere di vedere il dise- 
gno; 

— lo WAIT MODE, che é simile al 
VIEW MODE, solo a carta sbloccata. Pri- 
ma di ripartire con un altro modo occorre 
premere il CHART. Quindi le successive 
posizioni assunte dopo l'accensione sono: 
WAIT. per posizionare la carta. VIEW 
quando, posizionala la carta, si preme 
CHART per le fasi successive. 

Se poi si preme PLOT l'holder con la 
penna si posiziona in 0,0 (cioè in basso a 
sinistra), se invece si preme PRINT l'hol- 
der si posiziona in alto a sinistra. 

Se durante il lavoro viene premuto il 
tasto PLOT, il disegno si interrompe e si 
entra in VIEW MODE, il braccio si "toglie 
di mezzo”. Si possono eseguire operazioni 
tipo il cambio della penna e se si preme di 
nuovo PLOT il plottaggio riprende da do- 
ve sì era interrotto. 

11 pannello di comando 

Il pannello di comando comprende, ol- 


tre airinlerruttore di accensione, sei pul- 
santi di controllo, quattro pulsanti per il 
posizionamento dell'equipaggio mobile e 
sette led. 

E)escriviamo velocemente le principali 
funzioni svolte da questi comandi: 

— il tasto CHART. dotato di un led di 
controllo che si accende se CHART è di- 
sinserito. serve per trattenere elettrostati- 
camente la carta sul piano del disegno; 

— il tasto PEN. anche questo dotato di 
un suo led dì controllo, fa sollevare la pen- 
na in qualsiasi stato sì trovi, senza inter- 
rompere il movimento, a meno che il plot- 
ter non stia lavorando in PLOT MODE: 

— il tasto PLOT, con il suo led. attiva il 
PLOT MODE: una seconda pressione 
manda la macchina in VIEW MODE: 

— il tasto PRINT. con led. attiva il 
PRINT MODE: 

— il tasto ZERO, premuto assieme al 
suo "collega" SELECT. permette di fissare 
l'orìgine del riferimento scelto daU'utiliz- 
zalore. Invece, premuto da solo, permette 
la verìfica di tale posizione: 

— il tasto SELECT va usato assieme ad 
un altro tasto. Con il CHART provoca un 
reset della macchina (del tutto equivalente 
a spegnerla e riaccenderla). Usato con il 
PRINT 0 PLOT fa eseguire (come visto) i 
TEST di funzionamento. Usalo insieme a 
uno 0 due delle CURSOR KEY seleziona 
manualmente le penne; 

— i CURSOR KEY. in italiano pulsan- 



MCmicrocompuler 25 





Il di posizionamento, provtxrano appunto 
il movimento del PEN-HOLDER in otto 
direzioni. Premendo uno di questi tasti il 
movimento c dapprima lento e poi più ve- 
loce rendendo cosi possibile il posiziona- 
mento fine dell'equipaggio. E questo serve 
soprattutto quando si usa il ploiter come 
digitizer, e in questo caso si deve applicare 
un puntatore ottico all'holder; 

- inollrec'él'OFFSCALELED.chesi 
accende quando si tenta di plottarc oltre il 
formato massimo del piano o oltre la fine- 
stra prefissala daH’utilizzatore con l'appo- 
sito comando. Infine c'é il DIGITIZER 
LEDdie SI illumina quando l'apparecchio 
è u.sato come Digitizer. ovvero quando si 
lavora con i cursor key. 

Il software di base 


Come lutti i ploiter deiruilima genera- 
zione il CALCOMP M84 possiede un sei 
di comandi in grado di risolvere qualsiasi 
problema di disegno. Questo sia in am- 
biente BASIC, dove il plotter lavora prati- 
camente come una stampante, in quanto ì 
comandi gli arrivano con l'istruzione Basic 
LPRINT.chein ambiente Fortran. Dell'u- 
so deH'M84 in ambiente Fortran parlere- 
mo in seguito. 

Tutti i comandi sono riassunti nella car- 
tolina plastificata inserita nel Manuale "a- 
mericano”. Americano come lingua, come 
stile e contenuto (esauriente e comprensi- 
bile) e come aspetto in quanto é un conte- 
nitore di fogli mobili di formato quasi ta- 
scabile (quasi, perché l’altezza è di ben 7 
cm). Per i più pigri, molto apprezzabilmen- 
te. é disponibile la traduzione in italiano 
(in fase di bozza al momento della nostra 
prova) e quindi l'approccio con la macchi- 
na é facilitato al massimo. 

I comandi sono sinteticamente composti 
da un codice (in genere un carattere alfanu- 
merico) e da una serie di parametri che. se 
omessi, assumono il valore di default o 
l'ultimo valore assunto. 

I valori vanno forniti in decimi di milli- 
metro per quanto riguarda le coordinale e 
le lunghezze in gradi per gli angoli. 

I comandi possono essere suddivisi in 
gruppi logici; i comandi di penna: selezione 
tra le otto penne, con lutti gli automatismi 
di ricerca, di selezione, dì default, di ricerca 
sostitutiva in casi di holder vuoto, ecc. I 
comandi di velocità che può essere settata 
a 32 cm sec (niente male!) o a I6cm/sec in 


caso di penna e/o carta dilficili. Comando 
di penna SU e penna GIÙ inattivo nei 
confronti di certe altre istruzioni di plot- 
taggio. 

Interessanti sono i comandi definiti, sul- 
la cartolina, COORDINATES. 

In pratica il plotter accetta dal software 
del computer valori di coordinale (interi o 
reali) compresi tra -32768 e -1-32767. 

Se tali valori sono interni a quelli che in 
quel momento definiscono la finestra di 
output vengono tracciati. Altrimenti sono 
comunque elaborali dal plotter dal firm- 
ware del plotter ma non vengono disegnali 
e si accende la spia OFFSCALE. 

il comando DEHNE CLIPPINO A- 
REA permette di definire un'area parziale 
entro la quale lavorare, mentre il VERIFY 
CI.IPPING AREA permette di tracciare il 
rettangolo corrispondente airarea parzia- 
le. QueMi comandi non risentono di even- 
tuali modifiche del punto di origine utente, 
che come vedremo si può impostare, né dei 
formati di scala. È infuni possibile fornire 
nuove coordinate utente per l'origine (DE- 
FiNF USER ORIGIN) nonché fissare i 
fallori di scala SX c SY (SCALE FAC- 
TOR). Poiché tali fattori possono assume- 
re valori differenti tra loro è possibile otte- 
nere lo schiacciamento o l'ullurgamenlo di 
disegni c o scrillc. 

Il gruppo logico di comandi VECTOR 
MOVE PLOT permette il movimento a 
penna sollevala o abbassata verso la posi- 



IMJ 

zione definita dal precedente comando 
NEW COORDINATE. 

I tipi di lìnea possibili sono sei. e vanno 
definiti con l'apposito comando che pro- 
duce sei differenti tipi di tratteggiale. 

C'é poi un gruppo di istruzioni per il 
disegno di cerchi, archi e settori circolari 
che necessitano di parametri raggio e an- 
goli iniziate e finale. Se l'angolo è negativo 
il movimento avverrà in senso antiorario. 
Da notare che le istruzioni di cerchio, archi 
e settori sono tre e nessuna ha come para- 
metri le coordinate del centro. 

La MOVE.'PLOT CIRCLE traccia il 
cerchio partendo dalla posizione che ha in 
quel momento la penna. La PLOT CIR- 
CLE CENTERED invece considera la po- 
sizione della penna come centro della figu- 

Infine la PLOT SECTOR CENTERED 
disegna settori circolari, cioè “fette" di cer- 
chio. Anche in questo caso va specificato il 
raggio, l'angolo iniziale e l'angolo finale. 

La possibilità di iniziare un cerchio, il 
disegno di un arco partendo dalla posizio- 
ne corrente delia penna é utilissima nel 
caso si debbano eseguire raccordi curvili- 
nei tra i segmenti che altrimenti richiede- 
rebbero una gravosa routine di ricerca del 
centro e del raggio. 

I comandi di PRINT. Si può definire la 
direzione e le due dimensioni dei caratteri, 
si può utilizzare il corsivo (in pratica é 
possibile inclinare di 15 gradi i singoli ca- 
ratteri). Esìstono comodi comandi di tabu- 
lazione orizzontale e verticale. La tabula- 
zione è automaticamente riferita alle di- 
mensioni correnti scelte per i caratteri. 

L’alfabeto é un ASCII potenzialo con 
qualche carattere in più c con la possibilità 
di selezionare caratteri differenziati per il 
tipo di alfabeto scelto (inglese, francese, 
tresco, ecc.). 

Sono infine disponibili dei POINT 
MARK simboli speciali di riferimento, ge- 
stibili come caratteri qualsiasi. 

Interessanti sono i due comandi di digi- 
talizzazione. 

II DIGITIZE AUTOMATICALLYche 
comporta l'invio da parte del plotter al 
computer del valore delle coordinate uten- 
te in queU'isiance. 

Il DIGITIZE INTERACTIVELY inve- 
ce é la funzione di Digitizer vera e propia. 
L'operatore posiziona la penna (o il mirino 
disponibile come accessorio) e preme SE- 
LECT per l'invio delle coordinale al com- 
puter in forma X.Y. C'è inoltre un coman- 
do di RESET software che è equivalente a 
quello disponibile da pulsante. 

Infine sono presenti una serie di coman- 
di che servono a definire via software il 
timing, i protocolli e ì caratteri di controllo 
della comunicazione. Sono plotter PLOT- 
TER ON. PLOTTER OFF. REQUEST 
BUFFER STATUS, REQUEST BUF- 
FER SPACE. SET I/O PARAMETERS. 

Tutti questi comandi denotano l'origine 
“nobile" deU’M84. Può infatti essere del 
tutto gestito come terminale grafico dì un 
grosso computer e quindi deve poter essere 


50 


MCmicrocomputer 25 



i ilh.mil> \m 

del tutto gestito via software (anche acceso 
e spento). Al limite ogni programma che lo 
utilizza in uscita lo accenderà e ne sellerà le 
caratteristiche di comunicazione. 

Questo fatto incide anche sulla valuta- 
zione del software di base che può apparire 
inferiore rispetto ad altri plotter di pari 
classe. Mancano istruzioni per il disegno di 
poligoni regolari, linee di raccordo tra 
punti, tratteggi interni a figure, ecc. 

A proposito quando avremo nei SW di 
base anche istruzioni di fili con tratteggio 
di un'area qualsiasi? 

Ma usando il CALCOMP M«4 in am- 
biente Fortran si può disporre dì una biblio- 
teca di software grafico potentissimo spe- 
cializzato per singolo problema. 

Per lavorare in Fortran 


Per lavorare in Fortran occorre utilizza- 
re dei package di routine richiamabili dai 
Fortran con delle CALL. 

Come noto il Fortran utilizza delle sub- 
routine. di libreria o realizzate dall'utente, 
che si richiamano con delle CALL o con il 
passaggio dei parametri necessari. 

Il package fondamentale è l'HCBS {Host 
Computer Basic Software) che é composto 
dalle subrouiìne grafiche elementari (di 
inizìulìzzazìone. di scaling. di window, di 
tracciamento di assi di riferimento, dì prìnt 
alfanumerico, di tracciamento di segmenti, 
cerchi, archi, linee curve di raccordo, ecc.). 


in quanto presentano soluzioni per tutti i 
comuni problemi di Computer Grafica e 
inoltre sono compatibili e quindi utilizza- 
bili con tutti i fratelli maggiori della famì- 
glia Calcomp. 

Prova pratica 

Il plotter Calcomp M84 ha in dotazione 
un cavetto, con le spine a 2S pin. per il 
collegamento al computer. È probabileche 
dovrete rivedere un po' lo schema dei sin- 
goli collegamenti per adattarlo alla vostra 
macchina, e poi dovrete settare la porta RS 
232. prima di poter lavorare. Abbiamo re- 


io degli elementi da ploitare dal loro suc- 
cessivo plottaggio. Le istruzioni fonda- 
mentali sono quindi raggruppate nelle sub- 
routine di righe 250-290. 

La 250 scrive una stringa A$ secondo le 
specifiche di larghezza e altezza indicate 
nella riga 20. 

La 260 è il DRAW fino al punto X.Y. È 
cioè il movimento a penna abbassata. La 
270 è il movimento a penna alzata. 

La 280 é la generica NEW COORDI- 
NATES, 

Con la routine 290 viene invece settata la 
finestra massima, in quanto se viene setta- 
ta una finestra minore, un tentativo di 





Oltre a questo software, che in pratica 
contiene gli stessi comandi (anzi qualcuno 
in più) gestibili dal BASIC, esiste una vasta 
biblioteca di software applicativo che con- 
tiene per esempio: 

TRIDIMENSIONALE, per il dise- 
gno di figure nello spazio; 

GENERAL PURPOSE CONTOUR- 
NING PROGRAM, per il disegno delie 
mappe topografiche; 

f-'LOWGEN. per il disegno automa- 
tico. direttamente dal SOURCE del pro- 
gramma. del Floweharr; 

AUTONET. per il dise^o di dia- 
grammi di programmazione reticolare tipo 
PERT; ecc, 

Tali package applicativi sono destinati a 
chi fa un uso professionale della macchina. 


aiizzato un programma DEMO che utiliz- 
za una minima parte dei comandi disponi- 
bili e lo abbiamo listato sul plotter stesso, 
iililiz/alo come prinlor 

Si apprezzano subito la qualità di scrit- 
tura e la velocità, rilevabilc soprattutto 
nelle situazioni, tipo stampa dei caratteri, 
dove i movimenti sono molti e ravvicinati. 

Per quanto riguarda il programma DE- 
MO. il listato pubblicalo in questa pagina, 
produce esattamente l'output pubblicato 
a sinistra del listato stesso. 

Ricordiamo innanzitutto che un pro- 
gramma che utilizza un plotter come out- 
put è opportuno che raccolga tutte le routi- 
ne di plottaggio insieme, specie se é previ- 
sta anche un'uscita su video grafico, que- 
sto perché è bene che siano distinti il caico- 


plotlare al di fuori, produce un OFFSCA- 
LE. E cosi via. 

Conclusioni 

Un plotter facile da usare, con ottime 
prestazioni in termini di velocità e qualità. 

Le sue caratteristiche, anche in termini 
di solidità e razionalità costruttiva ne fan- 
no un plotter più professionale che perso- 
nale e questo vale anche per quanto con- 
cerne il software, più sviluppato in For- 
tran che non in BASIC. 

E questo vale anche per il prezzo, supe- 
riore a quello di plotter di analoghe presta- 
zioni, ma costruttivamente meno robusti. 

T Ulto consideralo ci sembra un oggetto 
più da centro di calcolo che per personal 
computing ... MC 


MCmicrocomputer 25 



Cuoluzìone computer 


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JUKI 6100 


Il men ino delle siumptinii per i personal 
compiner offre oramai ima possihiliià di 
sceitu cosi ampia da poter soddisfare te esi- 
genze di ogni urente. Le caratteristiche 
maggiormente richieste ad una stampante si 
riducono, alla fin fine, a due solamente: alta 
velocità di stampa o ulta qualità de! segno. 
Alla prima caratteristica. sono interessatigli 
utenti "gestionali", .sempre alle prese con 
stampe molto lunghe: alla seconda invece 
sono interessali gli utenti di ivord-proces.sor 

0 comunque chi produce col calcolatore te- 
.sti. lettere, circolari, che nece.ssariamente 
abbisognano di un 'ottima qualità di stampa. 
In e/ìetti l'ima e l'altra sono caratteristiche 
antitetiche, nel senso che le tecnologie di 
.stampa ad alta qualità (margherita) sono 
generalmente molto più lente delle altre 

1 matrice di punti): ed è questo il motivo per 
cui si distinguono le stampanti in due cate- 
gorie. a seconda del /atto che favoriscano 
maggiormente l una o l'altra esigenza. 

La Jiikió 100 in prova questo me.se appar- 
tiene alla prima categoria: interamente ge- 
stita da un mieroproce.ssorc. stampa in mo- 
do bidirezionale ottimizzato con tecnologia 
a margherita, u.sa cartucce di nastra in stan- 
dard IBM. ha la possibilità di montare fogli 
singoli o moduli continui ed è dotata di inter- 
facce Centronics e RS-232 con buffer d'in- 
gre.s.so. Come .se non basta.sse vanta un costo 
alquanta contenuto. 


Descrizione 


LiiJuki 6100 si presenta in una carrozze* 
ria di robusta plastica in due toni di beige 
dal design semplice e moderno, senz'altro 
molto riuscito: nell'angolo destro del lato 
anteriore trova posto una finestra con i 
comandi essenziali, cui fa riscontro nella 
parte sinistra un evidente marchio Juki. 
Nella parte superiore risaltano il coperchio 
mobile ribaltabile in perspex trasparente 
fumé (con stampate le linee tipometriche in 
funzione della densità di stampa) e le due 
levette dello sblocco dei pressori e della 
barra che tiene abbassato il foglio sul rullo. 
Ai lati le manopole di avanzamento ma- 
nuale del foglio, analoghe a quelle di una 
macchina da scrivere. Il coperchio traspa- 
rente. incernierato sul lato verso l'operato- 


re. consente l'accesso al foglio e alla mar- 
gherita di stampa per permettere le norma- 
li operazioni di sostituzione, mentre abbas- 
sato svolge la funzionedi limitare il rumore 
della stampa. 

Sul retro sono presenti il connettore 
Centronics (opzionalmente anche quello 
RS-232). l'interruttore di accensione e la 
vaschetta per il cavo di alimentazione a 
norme lEC. L'ingombro è limitato, ed il 
peso si aggira sui 13 chili. 

1 comandi posti nella finestrella anterio- 
re consistono in un tasto Pause che pone la 
ma«:hina in Locai, un tasto Reset che ri- 
porta la macchina On-line o cancella una 
condizione di errore, un tasto Form Feed 
che esegue l'avanzamento al nuovo foglio, 
ed un'interruttore a slitta che imposta la 
densità dì stampa: IO. l2o 15 caratteri per 


54 


MCmicrocomputer 25 




pollice o proporzionale. 1 tasti, a membra- 
na a bassa forza di azionamento, hanno 
una notevole superficie; i vivaci colori che 
li contraddistinguono servono sia per per- 
metterne un immediato riconoscimento i- 
slintivo che come motivo estetico, essendo 
anche ripresi nel logo Juki posto sul lato 
sinistro del frontale. Completano il tutto 
tre led: Power (accensione, verde). Ready 
(stalo di On-line, verde) Check (stato di 
pausa 0 condizione di errore, rosso). 

L'inlerno 


La parte supcriore della 6100, in colore 
più scuro del resto, è amovibile per permet- 
terne l'accesso airinierno. Ciò serve per 
sostituire la cartuccia di nastro o per confi- 
gurare secondo le proprie esigenze alcune 
caratteristiche della macchina, agendo su- 
gli appositi microswilch. 

L'interno della Juki è decisamente.... un 
bello spettacolo. La costruzioneè impecca- 
bile e ordinatissima; Io spazio di manovra 
mollo ampio. Tutto è rivestito di materiale 
fonoassorbente, dalle pareti interne della 
carrozzeria, al fondo, alla parte inferiore 
del coperchio. La lesta di stampa, di otti- 
ma fattura, scorre su una robusta barra 
parallelepipeda di acciaio. Non vi sono fili 
in giro, e l'unico collegamento in vista è 
uno stampalo flessibile che va dalla lesta di 
stampa all'elettronica di governo. 

Per proseguire nel... denudamento della 
Juki occorre togliere il rullo; l'operazione è 
peraltro assai facile grazie agli attacchi ad 
incastro con cui è fermato, che ne permet- 
tono l'estrazione manuale. Fallo ciò basta 
svitare due vili per poter separare dal fon- 
do la fascia di carrozzeria che forma le 
fiancate; a patto però di capire il micidiale 
sistema di incastri segreti (di stampo tipi- 
camente giapponese) che continua a man- 
tenere il tutto ancora unito anche senza 
vili.,. Risolto anche quest'ultimo puzzle 
possiamo approfondire l'esame dell'inter- 
no delia Juki. Come si vede dalle foto, tutta 
l'elettronica é posta su schede alloggiale 
verticalmente sul fondo, schermate da un 
involucro metallico. Troviamo l'elettroni- 
ca di governo, le schede di interfaccia (il 
modello in prova è dotato anche della RS- 
232 opzionale) e l'alimentatore. 

La costruzione ed il cablaggio sono mul- 
to curati, sia per la parte elettronica che per 
quella meccanica; indubbiamente siamo di 
fronte ad un prodotto di alta qualità. 

Utilizzazione 


Connessi i due cavi di rito, rete e inter- 
faccia computer, possiamo dare corrente; 
subito la testa di stampa sì porla all'estre- 
mità sinistra del carrello e la margherita 
comincia a girare velocemente, fino a tro- 
vare la posizione di riferimento. A questo 






punto si può caricare la carta, esattamente 
nello stesso modo in cui sì farebbe con una 
normale macchina da scrivere. Un utile 
accorgimento permette comunque di effet- 
tuare un impeccabile posizionamento au- 
tomatico del foglio; tirando indietro la leva 
del pressore del foglio oltre il suo punto di 
arresto sì aziona un microswitch che attiva 
il motore di avanzamento della carta per 
quel tanto che basta a caricare il foglio 
posizionandolo verticalmente in modo che 


la scrittura cominci esattamente ad un pol- 
lice di distanza dal bordo superiore. Dia- 
voli di giapponesi! 

Per modificare la configurazione della 
macchina bisogna avere l'accortezza di 
spegnerla, in quanto lo staio dei vari inter- 
ruttori viene Ietto solo durante l'accensio- 
ne. Dall'esterno è possibile selezionare so- 
lo la densità di stampa (proporzionale o 
fissa a IO. 12 o 1 5 cpi). mentre agendo sugli 
appositi microswitch interni è possibile in- 
tervenire sulle varie funzioni "di base", 
quali l'esecuzione automatica del Line Fe- 
ed alla ricezione di un Carrìage Return, la 
forza di stampa, il tipo di trattamento dei 
dati contenuti nel buffer d'ingresso, le di- 
mensioni dei moduli continui in uso. la 
densità verticale di stampa, l'uso dì foglio 
sìngolo 0 di modulo continuo e la scelta del 
set di caratteri nazionale. La maggior parte 
di queste funzioni può comunque essere 
ridefinita da software mediante opportune 
sequenze di Escape (invio di codici prece- 
duti dal carattere ASCII-27 o ESC. Esca- 
pe). Molte altre funzioni speciali possono 
poi essere eseguile tramite comandi ESC. 
alcune delle quali veramente interessanti. 
Citiamo a caso l'impostazione dei margini 
e delle tabulazioni, la mezza interlineatura 
in alto o in basso (per scrivere indici e 
pedici), la ribattitura dei caratteri lieve- 


mente spostati (per ottenere il grassetto), la 
sottolineatura. 

Tornando alla carta, ricordiamo che é 
possibile utilizzare anche i moduli conti- 
nui. grazie all'upposilo (e opzionale) tra- 
scinatore a cingoli. Questo si applica in un 
istante alla parte superiore della stampante 
grazie ad un intelligente sistema di incastri; 
assieme ad esso vengono forniti un nuovo 
coperchio antirumore in perspex. (il prece- 
dente non può più chiudersi col trascinato- 



MCmicrocomputer 25 


55 






remoncato). eunmicroswitch da installare 
in un alloggiamenio già predisposto, per 
fungere da sensore di fine carta (di cui la 
macchina a foglio singolo non ha ovvia- 
mente bisogno). È importante notare che il 
trascinatore non accetta (per poco) i mo- 
duli standard da 40 x 1 1": ciò non ci sem- 
bra comunque pariicoiarmenie grave, in 
quanto alle densità di stampa maggiori è 
possibile produrre tabulali a 132 colonne e 
oltre con una leggibilità ancora ollimu. 

Passando infine alle note di utilizzazione 
non possiamo non sottolineare Tesirema 
utilità deH'adozione della cartuccia di na- 


stro in standard IBM: a parte il fatto che 
ciò permette di usare sia il nastro inchio- 
strato che quello plastico (di qualità assai 
migliore), questa scelta fa si che i ricambi 
possano essere reperiti praticamente ovun- 
que. senza costringere l'utente ad affanno- 
se ricerche di ricambi introvabili. Lo stesso 
dicasi per la margherita, compatibile 
Triumph-Adler e quindi altrettanto facil- 
mente reperibile. La sostituzione di en- 
trambi gli oggetti è semplicissima. La mar- 
gherita. poi. è del tipo "drop-in" per cui 
basta lasciarla cadere nel suo alloggiamen- 
to senza nessuna preoccupazione di errata 
installazione; ci pensa la macchina a posi- 


zionarla automaticamente nel modo giu- 
sto. 

La velocità di stampa è. per quanto dice- 
vamo all'inizio, abbastanza bassa: la casa 
dichiara I7caratteri alsecondo(a lOcpi). 
il che equivale a circa 1 3 linee (di 80 carat- 
teri) al minuto. La hidirezionalilà c l'oitì- 
mizzazione dei percorsi aiutano ma non 
possono certo far miracoli. Comunque se 
qualcuno ritenesse ancora eccessiva questa 
velocità non si preoccupi: può sempre— 
diminuirla da software, aumentando il 
tempo di stabilizzazione del carrello prima 
della stampa di ogni carattere. Non é uno 
scherzo né una cosa inutile; é vero che ciò 
fa perdere ancora più tempo però migliora 
la precisione del segno. Il che. alle volte, 
può essere più importante. 

Comunque la semplice velocità in carat- 
teri al secondo non é una misura corretta 
deireffidenza di una stampante: è molto 
più significativo tenere conto anche del 
tempo di trasferimento dei dati dal calcola- 
tore alla periferica, compresi i tempi di 
attesa (throughtput): la Juki ha ottimizza- 
to questo aspetto dotando la 6100 di un 
buffer d'ingresso di grande capacità (non 
dichiarala, ma valutala empiricamente sul 
migliaio di caratteri), che permette di eli- 
minare i tempi morti della stampa, quelli in 
cui computer e stampante “si aspettano" a 
vicenda. L'uso del buffer permette un'am- 
pia sovrapposizione fra tempi di elabora- 
zione e di sltimpaequindì migliora grande- 
mente l'efficienza globale de! sistema. 

La rumorosità della stampa, grande 
problema della stampa a margherita, non 
può propriamente definirsi contenutissi- 
ma; il fastidio maggiore comunque provie- 
ne daH'immancabile amplillcazione delle 
vibrazioni da parte del tavolo. Consiglia- 
mo quindi agli utenti di porre fra stampan- 
te e piano di appoggio uno spesso strato dì 
feltro o un tappetino in gomma morbida. 



56 


MCmicrocomputer 25 







Il mercato delle stampanti per i p< 
di scelta cosi' ampia da poter se 
caratteristiche ma gg iormente richieste i 
due solamente: alta velocita' di sta 

caratteristica sono interessati gli utet ucp,. ' 


Un parlii uhrr Mio lesiino .ti rf <Jr chiarumenir il mur- 
Irllflio rAr colpisca i carotieri Mia margherilii. 

come usualmene si fa con le macchine da 
scrivere- Certo, nonostante tutto non con- 
viene mettersi a stampare con la Juki alle 
due di notte... ma in un normale ambiente 
di lavoro il problema del rumore di questa 
stampante non è certamente troppo dram- 
matico. 

Il manuale d'uso, in inglese, è fallo ab- 
bastanza bene: a fronte di una mancanza di 
dettagli sull'hardware riporla in dettaglio i 
vari codici ESC utilizzabili: assieme al tra- 
scinatore per i moduli continui viene forni- 
to un altro manualeito d'installazione. 


Conclusioni 


Dunque, cerchiamo di tirare le somme 
su questa Juki 6100. Possiamo senz'altro 
dire che si tratta di una macchina di quali- 
tà. a partire dalla costruzione per finire alle 
prestazioni. È indubbiamente da tenere 
presente per installazioni che richiedono 
stampe "lelter qualily"; unita ad un buon 
word-processor che ne utilizzi al meglio le 
numerose caratteristiche permette senz'al- 
tro di ottenere stampe di livello elevatissi- 
mo. Certo, comprarsela solo per listare i 
propri programmi è sprecato, ed c altret- 
tanto sbaglialo acquistarla sapendo di ave- 
re necessità di lunghe stampe periodiche 
(contabilità, magazzino ecc.). 

Passando al punto dolente dei prezzi, 
dobbiamo ammettere con piacere che... 
non è tanto dolente. La stampante da sola 
costa meno di un milione e mezzo: l'inter- 
faccia seriale circa 150.000 lire, e il trasci- 
natore circa 250.(X)0- Prezzi se non popola- 
ri certamente abbastanza bassi, specie se 
raffrontati alle effettive prestazioni della 
macchina e soprattutto a quelli di altre 
realizzazioni di caratteristiche simili. C'é 
da scommettere che il nome Juky diverrà 
presto famoso anche da noi. liC 


MCmicrocomputer 25 


57 






TEXAS INSTRUMENTS 
TI-66 

di Pierluigi Panunzi 


Per avere un'idea delle caraiierisliche di 
questa nuova calcolatrice della Texas !n~ 
struments. supportiamo di prendere una vec- 
chia T15H C e di "vivisezionarla". 

Innanzitutto eliminiamo qiielTammasso 
di l'crraglia mutile I alias trentina di integra- 
ti), huttiamo a mare quel display a l^d 
consuma-pile, nonché il voluminoso accu- 
mulatore e con un certo dispiacere togliamo 
anche il modulino Solid State Software. Ag- 
giungiamo invece un tocco di modernità, due 
pilette al mercurio e l'ormai onnipresente 
display a cristalli liquidi, una manciata di 
RA M. qualche miglioria qua e là. ed ecco la 
TI66. 

Caratteristiche esteriori 

Ancora una volta la Texas Instruments 
immette sul mercato una calcolatrice di 
elevate prestazioni e molto economica. 

La TI 66 ricalca lo stile slanciato e mo- 
derno delle ultime calcolatrici della casa 
americana: la TI 57 LCD. la TI 55 etc. A 
difTerenza di questi modelli però pesenta il 
cosiddetto "sviluppo orizzontale", mante- 
nendo l'ormai alTermata inclinazione del 
display a cristalli liquidi. 

Continuando nel paragone con la TI 58 
C possiamo innanzitutto dire che l'occhio 
ci guadagna per quanto riguarda il design. 
Ma le varie tonalità di grigio, che compor- 
tano piccoli problemi di leggibilità, sono 

56 


meglio 0 peggio del lugubre aspetto delle 
gloriose 58 e 59? 

Lasciamo ai lettori decidere secondo i 
propri gusti. A noi piace di più cosi. 

Parlavamo di design, sobrio e slanciato; 
fa senza dubbio impressione prendere in 
mano ia 66 e constatarne la leggerezza, 
abituati come siamo ai massicci predeces- 

II tocco dei tasti è molto leggero e manca 
completamente il t5en nolo "click"; per 
questo motivo e soprattutto per Tinlrinse- 
ca lentezza (purtroppo) è da escludersi la 
possibilità di una digitazione veloce. 

Ma di questo parleremo più avanti. 

Una notevole difTerenza é, come detto, 
lo sviluppo orizzontale della tastiera con la 
presenza di 47 tasti dei quali l'" = " di di- 
mensioni maggiori; per l'accensione e lo 


spegnimento sono altresì presenti due tasti 
protetti da pressioni accidentali, una nota 
di colore é data dal tasto di OFF colore 
“aragosta". 

Sul iato destro è presente una piccola 
apertura che consente l'inserimento del 
connettore per una mini stampante porta- 
tile. ia PC 200. della quale parleremo in un 
prossimo numero: finalmente tale connes- 
sione é realizzata con un connettore ad 
appena due poli e non più 11. 

Saranno contenti i patiti dello "smanei- 
tamento" che probabilmente potranno 
collegare alla 66 una stampante più grande 
o qualcos'altro... 

Rovesciando la calcolatrice troviamo il 
vano porta pile contenente 2 pile a bolto- 


MCmicrocompuier 25 




Caratteristiche interne 


Vediamo quali sono le differenze appor- 
tale rispetto ai modelli SRe 59. Innanzitut- 
to si hanno a disposizione 512 byte di 
RAM liberamente partizionabili. Ira passi 
di programma e memorie. Accanto ai ben 
noti blocchi di 10 registri selezionabili con 
la funzione OP 17 vi é la possibilità di 
ottenere il numero esalto di registri richie- 
sti: se ad esempio vogliamo 25 registri di 
memoria, impostiamo ■‘2nd Pari 25” e ot- 
terremo sul display 3 1 1 .24 e cioè 3 1 2 passi 
(da 000 a 31 1) e 25 memorie da 00 a 25. 

È possibile anche lasciare solo passi di 
programma con "2nd Pari 00” (sul display 
avremo 5 1 1 e cioè 5 1 2 passi a disposizione) 
come pure soltanto registri di memoria con 
■■2nd Pari f>4" (sul display si avrà 0.63). 

È inutile direchec'é un vantaggio in fase 
di programmazione non essendo più co- 
stretti a ragionare in termini di "blocchi di 
IO”. 

Altre novità sono le funzioni OP e Lbl 
non più come "seconde funzioni", la fun- 
zione CSR che permette la cancellazione 
dei registri statistici e la funzione TRACE, 
non più presente nella piccola stampante, 
per mancanza di tasti. 

Veniamo invece alle caratteristiche, più 
o meno già presenti nei modelli più vecchi 
(di data). 

Per i calcoli, viene usalo il Sistema Ope- 
rativo Algebrico (SOA). come era lecito 
aspettarsi, arricchito da 6 livelli di subrou- 
tine. 9 livelli di parentesi e 8 di operazioni 
in sospeso. Sono utilizzabili 10 Flag, 10 
eiicheiie accessibili dall'utente ed altre 72 
definibili da programma. 

Non mancano le consuete funzioni tri- 
gonometriche. statistiche, le conversioni. 



mentre ancora una volta non sono previsti 
i tasti di percentuale ed il fattoriale, que- 
st’ultimo presente invece sulla TI 57 LCD. 

Non è tuttavia una grave mancanza in 
quanto bastano pochi passi di programma 
per implementare tali funzioni. 

Per quanto riguarda la precisione dei 
calcoli si hanno ancora (sempre prose- 
guendo nel paragone con la TI 58 C) 13 



cifre delle quali 10 visibili sul display e 3 di 
“scorta". 

Come era facile intuire la TI 66 possiede 
la memoria costante sia per i passi di pro- 
gramma che per i dati, il tutto grazie all'u- 
so dei circuiti CMOS a bassissimo consu- 
mo. secondo una tendenza ormai divenuta 
universale. 

La prograroroazioiie 

Sono passali parecchi anni daM'uscita 
sul mercato delle TI 58 e 59 ed era final- 
mente lecito aspettarsi dei miglioramenti, 
se non altro nella leggibilità dei passi di 
programma che l’utente imposta. 

Niente più codici numerici, peraltro fa- 
cili da ricordare con l’abitudine, ma... 
LETTERE! Ai nostri occhi ormai affatica- 
li da tante cifre, ai più incomprensibili, il 
poter leggere sul display “DSZ” invece di 
96. pare quasi un miracolo) 

Il trucco è presto svelato: invece dì essere 
a “7 segmenti”, i tre caratteri centrali del 
display sono a ” 14 segmenti”, consentendo 
la visualizzazione di caratteri alfanumeri- 
ci: le lettere deH’alfabeto. i numeri, i segni 
delle operazioni, le parentesi, la radice 
quadrata, eie. 

Alla luce delle conoscenze attuali, tali 
display alfanumerici si “accendono" solo 
in fase di programmazione (LRN),... é au- 
spicabile che qualche lettore trovi il meto- 
do per l'accensione da programma... 

Fin qui tutto bene; ma le note dolenti si 
hanno quando si vuole impostare un pro- 
gramma: fatalmente ci si scontra con un’ 
incomprensibile lentezza dell’impostazio- 
ne stessa dei passi. Ci spieghiamo meglio: 
premuto LRN. e ad esempio RCL, la TI 66 
“dà segni di vita" solo dopo circa 2 secondi 
(II), una vera enormità rispetto alla rispo- 




MCmicrocomputer 25 


59 




sta istantanea dei "vecchi modelli". 

Ciò esclude totalmente una digitazione 
veloce di un programma (stiamo pensando 
che stavolta abbiamo a disposizione fino a 
512 passi!!); inoltre alcune volte può capi- 
tare di "credere” di aver premuto un tasto, 
per la già citata mancanza del noto “click" 
marcato, a cui tanto eravamo abituati. 

Va bene che i CMOS per la loro natura 
non ptermettono alle frequenze di funzio- 
namento. ma ci sembra veramente eccessi- 
vo questo ritardo neH'imposiazione dei 
passi di programma. 

Ancora peggio se andiamo a valutare le 
caratteristiche di "velocità" di esecuzione: 
lo stesso programma"! + RST". che sulla 


TI S8C dopo IS sec dà un valore di 158, 
sulla TI 66 dà 73. 

Conclusioni 

Con la TI 66 la Texas Instruments ha 
senza dubbio realizzato un altro passo 
avanti alla luce delle innovazioni tecnolo- 
giche e delle "mode" degli ultimi anni, pri- 
ma delle quali la tendenza air"alfanumerì- 
co". campo nel quale la concorrente HP 
regna sovrana con la 4IC. 

Dal punto di vista economico, senza 
dubbio il più considerato dai potenziali 
utenti, la TI 66 risulta veramente "allettan- 
te”. senza contare che il suo aspetto este- 
riore consente una collocazione più che 


degna sulla propria scrivania, magari a 
fianco di un più potente personal compu- 
ter. 

Ripensando alla connessione seriale con 
la piccola stampante, non é escluso che la 
calcolatrice possa essere collegata diretta- 
mente al personal, come mini-terminale in- 
telligente... 

Se fosse stata un pochino più veloce, non 
avrebbe certo fatto rimpiangere i 5000 pas- 
si di programma del modulo Solid Stale 
Software. Rimane il fallo deircslctica pia- 
cevole. della facile programmabilità. della 
memoria costante. E. soprattutto, dell'e- 
conomia: la TI-66 è senza dubbio la mac- 
china più "potente" nella sua fascia di 
prezzo. MC 




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SIMONS' BASIC 
per Commodore 64 


di Leo Sorge 


L'iui dei personal più interessami degli 
ultimi anni à senza dubbio il Commodore 64. 
Ai tanti pregi ifuesio computer economico 
sposa però alcuni grossi difelli di base: la 
lutale muncanza di una scheda grafica isia 
in ulta che in bassa risoluzione! e di un aiuto 
alla programmazione, ad esempio per la 

Il Simons' B.4SIC è questo, e mollo altro: 
un tool da BK raddoppia la potenza del ro- 
.siro computer. Della cosi sembra la panacea 
a tulli i mali, ovvero "come avere a mezzo 
milione una macchina da uno": allenzìone. 
non è tulio oro quello che luccica: un tool è 
un tool, e questo rallenta l'esecuzione dei 
programmi I neU'ordine de! 20" „ in ceni ca- 
si) e presenta alcune anomalie che non es- 
.sendo manifesie possono provocare confu- 
sione. Comunque il .Simons' ò un accessorio 
iniere.ssaniissimo e vale ceriamenie la pena 
di parlarne. 

I comandi 

Dato il carattere di questa presentazione 
non ci sarà spazio sufficiente per descrivere 
il funzionamento di tutti i 114 (in lettere 
centoqualtordici!) comandi che andate ad 
aggiungere al vostro linguaggio, cd allora 


delìniremo le categorie principali e di que- 
ste i punti più salienti. Ecco le 8 categorie: 
aiuto alla programmazione, accettazione 
dati, utilità del disco, alta risoluzione, bas- 
sa risoluzione, caratteri personali e spritc. 
programmazione strutturata e suono. 

.^iuto alla programmazione 

Sotto questo nome si trovano insieme i 
comandi di generico ausilio, quelli dì cor- 
rezione c le conversioni da altre basi nume- 
riche. per un totale di 14 comandi fonda- 
mentali. 

La prima sezione comprende: 

KEY. numero, "istruzioni'', che consen- 
te di assegnare dei comandi (lino a 10 ca- 
ratteri) ad ognuna delle 16 funzioni specia- 
li ottenibili combinando i quattro tasti gri- 
gi con lo SHIFT e il logo Commodore. 
L'istruzione DISPL.AY provvede a mo- 
strare tutte e 16 le scelte. 

AUTO linea iniz., passo assegna da .solo 
il numero di linea dopo il RETURN, men- 
tre MERCE "nome progr.". n. periferica 
congiunge il programma residente in me- 
moria con quello di nome "nome program- 
ma"; FINO "stringa" cerca tra i REM o 
tra virgolette la sequenza indicata; COLO 


esegue una nuova inizializzazione (tipo 
spegnimento e riaccensione del 64). mentre 
DUMP mostra nome e contenuto di tutte 
le variabili non dimensionate. 

I.a TRACE IO. in un riquadro che appa- 
re in allo a sinistra del monitor, mostra i 
numeri di linea delle ultime istruzioni ese- 
guite (cosa questa che ovviamente rallenta 
l'esecuzione): per disabilitarla basta fare 
un TRACE XXX con XXX compreso tra 
0 e 255. IO escluso. 

Il CGOTO espress. ariim. è un GOTO 
calcolalo, notoriamente non consentilo 
nel CBM BASIC non esteso, e consente il 
salto non condizionato alla linea di pro- 
gramma il cui numero è il risultalo ddl’e- 
spress. aritm. Ancora da citare l'ulilissimo 
ON ERROR: in caso di imprevisti indesi- 
derali consente il rientro nel programma, o 
la chiamata di una personale routine d'er- 

Una nota a parte merita il RENUM- 
BER. Con grande meraviglia abbiamo no- 
talo che si limila ad aggiornare i numeri di 
linea! Si trutta di una scelta in fase di pro- 
getto: come detto in una sezione successiva 
(sia del manuale che di questo articolo) la 
possibilità di assegnare alle routine dei no- 
mi e non dei numeri dovrebbe motivare la 
cosa, ma un uso ~ magari non troppo 
approfondilo - ci ha fatto sorgere foni 
perplessità suiraffcrmazìone. quindi sulla 

Citiamo infine la possibilità dì converti- 
re un numero binario o esadecìmale in base 
10. semplicemente scrivendo (o assegnando 
questo valore) 

PRINT °o <numero binario 
ovvero; 

PRINT S <numero esadec.>. 
Acquisizion e ^ati 

Sotto questa nomenclatura abbiamo 
raggruppato la gestione delle porte giochi e 
della tastiera, per un totale di 5 comandi 
principali più almeno altri due dello stesso 
tipo. 

Possiamo avere direttamente i valori 
delle coordinale X.Y della penna fotosen- 
sìbile (Ughi pen) tramite le espressioni 
PENX e PENY (il manuale fornisce un 
semplice programma dimostrativo per di- 
segnare sullo schermo); POT restituisce il 
valore di resistenza della paddle. espresso 
con un numero da Oa 255; JOY infine ci fa 
conoscere la posizione del joystick, che è I 
se la leva viene orientala a nord. 2 se NE. 3 
seE.4seSE.5se S. 6seSO. 7 seO, 8se NO 
c 128 nel caso venga premuto il tasto di 
fuoco. 

Per l'ingresso controllalo da tastiera ab- 
biamo la noia INKEY. che coadiuvala 
dall'ON KEY ' stringa"; GOTO <n. li- 
nea > e dalla FETCH (che accetta un nu- 
mero limitato di caratteri, sempre da ta- 
stiera) consentono dì realizzare un filtro 
veramente versatile. 

Utilità del disco 

Il Simons' mene a disposizione due co- 
mandi molto potenti: DISK e DIR. Il pri- 


MCmicrocomputer 25 


\tove 


mo acceila un qualsiasi comando sotto la 
forma; DISK "comando", e realizza le se- 
guenti funzioni: apre il file, esegue quanto 
richiestogli e quindi chiude il file stesso, 
semplificando assai la vita al programma- 
tore. Sempre utilissimo, il DIR" $ serve a 
mostrare sullo schermo il contenuto del 
direttorio relativo al disco correntemente 
inserito nel lettore, evitando di dover can- 
cellare il programma già residente in me- 
moria: si tratta in pratica della stessa op- 
zione contenuta nel dischetto fornito dalla 
Commodore all'acquisto deH'unità 1541. 

Andiamo adesso ad interessarci di uno 
dei punti di forza dell'accoppiata CBM 64- 
Simons' BASIC; la grafica in alta risolu- 
zione su video e su carta. 

.Alla risoluzione 


Abbiamo a disposizione 1 1 comandi 
fondamentali, che spesso consentono di rea- 
lizzare più d'una funzione, più diversi altri 
(magari d'inizializzazìone. come HIRES o 
MULTI). 

Tipico esempio del primo set è il 
PLOT x.y tipo. 

che funziona in alta risoluzione a due colo- 
ri: per tipo si intende I se il punto di coordi- 
nate x.y va settato (quindi un PSET); 9 se 
va comunque cancellato (un PRESET); 2 
se va invertito (un INVERSE punto per 
punto). A completare la manipolazione dei 
320»200 punti a disposizione troviamo un 
TEST (x.y). che ci restituisce il tipo del 
punto (I 0 2) se questo è stato usato. 0 se 
invece quello non è acceso. 

Per tracciare forme più o meno comples- 
se abbiamo la LINE <coord. iniz.>. 
<coord. fin.>, tipo: la ARC che traccia 
un arco di cerchio e richiede ben 8 parame- 



tri, e la CIRCLE che disegna oltre che 
cerchi anche ellissi, e quindi la ANCL che 
ha come output il raggio di un cerchio. 

ROT angolo, formato, data una forma 
di qualunque tipo la ruota di r*45 gradi 
(perrtra0e7)cia ingrandisce di s volte (s è 
un intero minore di 256. ma valori adegua- 
li sono3-5). Analogamente il 

DRAW <stringa>, x.y. tipo 
consente di creare sullo schermo forme a 
piacimento come sul foglio di un plotter: 
<stringa> deve contenere meno di 255 
elementi. 

Per riempire un'area determinata ab- 
biamo due sistemi: o la coloriamo con 
PAINT, ma questo vale per aree già circo- 
scrìtte da una linea chiusa e può servire in 
situazioni in cui non conosciamo i confini 
della zona, ma solo uno o più punti interni, 
oppure possiamo usare BLOCK, che colo- 
ra un'area da specificargli. 

Se poi, fatto un disegno in alta risoluzio- 
ne. avete bisogno di una didascalia o di un 
commento di qualsiasi genere, il vostro co- 
mando è 

TEXT x.y. "<car.conlr.> <stringa>“. 
tipo. dim., disi.; x e y sono le coordinate del 
punto di partenza della scritta. <car. 
contr> è CTRL .A (viene mostrata una A 


in campo inverso) se <stringa> va stam- 
pata in uppercase.che per l'alfabeto ripor- 
ta in maiuscolo, mentre è CTRL B (B in- 
versa) se si necessita del lower case (alfabe- 
to minuscolo); <stringa> covviamenieil 
messaggio. La dim. specifica la dimensione 
della scritta (normale = I). mentre dist. è 
la distanza in pixel tra un carattere e il 
successivo: questo vi permette di accorcia- 
re o diminuire la lunghezza del testo da 
inserire sui disegno, in modo da ottenere 
un effetto grafico ordinato. 

Data l'importanza di questa possibilità 
grafica -(-testo, vista l'esistenza di un co- 
mando COPY che duplica su carta lo 
schermo in alta risoluzione (ne parleremo 
più tardi) abbiamo pensato di riportare 
nell'anicolo un esempio pratico, compreso 
il semplice programmino che lo ha genera- 

Quanto detto finora è relativo alla pagi- 
na 320*200 con due soli colori (peraltro 
iniercambiabili con l'apposito COLOR): il 
Simons' BASIC consente anche un modo 
multicolore (abilitato dal comando MUL- 
TI). con 4 colori su una pagina dimezzata 
in orizzontale, un 1 60*200. e tutti i coman- 
di citati funzionano come prima e meglio 
di prima, dato che si può specificare più di 
una tonalità (pensate solo ad un PAINT 
ad arcobaleno, o cose del genere). 

Una delle possibilità più interessanti di 
questo tool è la opzione COPY, che — 
come accennalo — esegue con stampante 
la copia su carta del video, magnificando 
ognicoordinatadi un faitoredue per evita- 
re che un'intera schermata si riduca a di- 
mensioni del tipo di un francobollo: pur- 
troppo questo comando non funziona con 
i caratteri definiti dall'ulente. rendendo 
impossibile la stampa diretta di schermate 


1 00f1 

HIRES 0.1 



1020 

REC 60. .40 

• 120. 80.. 1 


1030 

REC 66.44 

• 48. 2S.1 


1 040 

REC 120. 44 

. 50 . 70.1 


1050 

REC 66,. S0 

. 48. 35,1 


. IU0 

LIME 114,. 

64,. l'20> 64.il 


1120 

LINE 114. 

54. 120.. -54.1 


1130 

LINE 114. 

34.120. 94,. 1 


1140 

LINE 114,. 

.04,120.104..! 


1150 

LINE 114. 

.10il20..110.1 


1 1^:0 

LINE 114. 

84,120, 84,1 


1170 

LINE 114. 

89,120. 89.1 


1210 

LINE 60. 

96,113, 96,1 


1220 

LINE 122. 

96. 170. 96.1 


1230 

LINE 120,. 

70. 170. 70. 1 


1300 

TE>T .30. 

50. "13^10.1 ■ HI~RES'‘,1,1.6 


1310 

lEr.T 60. 

10."SEPPOM 2732 BLOCK BIROPRM'M 

1,5 

08.30 

PRU3E 2 



9000 

CQPV 



9999 

PRU3E 5 'PRINT":T' :LIST 




MCmicrocompuier 25 


63 




SI PEM*« CEtI PtB SO COLW<HE i 
SI PEM*« 9 L.E. OS*, n.'np’ < 
S3 FEM*« CON SIIlOM S EKilL < 
sa 

S5 PPIN1"T' 


lOe HEM 

1 le DEC. 
120 e... 
130 9BBB.I 


153 9B. . 

ISO 9BEE.I 
1?0 91... ■ 

ISO 9EGB.BBB 

190 9 

no DESIGN 1 
220 9. . 

230 9BPP.E 
240 0E. . . - 

260 9b!..B.B. 

2^ 9BÌÉ!£Bs! 

290 9 

310 DESICjN 2 1 
320 9. . 

330 9. . 


2.1E0UC’ • 



690 
710 DESIO! 
720 9, 

730 9FEB 
740 9B. ■ 
750 9B.B 
760 9B. . 
770 9B.B 


S10 DESIGN 2.fEOO0 *1S ♦ 3 


-JE000 *19 ♦ 8 


870 9B.B.E 
■‘3 9BBB.I 
890 9. . 

910 DESIGN ; 

920 0 

930 9BBB.E 
'<40 9B.E.B 
950 9B.F.B 
960 9B.£ ■ 

970 9D.B.B 
980 9B.B.I 
990 e.. 

--1 ft*=”KLHNClF'GlR " 

1020 POR T=0 TO 19 PRINTBt NEXT 
1040 COPV 



Il software del 64 


Già diversi programmi sono stai 

realizzati su questo personal: vediamone la 

parte più interessante, escludendo 

i giochi. 


1 prezzi son 

3 IVA compresa 



programma 

note 

reperibilità 

lire 

Easy Script 

wordprocesso 

media 


Easy Stock 

magazzino 

non dislrib. 


Fui- Finance 

pianificaz. 

non dislrib. 


Cale Result 

pianificaz. 

buona 

175.000 

Cale Result 

(versione estesa) 

350.000 

Superbase 

database 


175.000 

Petspeed 

compilatore 

bassa 

115.000 

Simons' B. 

tool 

bassa 

150.000 

Forlh 64 

linguaggio 

sufT. 

115.000 

CP/M 

scheda Z80 

rada 

150.000 


realizzate su 80 colonne (W.P. o spread- 
sheet), cosa che con il Simons' viene assai 
più agevole che non senza. 

Bassa risoluzione 


Per bassa risoluzione si intende la sem- 
plice schermata M)*25. Anche per questa 
situazione abbiamo a disposizione svariati 
comandi, ma ci limiteremo ad osservare 
alcuni dei più signincativi. 

Una eccellente idea dei progettisti dal 64 
è stata il rendere possibile lo scroti punto 
per punto in ogni direzione: purtroppo la 
cosa (come purtroppo molte altre) é mac- 
chinosa, quindi impossibile da determina- 
re con la scarsa documentazione disponi- 
bile da queste pani: a questo proposito 
segnaliamo l'uscita della traduzione in ita- 
liano della Programmer’s ReFerence Guide 
(ma finora a Roma ne abbiamo visto un 
solo esemplare). Comunque il nostro BA- 
SIC esteso gestisce la cosa con un'istruzio- 
ne particolare: 

<DIREZ->D. riga in., col. in., col. fin., 
riga fin. ove: 

— <DIREZ.> può essere LEFT o 
RIGHT: 

— D può es.sere W (da wrap bound) se la 
parte di disegno non toccala va lasciata 
intatta. B (da blanking) se va cancellata. 

Per chi lavora su schermate in bassa ri- 





soluzione sarà particolarmente utile la 
possibilità di gestirle su memoria di massa 
direttamente in linguaggio ad allo livello, 
con la SCRSV (screen save) e la SCRLD 
(screen Ioad). La prima applicazione pro- 
fessionale che ci viene in mente investe i 
lavori su singolo foglio, come i moduli per 
le tasse, i documenti, le bollette e le lettere: 
se ai due precedenti comandi aggiungiamo 
un HRDCPY (hardcopy) che copia su car- 
ta l'intero schermo, capite come possa es- 
sere immediata la soluzione di certi proble- 
mi altrimenti quasi insormontabili per i 
programmatori non professionisti. 

MOB editor 


E adesso cos'é un MOB? Si tratta di un 
oggetto mobile, ovvero o un carattere defi- 
nito dall'ulenteo una sprite. il modo in cui 
è concepito è assai più semplice a dirsi che 
a farsi, sicché vi rimandiamo a quello dei 
listati pubblicati che realizza un esempio di 
scritte su 80 colonne per tabelloni tipo Vi- 
sicalc. tra l'altro assolutamente indistin- 
guibili senza un monitor di qualità: le frasi 
chiave sono la DESIGN, la chiocciolelta 
((a), la MEM (che modifica in modo op- 
portuno la configurazione ROM-RAM) c 
la MMOB (move MOB). 

Programmazione strutturata 


L'evoluzione de! BASIC indotta da lin- 
guaggi più recenti come il Pascal, il PL. I e 
il Forth c passata anche per l'arricchimcn- 
to delle strutture di ciclo e diramazione: nel 
paragrafo dedicato all'aiuto alla program- 
mazione abbiamo citalo il GOTO calcola- 
lo, di grande utilità su programmi in fase di 
sviluppo. Oltre alla variante ELSE aggiun- 
ta airiF-THEN. il Simon's ci offre il RE- 
PEAT <istruzioni>UNTIL <condizione> 
ben più leggibile del ciclo infinito limitato 
da <condizione> corri.spondente: 

20 l = 0 

30 IF <condizione> THEN GOTO 70 
40 < istruzioni > 


60 I = I -I- 1 : GOTO 20 
70 REM — si continua — 


64 


MCmicrocomputer 25 



J REtI *D1M. VETTORI E tlfiTRlCi* 

) Pft!NT"n" H=IiJ H=8 0^=9 

i DimMXCn.2).lNt<H,2),CL*<N>.CO*<N),CLX<N),CO-/{<N),OF/:<N>.FOZ<N>,OS5S<N> 
5 Diti S0Z(N),D0Ji(N5,DDf(N) 

1 Bl»=" ” E2*=- 


t PEPI *CfiPIC. DOTI INIZ.» 

) F0RI=«1T0M J=I»2-1 LbI»2 

1 REfiDIN*'I.l>.CLf:<J>,GFr-:<J).GSI1<J>.INt<I.2).CLX(L>.WX<L>.GSJ;<L> 

) CL*( J?=It«a.l)-CL*<L>=IN*n.2rNeXT 
) REH*FOPHBZIONE IHHfiaiNE INIZIALE- 

5 PPIHT"n“AT(0/21" "OZ;’‘.MR GIORNATA” :AT<26-2 JH«j ".HO MINUTO" 

) PPINTL» PRINT"RNALISI RISULTATI CLASSIFICA" 

I PPINT"E CLASSIFICA PTI D/R" 

} PRTNT'’HINUTQ PER MINUTO" PRINTLEFT»<L». 20J 
i FOR I =4T022 • PRINTAT <20 , 1 > " I" ; : NEXT 
ì PfiINTAT(0,l8>LEFT*<L*.20>j 
) REM*ROUTIUE SCRITTURA INCONTRI" 
i F0RI=1TÙM 

» PRINTAT(0, I*8HN*a.nTAB<10-LEN(STR*(INX<I,l>)>>IHX<l,l). 
i PRINTTAB<10)IH*<I,2>.TAB<19-LEN<STR*CINX<I-2)»>INX<I/2) 

) NEXT TI*="eBe00O" 
i REt1*R0UTINE PRINCIPALE» 

) GOSUB360 
) c-osuBseo 

i GOTO320 

) REMtPOI.lTINE CLASSIFICA E GOL FXS» 

> FORI = !TON CO*''r'«CL*<l> NEXT 

> FQPI»1TÙM:J=I*2-1 L=I*2 

) FOX(J>«OFX<J)+lNXa . 1 > :$0X< J)=GSX< J>+INX<I .E' :rOX(J>»FOX< J>-SOX< J> 
) FOX<L)»GF>:(L>+INX<I .2) SOX<L)»GSX<U+INXCI, D •DC«<L>“F0XCL:)-S0X<L) 
) IFINX< 1 . 1>=IN?:(I .2>THENC0X< J>=CL:<^ J'»*! CCCÌ<L)"CLX(L)*1 :GOTO440 
) IFINX<I. l»INX<I.2>THENCOXCJ)=CL?!<J)+2:COJi(L>®CLX(U^GOTO440 
) IFINX<I.1><INX<I.2>THENC0X<J>=CUX<-J>:C0X<L>=CLX<L)*2 
) NEXT 

i PEH «ORDINAMENTO CLASSIFICA* 

« FORI=1TOH-1:FORL»I+1TON 
t IFCOXa-»»COX<L)THEN510 
i COJi«CO?i<D POJ<=DOX<I>:CO$=CO»<IJ 
) COX<I>=CO:«L5 DC«a>=DOX<L) C0*<I)»C0S(L) 

) COX<L>»COJ!-DOX<LJ=DOX:CO*<L>=CO* 
i NEXTL-I 

I REM «SCRITTURA CLASSIFICA* 

I FOPI»lTONSt="+"IFDOX<I)<0THENSt="-" 

) IFBOXlIiseTHENS*»" " 

) Z*=STR»<DOX<I>> Z=LEN(Z»)-1 D0X<n»‘/flL<RIGHT*<2*,r)) 

) PPINTRT<21 . I+6>B2» 

) PPINTAT<21. 1+6JC0»<I)TRB<32-LEN<STR*<C0X<lP)>>C0XCn. 

) PRINTTAB<33>3*TAB<34-LEN<STR*<D0X< 1 1 )nD05i< I ) 
i NEXT PETURN 
) PEM*1MHISSI0NE GOL» 

) PRINTAT(0.20>"lnnETTI CODICE" 

I PR1NTAT<0.21>"DI CHI HA SEGNATO" 

I GOSUB770 PR1HTAT<0.235" 7* IKPUTSS* 

) IFSS*»"END"THEN HRDCPV- PRIMT"7" END 
» REH4INDIVID. PARTITA DEL GOL* 
i FORI=lTOe 

) IFLEFT*''SS*.3)=LEFT*- IN*< I . l > . 3)THENINXa . n=INX< 1 . 1 >+r OOTO710 
i IFLEFTt<SS*.31=LEFT*<INJ<I.2).3>THENINX<1.2>=INXa,2)*l GOTO710 
< NEXT 


‘•FORT=0TO999:N 


‘=I 

IFX=9THENPRINTAT<l,20:i "CODICE ERRRTO"RI 
REM 4SCRITTUPA K-SIMO RISULTATO* 

PRINT AT<0,K*8)IM»(K. nTAB<10-LEN<STR*<INX'K,l >>')INX<K. n. 
PPINTTAB'Il >IN*<K,2>,TAB<20-LEN<STR»<ItRCK.2)>>>INX(K,2> 
RETURN 

REM «OROLOGIO* 

PRINTTl* 

RETURN 
STOP 

DATR"AVELL. 

DATA"SAMP . 

5.12 


2 DATACRTRNIR-5 
J DATA"JUV£ 

» DATA"GENOA 
5 DATA“INTER 
; DATA"MILAN 
7 DATAFIOREN. 

5 DATA"PISA 
9 DATRUDINESE.9 

3 BATA"ROMA 

1 DATA"ASCOLI 

2 DATA"T0R1H0 

3 DATB-LAZIO 

4 DRTR"VEROMA 

5 DRTR“NRPOLI 


13.7 

12.16.6 

7.8.14 
10.6.4 

5.9.14 
11.17.12 
6.5. 13 


Di grande utilità, soprattutto in pro- 
grammi lunghi, è la possibilità di chiamare 
le subroutine per nome anziché per nume- 
ro: ciò i realizzato aprendo il soltopro- 
gramma con la frase PROC <nome>, 
chiudendolo con END PROC e chiaman- 
dolo in esecuzione con un CALL <no- 
me>, 

II suono 


Anche se ci sembra estremamente ridut- 
tivo chiamare 'suono' una struttura com- 
plessa come quella disponibile sul 64. sla dì 
fatto che il nostro BASIC esteso ce ne con- 
sente una piena manipolazione. 

Oltre alle ovvie procedure di inizializza- 
zione (VOL seleziona il volume. WAVE 
l'oscillatore e il tipo di forma d'onda), tra- 
mite il comando ENVELOPE abbiamo la 
possibilità di sagomare l'inviluppo musica- 
le tramite ì quattro parametri Attacco. De- 
cadimento, S (da sustain) = tenuta e Relea- 
se. la qual cosaci consente sia di riprodurre 
la gran parte degli strumenti esistenti, sia 
di sintetizzare suoni elettronici ad ampio 
spettro e di buona qualità d'uscita. 

Inoltre MUSIC ci consente di immagaz- 
zinare in una o più stringhe la melodia, 
potendo specificare sìa la nota che la dura- 
ta. PLAY manderà il tutto in esecuzione. 


Considerazioni e conclu.sioni 


La cosa da far rimarcare più di tutte è 
che si tratta dì un tool, con tutti i suoi pregi 
ma anche con i suoi difetti: poiché deve 
modificare la struttura iniziale del sistema 
si creerà qualche scompenso (ad es. prova- 
te a selezionare da tastiera il color rosso. 
(TTRL 4-3), ed inoltre andando a manipo- 
lare cose troppo articolate non può mante- 
nere tutte le sue promesse contemporanea- 
mente. quindi 0 suona o va in alla risolu- 
zione, o usa i MOBo va in COPY e cose del 
genere. 

D'altronde la gran quantità di istruzioni 
apre molte nuove porte, per tutti coloro 
che desiderano la vita semplice ma produt- 
tiva e possono tollerare un generale allun- 
gamento dei tempi di esecuzione: fatto sta 
che ora si può provare ad adattare al 64 la 
gran quantità di programmi che viene pub- 
blicala per altri personal, soprattutto per 
Apple, cosa lutto sommato agevole che 
dimostriamo riportando la nostra versione 
(in effetlì poco più della digitazione) del 
programma Apple pubblicato da Maurizio 
Peironi su MC 14. pag. 78 e seguenti. 

In conclusione vorremmo spendere due 
parole sulla distribuzione di questo pro- 
dotto: il prezzo, fissato in 125.000 lire + 
IVA é senz'altro competitivo c paragona- 
bile a quello del mercato inglese (ove viene 
50 £ = 125.000 lire, ma VAT inclusa). 

Purtroppo questa cosa si vede solo sui 
listini, poiché i negozi indipendenti non 
hanno neanche una cartuccia, e anche mol- 
li altri prodotti — sia hard che soft — 
presenti sul listino Commodore distribuito 
all'ultimo SMAU sono in giro con il conta- 
gocce. MC 


MCmicfOComputer 25 



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di un disegnatore 


Seconda parte 

Coniimiianiii e amcltidiuma il discorso, 
iiu:iuio nel numero precedenie. sul disegna- 
tore tecnico e i suoi strumenti di lavoro. 

Scopo della nostra trattazione è quello di 
realizzare .urumenii so/nvare che simulino 
gli strumenti utilizzati dal disegnatore. Ov- 
vero vogliamo costruire una serie, più estesa 
po.ssibiie. di suhroutine gralìche. richiama- 
hile da qualsiasi programma: e nel program- 
ma vogliamo conseguire la separazione tra 
"l'idea" del disegno (sarà il .MAIS pro- 
gram) e gli strumenti per realizzarlo Ile 
no.stre .suhroutine). 

l 'a detto .subito che molli dei computer e 
dei plotter più recenti contengono nei propri 


5M’ di ba.se polenti istruzioni gra/ìche e 
quindi alcune delle subroutine che .suggeria- 
mo. per i posse.s.sori di tali macchine, saran- 
no del tutto inutili ai fini pratici. Saranno 
utili invece a coloro che vogliono conoscere 
meglio le problematiche connes.se a certe 
istruzioni e quindi capire meglio U funziona- 
mento della propria macchina. 

Il nostro obiettivo è quindi quello di rea- 
lizzare un pacchetto di suhroutine grafiche 
che persegua i .seguenti .scopi: 

- sia il più potente po.s.sibile I incorpori 
cioè il maggior numero di funzioni): 

- .sia il più completo possibile, in quanto 
ce lo "porteremo appresso" nei nostri pro- 


grammi grafici <■ quindi deve occupare poco 

Per raggiungere questi obiettivi cosi ge- 
nerici e contraddittori, dovremo .stabilire 
delle regole comuni alle varie suhroutine e 
alle interrelazioni tra le .sie.s.se. Inoltre un 
tale obiettivo non ha un limite superiore in 
quanto non e.siste limite a quello che .si può 
fare combinando tra loro le varie funzioni. 

Facciamo un esempio: la parallela ad una 
retta è un problema che può avere numero.se ■ 
varianti. La retta, io abbiamo visto .sul nu- 
mero .scorso, può essere data in almeno 
quattro modi differenti (per esempio dando 
due punti, oppure dando la .sua equazione 
ridotta. ecc.J. Un punto a sua volta può 
e.s.sere individuato semplicemente tramite lè 
coordinate, oppure in quanto intersezione di 
due linee, ecc. Evitiamo la proliferazione di 
queste .soluzioni differenti dello stes.so pro- 
blema. risolvendo a livello MAIS, cioè pri- 
ma di entrare nella .suhroutine. le incompati- 
bilità formali. Cosi .se abbiamo una routine 
di retta parallela ad una retta che accetta. 



REM CERCHIO TPWGENTC R 


REM DISTfiMZft PUNTO RETTR 
REM CERCHIO 

B1 » (W B1 - BO REM PERPENOICOLftRE 
R2 • PO B3 - ee REM PARPLLCLB 
B1 Q0SU8 2040.0 > R2 B ■ B2 QOSUB 204 




MCmicrocompuler 25 


conie (Imi (li ingresso . i coellìcienii A . B della 
rena e le i oordinate X. Y di un punto ester- 
no. e invece la nostra retta è fornita tramile 
due suoi punti, chiameremo prima la routine 
"retta per due punti" che ci fornirà i coef/ì- 
I ietti i di cui abbiamo bisogno e dopo la routi- 
ne che calcola la retta parallela. 


Il programma BASE 

Il nostro programma nel suo aspetto fi- 
nale avrà quattro settori ben distinti. Tre di 
questi sono fissi e rappresentano gli "stru- 
menti" da utilizzare per realizzare il dise- 

La quarta parte é quella che comprende! 
dati e che quindi varia a seconda di quello 
che si vuol disegnare. 

Nel programma BASE (listato in fig. l) 
sono riportate le tre parti fisse. Le parti 
variabili relative ai disegni pubblicate ncl- 
farticolo sono descritte in seguilo; é evi- 
dente che le quattro parti vanno riunite in 
un unico programma. 

La prima parte (righe 100 - 140) com- 
prende la fase di inizializzazioneche consi- 
ste nella determinazione della tabella di 
seni e coseni e nel fissare i valori delle 
costanti relative ai dati angolari e ai margi- 

I margini settati sono quelli relativi al 
massimo formato output dell'Apple II. In 
caso di altre modalità di output o di forma- 
lo la scelta minore sul video Apple II. van- 
no cambiali. 

La seconda parte, intitolata Routine di 
plottaggio, comprende tutte quelle routine 
che servono per disegnare sul video. 

È stata conseguita la totale separazione 
tra le routine analitiche che valgono in as- 
soluto e le routine di plottaggio che dipen- 
dono dalla macchina scelta come output. 

Le routine sono dunque: plottaggio di 
un punto, plottaggio di un segmento (righe 
2010 - 2020). plottaggio di una retta che 
aitraversa la finestra limitata dai margini 
prefissati, e fornita tramile i coefficienti 
A.B (riga 2040). Infine una routine di cer- 
chio (riga 2120) con controllo del formato 
dì uscita che viene eseguita passando le 
coordinate del centro e del raggio. 

Dulcìs in fundo le routine analitiche. 

Sono tulle mollo corte. Nei REM sono 
indicali i parametri in entrata e quelli in 
uscita. Il programma è semplice da usare, 
l'unica difficoltà sta nell'uso dei parametri. 

Le routine utilizzano in genere sempre le 
stesse variabili e quindi l'uso successivo di 
più routine richiede necessariamente il tra- 
sferimento dei valori da conservare in altre 
variabili. Cioè le nostre routine utilizzano 
le variabili X. Y. X0. Yfl... X3. Y3 per i 
punti A. B, AO. BO. Al. Bl. C per gli 
angoli. R per le distanze. Per lavorare e per 
conservare i valori delle variabili per gli usi 
successivi basta "battezzare" i parametri 
con altri nomi. 

Prova di questa necessità di passaggio di 
variabili édata dalla routine cerchio per tre 
punti, che utilizza ben 8 volle altre subrou- 
line. 


Le routine sono dunque; 

- retta individuata tramite due punti 
(3010) 

— retta individuala tramite un punto e 
un angolo (3020) 

— punto di intersezione di due rette 
(3030) 

— retta perpendicolare da un punto ad 
un'altra retta (3040) 

— punto medio di un segmento (3050) 

- distanza tra due punti (3060) 

— bisettrice ira due rette (3070) 

— retta da un punto parallela che for- 
ma un dato angolo con un'altra retta 
(3080) 

— angolo Ira due rette (.3CW0) 

— distanza di un punto da una retta 
(3100) 

— retta da un punto ad un'altra retta 
(3110) 

— cerchio per tre punti (3120) 

Non descriveremo le routine, che si tro- 
vano in un qualsiasi libro di geometria, le 
illustreremo praticamente utilizzandole 
per fare qualche disegno. 

Oltre al problema dcll'utilizzo dei para- 
metri di cui abbiamo parlato prima è bene 
ricordare gli altri due problemi che sorgo- 
no in programmi di questo genere. 

Il primo è la trattazione degli angoli, che 


Fifiioi 3 - Oiilpi.l ,M prognmnm CERCHIO. I iliugm 



il computer calcola in radianti e non in 
gradi. La faccenda è complicala dal fatto 
che il coelficiente angolare della retta non é 
dato né in gradi né in radianti, ma è la 
tangente dell'angolo che la retta forma con 
l'asse X. 

Non abbiamo specializzato la trattazio- 
ne deH'argomento in quanto l'abbiamo già 
affrontato più volte e in definitiva prescin- 
de un po' dal fine che ora ci proponiamo. 

In termini di programma questo vuol 
dire che già sappiamo che in alcuni ca.si 
particolari il calcolo dell'angolo sarà sba- 
gliato. 

L'ultimo problema da ricordare è quello 
del formato di u.scita. Noi abbiamo settato 
ì margini della finestra secondo i valori 
tipici Apple IL Cosi pure i valori degli 
elementi della figura andranno dati nello 
stesso riferimento Apple II. Anche questo 
per non introdurre il discorso scaling che 
appesantirebbe inutilmente, rispetto all'ar- 
gomenio di cui trattiamo, il programma. 


Cerchio tangente ad una retta 

II listato in figura 2 produce l'output di 
figura 3. Ricordiamo che tale listato, per 
"funzionare", deve essere inserito nel pro- 
gramma BASE. Se lavora da solo deve 
essere dotalo della istruzione END. 
Seguiamo passo passo il listato: 
riga 610: A.B sono i parametri della ret- 
ta. che viene disegnata con la routine 
2040. Ricordiamo che tale routine non di- 
segna il segmento per i due punti ma la 
retta nella pane che aiiraver.sa la finestra 
di output. E questo avviene tramite il cal- 
colo con delle intersezioni con i margini 
settati in fase dì inizializzazione; 

riga 620: X.Y sono le coordinate del 
punto che viene disegnalo; 

riga 630: viene richiamata la routine 
3 100 che fornisce R (distanza punto-retta); 

riga 640: viene richiamata semplicemen- 
te la routine di disegno cerchio, che ha 
bisogno dei tre parametri X.Y.R; 

riga 650-660: vengono calcolate le due 
rette, parallela e perpendicolare, dal punto 
P alla retta data. 

In tale caso i coefficienti delle due rette 
sono parcheggiali nelle variabili ALBI e 
A2. B2 poiché sono riutilizzati in seguito 
per il loro disegno ( riga 670 con il richiamo 
per due volte della routine 2040). 


Fóuiru.s ■ Oiilpui •h t pr„eriomm, R.WCIF.RA Esule il 



Programma RAGGIERA 

Il programma il cui listalo parziale é in 
figura 4 e il cui output è in figura 5. disegna 
una raggiera di rette uscenti da un punto. 
Tra i vari modi di svolgere questo tema, 
noi abbiamo utiliz.zalo quello più difficile, 
cioè la retta uscente dal punto deve forma- 
re un dato angolo con un'altra retta. Ap- 
plicazione di questo tema è per esempio la 
costruzione di un triangolo noli lato e due 
angoli. Con questo programma affrontia- 
mo il discorso sugli angoli, che come ab- 
biamo detto è un po' complicato: 
riga 420: la retta fuori dal fascio è indivi- 
duala come retta per due punti (routine 
3010) e poi disegnata (routine 2040): 
riga 440: viene definito il punto esterno. 
In questo programma particolare dobbia- 
mo duplicare una routine, utilizzando altri 
parametri (la 3080 nella 3081) in quanto, 
poiché eseguiamo un loop, siamo impossi- 
bilitali a riutilizzare i parametri che nel 
singolo ciclo del loop vengono perduti. 



MCmicrocomputer 25 



Il loop è su C, angolo che la retta che 
esce dal punto esterno P forina con la retta 
data inizialmente (R). 

La routine di riga 308 1 è quella che cal- 
cola la retta R. uscendo da P. che forma 
con la R un dato angolo. 

Si noti come i coefficienti angolari delle 
rette vanno tradotti in angoli (tramite la 
funzione pericolosissima ATN), lavorati 
come angoli e ritradotti in tangente. 

Cerchio per tre punti 

Un caso tipico di utilizzazione di più 
routine incrociale è quello relativo alla in- 
dividuazione del centro e del raggio dati tre 
punti di una circonferenza. Ricordiamo la 
trattazione fatta di questo argomento sul 
numero 9 di MC. a pagina 47. 

Dovremo utilizzare: 

la routine retta per i due punti PI P2. 
Ih routine di individuazione del punto 

intermedio di un segmento. 

la routine retta perpendicolare a PI 

P2 passante per il punto medio; 

ripetendo il tutto per il segmento P2 P3 si 
trova un'altra retta (perpendicolare a P2 
P3), Le due perpendicolari si intersecano 
nel centro della circonferenza. La distanza 
di tale centro da uno qualsiasi dei tre punti 
dà il raggio. 

Tale routine ad esempio è indispensabile 
quando occorre tracciare la circonferenza 
circoscritta di un triangolo. 

Per individuare invece la circonferenza 
inscritta basta trovarne il centro, come in- 
tersezione dì due bisettrici, nonché il rag- 
gio come distanza punto retta. 

Nel listalo parziale (in quanto occorre 
collegarlo al listato del programma BASE) 
di figura 6 (pug. 68) sono riportati i dati 
necessari per il disegno di un triangolo e 
per l'individuazione e il disegno delle due 
circonferenze. circoscritta (peri tre vertici) 
e inscritta (tangente ai tre lati). 

Ricordiamo che il calcolo del coseno e 
del seno richiede parecchio tempo, quindi è 
sempre consigliabile utilizzare tabelle di se- 
me coseni. Infatti é più veloce l'accesso ad 
una tabella che non il singolo calcolo di 
una funzione trigonometrica. Noi usiamo 
una tabella con 91 elementi in modo tale 
che se lavoriamo in gradi, dividendo per 


quattro il valore in gradi, ricaviamo il nu- 
mero dell'elemento della tabella corrispon- 
dente. Per disegni di maggiore definizione, 
ad esempio se l'uscita è su plotter, occorre 
infittire il passo di calcolo. Il problema del 
passaggio da radianti a gradi sessagesimali 
viene in questo modo risolto una volta per 
tutte con la formazione della tabella. 


Triangolo 

II programma, listato parziale in figura 6 


e output in figura 7. traccia le circonferen- 
ze circoscrìtta e inscritta di un triangolo, 
dati i tre suoi vertici. 

Non abbiamo ottimizzato il passaggio 
di variabili, che é un po' ridondante, per- 
ché abbiamo preferito facilitare la com- 
prensione. 

Righe 210-240: vengono dati ì tre punti 
XI. Yl. X2. Y2. X3. Y3 c disegnati i tre 
segmenti che li uniscono, cioè i tre lati del 
triangolo. 

Riga 250; vengono richiamate, dappri- 
ma la routine 3120 (cerchio per tre punti 
già descritta prima), che ha come ingresso 
le coordinate dei tre punti che già abbiamo 
e la 2120 che disegna il cerchio. 

Del cerchio inscritto invece non abbia- 
mo ancora nessun elemento. Troviamo 
dapprima il centro XI, YI. Questo si può 
trovare come intersezione delle bisettrici di 
due dei tre angoli del triangolo. 

Righe 270-290; vengono trovati i coeffi- 
cienti A,B delle rette cui appartengono i tre 


lati, e vengono parcheggiati in A7. B7. A8. 
B8. A9. B9; 

Riga 330; l'intersezione delle due biset- 
trici fornisce il centro XI. Yl del cerchio 
che stiamo cercando; 

Righe 340-350: dal centro vengono trac- 
ciati i segmenti di bisettrice; 

Riga 360: dato il centro e uno quai.siasi 
dei lati si calcola il raggio e poi. noti centro 
e raggio, si disegna la circonferenza. 

Il programma cerchio generalizzato 

Un'altra routine la abbiamo copiata dal 
software di base dei plotter Waianabe WP- 
1000. la cui prova è stala pubblicala recen- 
temente da MC. È l'isiruzione CIRCLE 
generalizzalo. 

Permette di disegnare con una unica 
routine circonferenze, spirali, ellissi, poli- 
goni regolari, ecc. 

Poiché tale comando ci pare molto inic- 
re.ssante ne abbiamo ricavato un program- 
ma DEMO a sé stame (lisi fig. 8 e oul fig. 
9). I parametri che vanno passali alla routi- 
ne sono XC. YC centro della figura; RI. 
R2 raggio iniziale e raggio finale. Nel caso 
di circonferenza o poligoni regolari o archi 
di circonferenza sarà R I = R2. nel caso dì 
spirali RI # R2. Inoltre bisognerà passare 
Al . A2 angoli iniziale e finale della figura. 
Poiché gli angoli vanno dati in gradi, per 


una circonferenza può essere Al = 0. A2 
= 360. 

Variando l'angolo iniziale in pratica si 
varia il punto iniziale del disegno, quindi, 
in caso di poligono regolare, si ottiene una 
rotazione della figura rispetto al suo cen- 
tro. Nel caso di A2 - Al <360 viene trac- 
ciato un arco di circonferenza o di spirale. 
Il caso A2-AI > 360 ha senso solamente 
nella spirale. 

L'ultimo parametro S é utilizzato quan- 
do si vogliano tracciare spezzate; come nel 
caso del poligono. Il valore S indica in 
quante parti si vuol spezzare la figura. 

Il programma ha anche un controllo del 
formato di uscita settato sul formato mas- 
simo Apple II, che però non è del tutto 
efficace in caso di spezzale. 

La routine inizia da riga 200 e compren- 
de una prima parte nella quale 1 7 parame- 
tri in entrata sono rìeiaborali in forma op- 
portuna e una parte con il loop principale 
con il quale viene disegnala la figura. MC 



70 


MCmicrocompuier 25 




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a cura di Maurizio Berf>ami 


48K 

per tutti 


RUIVI 


Come vi ubbiamn annuncialo nel numero 
prcceitenic iniziamo questo mese una rubri- 
ca dedicata allo Spectrum. 

Sulla scia dello strepitoso successo ripor- 
tato in Inghilterra, anche qui in Italia il 
piccolo ma potente Sinclair sta vendendo 
henissinw; nonostante il sempre maggior 
numero di utenti la circolazione di notizie é 
p<’ró ancora un po ' scarsa, tutto il contrario 
di quello che invece avviene oltremanica. 

Con queste pagine cercheremo allora di 
ovviare, nei limili delle nostre possihililà. a 
questa vituazione. e di aiutarvi a conoscere e 
ad usure al meglio il vostro computer. 

Per partire abbiamo scelto un argomento 
d'interesse generale: l'espansione di memo- 
ria. Sulla prova dello Spectrum pubblicata 
sul numero 20 sono riportate te sigle degli 
integrati necessari per aumentare la memo- 
ria a 4SK. ma abbiamo potuto veripcarc che 
questa indicazione da sola è su/'lìcienle solo 
agli esperti. 

.4 beneficio quindi di chi non è un "iraffi- 
comanc" inveterato presentiamo queste no- 
te ispirale dalla nostra e.%perienza pratica in 


C ome tutti sanno lo Spectrum viene ven- 
duto in due configurazioni di memoria, 
rispettivamente da 16 e da 4)i Kbyte (in 


realtà esiste anche una versione 80 Kbyte, 
ottenuti pagìnando gli ultimi 64K in 2 
blocchi da 32K che è possibile selezionare 
da BASIC con una istruzione OUT). 

Chi ha optato per la versione I6K. gene- 
ralmente p»er motivi finanziari, si sente pe- 
rò ben presto attratto dall'altra, data la 
grande quantità c qualità dei programmi 
che girano solamente col massimo di 
RAM. 

Vi mostreremo ora come provvedere da 
soli ad espandere la memoria, cosa che. 
oltre a permettere un risparmio notevole, 
vi consentirà di non dovervi privare nean- 
che per un attimo del vostro prezioso com- 
puter. 

Prima è tuttavia necessaria una importan- 
tissima precisazione; esistono già due versio- 
ni hardware dello Spectrum. l'ISSUEONEe 
riSSUE TWO. che hanno per i nostri scopi 


Elenco circuiti integrati: 

2 74LS157 
1 74LS00 
1 74LS32 

8 4184 |meinor4e Oa 64 KbiI dinamichel 




una sostanziale diversità. Nella prima infat- 
ti l'espansione è ottenuta con l'inserzione 
in due zoccoli appositi di un circuitine 
stampalo con gli integrati di controllo e le 
memorie, mentre nella seconda, alla quale 
ci riferiremo, sono già presenti sulla pia- 
stra del computer gli zoccoleiti dei singoli 
integrali. Per quello che ne sappiamo gli 
Spectrum importali in Italia sono degli IS- 
SUE TWO. quindi il discorso che faremo 
dovrebbe essere valido per lutti; chi però 
non volendo aspettare l'importazione re- 
golare si è comprato il suo Sinclair in In- 
ghilterra aspetti a disperarsi; nel caso che 
abbia un ISSUEONE (se non sapete qual è 
la versione in vostro possesso confrontate- 
la con le foto dell'articolo) c'é qualcosa 
anche per lui. 

Bene, a questo punto non rimane che 
armarsi di coraggio e incominciare. 

La prima cosa da fare é di procurarsi il 
materiale dell'elenco di figura I : si tratta di 
I2circuili integrati reperibili nei negozi che 
vendono componenti elettronici. 

Abbiamo potuto constatare di persona 
chei 74LS157sonoun po' critici, nel senso 
che non lutti vanno bene. Vi consigliamo 
di usare quelli prodotti dalia Texas Instru- 
ments: se anche questi dovessero darvi dei 
problemi allora sostituiteli con dei 74F 1 57. 


74 


MCmicrocomputer 25 




che hanno l'unico difetto di essere un po' 
più costosi. 

Per quello che riguarda le memorie 41 64 
noterete che vi verranno consegnate in una 
confezione particolare, che ha lo scopo di 
proteggerle dalle scariche elettrostatiche. 
Quando le toccherete prendete quindi pri- 
ma la precauzione di "scaricarvi" metten- 
dovi a contatto con una superficie metalli- 
ca (termosifoni ad esempio); in ogni caso 
non abbiate eccessivo timore di rovinarle, 
noi le abbiamo inserite ed estratte dagli 
zoccoli numerose volte con ben poca cura 
senza mai danneggiarle. 

A proposito di queste memorie va nota- 
to che basterebbero le 4132. da 32 Kbit 
ciascuna, ma dal momento che sono prati- 
camente irreperibili (e più costose) bisogna 
adattarsi a sciupare un po' di K.byte. 

A questo punto bisogna aprire lo Spec- 
trum; sappiamo che molti utenti di perso- 
nal si sentono quasi male al jKnsiero di 
aprire la loro macchina, immaginando co- 
me minimo di non essere capaci di rimette- 
re tutto insieme. ma vi possiamo assicurare 
che se agirete con calma la cosa vi riuscirà 
facilissima. 

Rigirate dunque il computer e svitate le 
cinque viti che si trovano sul fondo; anche 
se potranno sembrare cose banali vi racco- 
mandiamo dì riporle in qualche posto sicu- 
ro. perché perderle non é difficile. Poi. sen- 
za separare le due parti che formano il 
contenitore, rimettetelo in posizione nor- 
male. 

La parte superiore delio Spectrum. che 
ospita solo la tastiera, è unita a quella infe- 
riore da due conduttori piatti multipli che 
terminano in due connettori saldati al cir- 
cuito stampato. Per lavorare comodamen- 
te sarebbe opportuno sfilare questi con- 
duttori in modo da accedere senza impedi- 
menti alla parte elettronica; infilarli di 
nuovo al loro posto a lavoro finito però 


non é facile, ed é per questo che seguiremo 
un'altra strada. 

Sollevate allora con delicatezza la tastie- 
ra e portatela indietro fino a raggiungere la 
posizione di foto 2; fate molta attenzione a 
non esercitare sforzi eccessivi sui due con- 
duttori. 

Tra rULA Ferranti sulla sinistra e la 
CPU Z80 sulla destra troverete quattro 
zoccoli vuoti, in essi vengono inseriti gli 
integrati di controllo in questo ordine: 
nella fila inferiore da sinistra a destra, un 
74LSIS7. un 74LS00 e un 74LS32; in 
quella superiore un 74LS157 che andrà 
ovviamente nell'ultimo zoccoletto rima- 
sto libero. 

Naturalmente gli integrati non vanno 
inseriti a casaccio ma con una precisa 
orientazione: nel nostro caso il piedino I di 
tutti i circuiti integrati si deve e trovare 
rivolto verso il connettore d’uscita. 

All'atto dell'inserzione (foto 3) fate mol- 
ta attenzione a fare entrare bene i piedini 
nello zoccoletto. in modo che facciano tutti 
contatto. 

Dopo aver terminato questa prima fase 
prendete la tastiera e ribaltatela delicata- 
mente fino a farle a.ssumere la posizione di 





foto 4; cosi facendo avrete scoperto gli otto 
zoccoli in cui vanno alloggiate le memorie. 

Ora prelevate una alla volta le memorie 
dalla loro confezione ed inseritele al loro 
posto, curando che anche loro abbiano il 
piedino l rivolto verso l'alto; come vi ab- 
biamo giù accennato questi integrati sono 
sensibili alle scariche elettrostatiche, quin- 
di meno toccate i piedini meglio è. 

A questo punto teoricamente il lavoro é 
finito, in pratica invece rimane una cosa 
importantissima, cioè un accurato con trul- 
lo di quanto é stato fatto. Verificate dun- 

1) i circuiti integrali siano al posto giusto 

2) i piedini facciano bene contatto con gli 
zoccoli 

3) i conduttori di collegamento con la ta- 
stiera non sì siano sfilati. 

Se malauguratamente vi accorgeste di 
aver inserito un integrato al contrario pre- 
state molta attenzione a non danneggiare i 
piedini mentre lo rimuovete dallo zoccolo 
(foto 5, pag. 76). 

A costo di sembrare pedanti insistiamo 
sull’importanza di questa fase. Ricordatevi 
che commettere un errore è molto facile, 
mentre é al contrario molto difficile accor- 



MCmicrocompuler 25 


75 




gcrsene: Il nosiro consiglio è quindi di non 
lavorare in frena c di farsi magari aiutare 
da un amico. 

Terminalo il controllo rimettete la ta- 
stiera al suo posto e rìavviiaie le cinque viti 
sul fondo (se non le trovate più non pren- 
detevela con noi perché vi avevamo avver- 
tito!). 

Siamo giunti alla prova della verità: ri- 
collegale lo Spccirum allo schermo televi- 
sivo e uiralimentaztone. se tutto va bene 
dovrebbe apparire come al solito il mes- 
saggio di copyright della Sinclair. Nel caso 
che il computer rimanga ''mulo” accertate- 
vi che alimentatore e TV siano collegati 
correttamente: se é cosi vuole dire che 
qualcosa è andato storto e dovrete ricon- 
trollare da capo il vostro lavoro. 

Supponendo che invece appaia la fatidi- 
ca scritta non rimane che verificare che lo 
Specirum "veda" elTettivameme i nuovi 
32K: digitate PRINT PEEK 23732 + 256 
• PEEK 23733. il computer vi dovrebbe 


FORSE NON TUTTI SANNO 
CHE... 

DOPO IL DUE VIENE IL TRE! 

Il tre a cui ci riferiamo é il nuovo 
ISSUE delio Spccirum: é infatti 
recentissima tu notizia che l'hardware 
dcirullimo Sinclair è stato modificato per 
la terza volta. Oggetto della modifica è 
PULA, che nella versione precedente dava 
problemi di sintonia con alcuni televisori 
fabbricali in Giappone. Da parte della 
Sinclair Research è stato sottolinealo che 
questo cambiamento non dovrebbe 
causare alcun problema di compatibilità 
software còn i vecchi modelli. 

A questo punto non rimane altro che 
attendere l'ISSUE FOUR. il quale avrà 
presumibilmente una nuova ROM: quella 
attuale ha infatti un discreto numero di 
bug. Se non ci credete provate a fare 
PRINT 1NT-6S536 per vedere che viene 



rispondere con il numero 65536. Se invece 
compare il numero 32768 allora significa 
che lo Speclrum crede di avere ancora solo 
I6K e dovrete anche in questo caso ricon- 
trollare tutto. 

Se. come ci auguriamo, lutto é filalo 
liscio, allora buon divertimento con i vostri 
nuovi 48 Kbyle. 

Per chi ha un Issue One 

Se il vostro Speclrum é un ISSUE ONE 
la cosa migliore che potete fare è quella di 
procurarvi il circuito stampato con l'e- 
spansione già montato e di provvedere da 
soli a montarlo, cosa questa mollo facile 
perché i due zoccoli alfinierno dello Spoc- 
irum non .sono uguali e quindi non c'è il 
rischio di inserire il lutto a rovescio. 

Più difficile é invece entrare effettiva- 
mente in possesso dcU'espansione, che non 
crediamo sia facilmente reperibile in Italia. 
Qui di seguilo riponiamo quindi gli indi- 
rizzi di alcune dille inglesi che ve la potran- 
no fornire ad un prezzo di circa 35 sterline, 
spese postali escluse: 

EAST LONDON ROBOTICS 
Gale 11 Royal Albert DiH'k 
London E16 

oppure COMPLITER ADD-ONS 

7-9 Thane Works. Thane Villas 
London N7 

Chi proprio non ne vuole sapere di 
smontare il suo adorato computer (la cosa 
vale anche per chi ha un ISSUETWO)può 
invece rivolgersi alla: 

CHEETAU MARKETING Ltd. 
Depl. YC 9. 359 The Slrand 
London WC2R OMS 
la cui espansione di memoria si attacca a 
connettore sul retro (come quelle per lo ZX 
8 1 ) c costa sempre 35 sterline. 

Infine i più avventurosi potranno dise- 
gnarsi da soli il circuito stampato approfit- 
tando dello schema elettrico che pubbli- 
chiamo in figura 6. unitamente al disegno 
degli zoccoli. 

Buona fortuna' MC 


76 


MCmicrocomputer 25 




COMPUTERSHOP 


Via G. Villani, 24-26 Roma 

Tel. 7811519-7897926 

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Latina - Tel. 0773/488001 



Battaglia navale 

ili Mauro Orlanclini - Ferrara 


Speli. MC 

quella che vi invio è una versione semplifi- 
cala del gioco della Ballagliu Navale, nolo 
d tulli gii scolari come passatempo nelle 
lunghe ore scolastiche, dove però l'avver- 
sanu è quel mostro della nostra HP 41. 
Niente paura però: le probabilità di vitto- 
ria sono esattamente le stesse, dato che 
tutto si basa su delle routine di casualità. 

Ma veniamo ora alla descrizione del 
funzionamento dei programma, che richie- 
de la HP41CV(oQuad RAM) ed il modu- 
lo XKUNCTION. Per non appesantire il 
programma ho scelto un "oceano” di 
lOx IO caselle solcato da S navi (da due 
quadretti) e da ben 4 sommergibili (vi ac- 
corgerete quanto sia difdcile scovarli). 
Inoltre ho scelto la soluzione che le navi si 
possano "toccare”, cioè che vi possano es- 
sere quadrelli adiacenti appartenenti a na- 
vi diverse. 

La l' fase del programma consiste nel 
caricare le navi del calcolatore e di posizio- 
narle nei registri 20-33; questo viene svolto 
dalla routine IN che funziona cosi: 'Tocea- 
no” viene scomposto in un vettore lungo 
100 elementi c ad ogni casella corrisponde 
un numero (vedi figura I). Attraverso la 
routine "NCNR" (Numeri Casuali Non 
Ripetitivi, apparsa sul numero 12 di MC) 
vengono scelti a caso dei numeri (delle ca- 
selle) che corrisponderanno alle posizioni 
delle navi del calcolatore. Mentre per la 
costruzione dei sommergibili non vi sono 
problemi, per le navi si procede cosi: una 
volta determinala la prima casella si gene- 
ra un numero casuale; a seconda che que- 
sto sia pari o dLspari si prenderà per secon- 
da casella quella a destra o a sinistra, quel- 
la in alto 0 in basso; quindi le navi possono 
essere orientate in qualsiasi modo. Poiché 
non avrebbe senso la nave composta, ad 
esempio, dalle caselle 50e 51 (cioè ElO, FI) 
questa funzione di controllo é svolta dalla 
routine "CO”, che rimanda alla routine di 
input in caso di errore. Dato che la routine 
NCNR usa i primi 100 registri, ho usato 
l'Estensione dì Memoria come registri di 
parcheggio. 

Terminata la prima fase di caricamento 
I si accende il flag I ) entra in gioco la secon- 
da che consiste nel caricare quelle che sa- 
ranno le chiamate del calcolatore che ven- 
gono immesse in un vettore nell'Estensio- 
ne di Memoria e richiamale una alla volta; 
dopodiché inizia il gioco con la label "IO". 

Dato che nei calcolatore le posizioni del- 
le navi sono codificate come numeri da 1 a 
IflO mentre noi usiamo un riferimento for- 
mato da lettere e numeri, vi sono i due 


(I cura di Paolo Oalasselli 



decodificatori "LEN” (Lettere-Numeri) e 
"NL" (Numeri-Lettere) che mi fanno pas- 
.sitre, ad esempio, dalla F5 al numero 55 e 
viceversa. Entrambi usano le funzioni 
ATOX e XTOA del modulo XFUNC- 
TION ed il loro funzionamento c banale. 

La nostra HP deve riconoscere quando 
una sua nave é stata colpita e questo viene 
fatto dalla routine "CA” (Colpito-Affon- 
dato) che confronta il valore della casella 
immessa con quella dei registri 20 • 33; la 
differenza tra colpito ed affondato viene 
ottenuta guardando se anche la seconda 
casella della nave é stata colpita oppure no. 
Dopo essere comparso il messaggio (AC- 
QUA. COLPITO. AFFONDATO) di ri- 
sposta alla casella immessa compare la ca- 
sella chiamala dal calcolatore e. dopo circa 
due secondi, la richiesta del risultato. Se è 
acqua si risponde "A", se affondalo 
"AFF” e se colpito “C”. Nel caso in cui si 
risponda "C" si accende il flag 3 ed il calco- 
latore non chiederà più. come é ovvio, una 
casella casualmente ma "girerà” intorno 
alla casella colpita per alTondare la nave: 
questa funzione è svolta nelle linee 300- 
350. Questa fase dura fino a che non si 
risponderà “AFF". poi si riprenderà la 
chiamala casuale. Dato che le caselle chia- 
male provengono dall'Estensione di Me- 
moria e quelle che "girano" attorno alla 
nave colpita sono indipendenti da queste 
può capitare che riprendendo la chiamala 
casuale si richieda una casella già chiama- 
ta. In questo caso si risponde ”GC" fino ad 
ottenere una casella non ancora chiamala. 
Nel caso si risponda con un messaggio non 
permesso il calcolatore richiede l'input. 

Quando tutte le navi, dell'uno o dell'al- 
tro. sono state alTondate la partita finisce, 
compare il messaggio di vittoria o di scon- 


fitta e viene automaticamente pulita la 
Estensione di Memoria. 

N.B. 

Alla richiesta "CASELLA?” bisogna in- 
trodurre la posizione iniziando dalla lette- 
ra seguita dal numero, cioè, ad esempio. 
G8 e non 8G: ricordarsi che. essendo in 
modo ALPHA, per battere il numero è 
necessario prima premere il tasto SHIFT. 

Questo programma ripropone pari pari 
il gioco tanto praticato sui banchi di scuo- 
la. con una caratteristica però; uno dei due 
scolari distratti é la 41C. 

Il programma gira bene e la calcolatrice 
lotta praticamehie ad armi pari con lo sfi- 
dante. dato che sia l'uno che l'altra "spara- 
no" casualmente fino a trovare un som- 
mergibile o metà nave: in quest'ultimo ca- 
so é sufficiente sparare intorno a quella 
casella fino a colpire l'altra metà. 

Un difetto di questo programma é quel- 
lo di visualizzare la casella chiamala per 
pochi istanti, prima di passare a chiedere 
■■RISULTATO?"; in tal modo é sufiicien- 
te una piccola distrazione per non accor- 
gersi della mossa del calcolatore c quindi 
non sapere cosa rispondere. Un modo per 
evitare tale inconveniente é quello di met- 
tere un TONE 8. o qualsivoglia altro se- 
gnale acustieo. tra t passi 416 e 417; addi- 
rittura si posssono sostituire i passi 417 
AVIEW,418PSEe419PSEcon una unica 
istruzione PROMPT che provvederà a fer- 
mare completamente relaborazione finché 
si vorrà, in modo da avere tutto il tempo 
necessario a leggere la casella chiamata dal 
calcolatore. Le stesse considerazioni fatte 
poc'anzi, valgono per gli output ai passi 
200. 242 e 253. 

Infine un avvertimento: se decidete di 
sospendere una partita per cominciarne 
un'altra, ricordatevi di cancellare prima i 
files "NAVI'' e "NUCANR” eseguendo 
XEQ 99 (passi 476 e seguenti), altrimenti il 
tentativo di iniziare una nuova partita ri- 
sulterebbe in un messaggio di errore "DUP 
FL". ^ 



78 


MCmicrocomputer 25 


SoftHdre RPN 



MCmicrocomputef 25 


79 


\ / 


llappkz COSMIC 

1IC ^PPta COSMIC 

SMIC #ippte COSMIC 

;OSMIC COSMIC 

COSMIC COS^ 

COSMIC ca 

COSMIC WP^ C 

COSMIC 

COSMIC «"fte 

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Ecco a voi lexasiwii nonché calciojìti un simpatico programma 
clic vi permetterà di avere sottomano risultati e classifica de! 
campionato di calcio, giornata per giornata, ma. soprattutto "minu- 
to per minuto"... 

Partite di calcio 

di Giuseppino Alieiti I BZi 

Il programmu penncitc di aggiornare istante per istante (o quasi) la 
elassinea del eampionato di caleiu e mi è venuto in mente guardando il 
programma pubblicalo su MC n. 14 rubrica "MC Software Basic" pag. 
7K. u spinto dall'invidia per i personal l'ho voluto realiuare su una 
“piccola" TI 59. con il difetto che però non è altrettanto veloce. 

Le difficoltà incontrale sono stale sopraltutlo nel contenere i passi di 
programma entro il lìmite fissalo dalia ripartirJone. che mi ha costretto a 
ricorrere a trucchi vari cd a veri c propri salti mortali pur di limare anche 
un sol passo: un'altra difficoltà é stala nel preparare il SORT e a tal scopo 
mi c stalo mollo utile il listato del sort pubblicalo su MC n. 4. rubrica 
“MC Software Basic". Unica cosa che non mi c riuscita è quella di 
introdurre una Lbl che aggiorni la classìfica quando si verifica il cambia- 
mento di un .solo risultalo senza ricalcolare i punteggi anche per le 
squadre il cui risultato non c cambiato: forse con dei passi in più si arriva 
anche a quello. 

Descrizione generale programma 

La partizione deve essere 7 OP 17. Il programma stampa le parlile in 
calendario con il relativo risultalo aggiornato, quindi calcola il punteggio 


acquisito da ogni squadra e lo somma a quello della giornata precedente 
(conlcnulo nei registri da R38 a RS3|c forma la classifica (nei registri da 
R54 a Rb9) che viene ordinala c stampata. Alla fine della giornata si 
registrano le schedine, salvando cosi il punteggio acquisito e i dati che 
verranno adoperati alla giornata successiva. 

Struttura memorie 

MIR5 I 

HIR S usale per i calcoli 

R0-R5 1 
in particolare: 

R4 R5 contengono i codici numerici delle squadre 

R7 contatore dei risultati 

R.5 contutore delle partite 

R6-R2! contengono i codici alfanumerici in ordine alfabetico delle 16 
squadre 

R22-R29 ccxlici delle parlile in calendario 
R.MI-R.37 risultali parziali delle partite in ealcndurìo 
R.3K-R.V3 punteggio definitivo acquisito dalle squadre aggiornato alla 
giornata precedente, in ordine airabeiicu ( R38 é il punteggio 
della l' squadra, R.79cil punteggio della 2' squadra ecosi via) 
R54-R69 classifica ordinala aggiornala all'uUima variazione di punteg- 
gio considerala 
Struttura schedine 
lato I blocco I: I parte programma 
lato 2 bliKco 2: Il pane programma 
lato .1 blocco .3: regista dati 

lato 4 blocco 4: registri dati 

Descrizione passo passo del programma 

passi 0-25 efrcllua il trasferimento de! punteggio definitivo 

dalle memorie R54-R69 alle memorie R38-R53; 
que.sii dati saranno utilizzali alla giornata sueces- 



MCmicrocomputer 25 


passi 

,\ore 


26-32 Lbl A' 
33-39 Lbl A 
40-51 Lbl B 

52-71 Lbl E 
72-154 Lbl C 


inizializzii il registro RI. usalo come coniatore 
delle panile 

elTeLiua il caricamento in memoria delle partile in 
calendario 

carica in memoria il punteggio relativo ad una 
panila. Come contatore si adopera il registro R2 
inirializza. cancellandoli, i registri R22-R37 
stampa l'elenco di tutte le panile in calendario con 
il relativo risultato aggiornalo all'ultima variazio- 
ne apponata 


155-399 Lbl D 

1 55-282 calcola il punteggio per ogni squada irelalivo al pun- 
teggio acquisito), sistemandolo nei registri R38-R53 

28.3-368 crTcltua il Son.con il metodo Shcll-Metzner. dei pun- 
teggi contenuti nei registri R54-R69 preparando cosi 
la classifica ordinala 

.369-399 stampa la classifica aggiornata all'ultima variazione 
apportata 


passo 399 

la sequenza INVSBRciI primo passo da impostare, perché altrimenti 
dopo aver caricalo lutto il programma e arrivali al passo 399 premen- 
do INV si esce dal L.R.N.-modc. Si operi quindi così: CT0398 LRN 
INVSBR BST Ins LRN RST e si cominci a caricare il programma; si 
può anche fare a meno di impostare INVSBR in quanto il Loop é 
finito, il pgm trova uno zero e poi non ci sono più passi a disposizione, 
pertanto si ferma segnalando condizione di errore, 
passi 0-25 

servono a tenere memorizzati i punteggi derinitivi dì ogni squadra che 
verranno poi utilizzati la giornata successiva. Si Flg8 serve a far 
fermiiro l'elaborazione quando si crea la condizione di errore, voluta, 
dovuta a RCL Ind I che richiama il registro R70 fuori ripartizione, 
passi 8-10 

Le istruzioni DMs HIR 18 servono a isolare la pane decimale del 
numero e molliplicarla per 100 come descritto su MC n. 7 "l'angolo 
delle TI" punto 4. Ho usato questa sequenza per risparmiare passi di 
programma. L'ho adoperala solo in questa pane del programma e 
non da altre parli (ad esempio ai passi 177-181) perché il tempo di 
elaborazione aumenta, ma in questa fase il tempo non é più indispen- 
sabile c non porta ad elevali ritardi, 
passo 78 

Ho inserito qui il valore di i da testare ai passi 152 e segg. e non la 
sequenza 30 x -fi ai passi 150 perchè il test viene sempre elTcItuato 
per 1=30 per cui basta predisporlo una volta sola, risparmiando così 
in tempo e in passi, 
passi 220-223 247-250 

Ho usato questa strana sequenza per incrementare il valore di RO 
durame lo svolgimento dell' operazione in corso senza alterarla, 
passi 287-288 

Ho inserito qui la sequenza I6STOI chcpermeltedierfelluareil Loop 
dei passi 369-399 per risparmiare un paio di passi (pochi ma preziosi). 
Istruzioni per l'operatore 
I) Istruzioni da eseguire alPinizio dell'annata calcistica 
A) Preparare le squadre in ordine alfabetico, numerandole da I a 16. 
resta cosi associato ad ogni squadra un codice numerico che ne 
permetterà l'identificazione (vedi tabella riportala qui a seguire). 
Codice Noma Ragltlro Codico 

numarleo squadra mamorla allanumarleo 


t ASCOLI 

2 AVELLINO 

a CATANIA 

4 FIORENTINA 

5 QENOA 

6 INTER 

7 JUVENTUS 

B LAZIO 

9 MILAN 

10 NAPOLI 

11 PISA 

12 ROMA 

13 SAMPOORIA 

14 TORINO 

15 UDINESE 

16 VERONA 


6 1336153227 

7 1342172727 

8 1513371331 

9 2124323517 

10 2217313213 

11 2431371736 

12 25414217 

13 2713462432 

14 3024271331 

15 3113333227 

16 33243613 

17 35323013 

1S 36133033 

19 37323S2431 

20 4116243117 

21 4235323113 


Bi Preparare i codici alfanumerici delle squade sistemandoli nei regi- 
stri di memoria R6-R2 1 . 

2) Istruzioni da eseguire ad ogni giornata 

Fissare la ripartizione 7 OP 17 - leggere le schedine. 

C) Premere E per inizializzare il programma. 

D) Numerare il calendario delle partite da ! a 8. per es. 


RSCOL IHTER 

0 . 1 


CflTHH PIORE 

1 . 1 


GENDH LAZIO 

0 . 0 


JUVE >5VELL 

0 . 0 


niLAH SAtlF 
3. 0 


NFIPOL "ORIN 

0 . 0 


PISA ROMA 

0 . 0 


VROHA IJDIHE 

0 . 2 


ClasalllcE 

LIBINE 

MILAN 

INTER 

TORIN 

ROMA 

PISA 

NRPOL 

LAZIO 


JUVE 

GENOA 

FIORE 

CATAN 

A'/ELL 

VRONA 

SBMR 

R<;CQL 


1) ASCOLI • ÌNTER 1.06- 2) CATANIA - FIORENTINA 3.04 
.7) GENOA - LAZIO 5.08 - 4) JUVENTUS • AVELLINO 7.02 
5) MILAN -SAMPOORIA 9.13-6) NAPOLI - TORINO 10.14 
7) PISA - ROMA 1 1.12 - 8) VERONA - UDINESE 16.15 

E) Premere A' per inizializzare RI 

F) Cambiare i nomi delle squadre con il codice numerico e impostare 
premendo A; 

Prima partila Prima squadra codice MM 

seconda squadra codice NN 

imposlarc MM.NN premere A 

seconda punita prima squadra codice OO 

seconda squadra codice PP 

impostare CK3-PP premere A 

continuare in sequenza per tutte le 8 parlile. Se si sbaglia rìcomin- 


AscoU-Inlcr impostare premere 

11) (6) A' 

Cdiania-Fiorenlina 

13) (4) 1.06 A 


G) Man mano che variano i risultali impostare il numro della panila 
variata (numero definito in D) e premere B. impostare il risultatone! 
formalo n.n e premere R S. Eseguire in qualsiasi ordine tante volle 
quanto necessario. Se si sbaglia reimpostare il numero della panila, 
premere B impostare il risultato, premere R S. 

Esempio: 

variazione: Caiania-Fioreniìna 0-0 

0-1 

impostare premere 

2 B 

0.1 RS 

H) Premere C per ottenere la stampa di tutte le partite con i relativi 
risultali 

t ) Premere D per avere la classifica aggiornala solo dopo aver premuto 
almeno una volta il tasto C. Ogni volta che si preme il tasto D bisogna 
aver premuto precedentemente il tasto C. dopo il quale si può 
eseguire quante volle è necessario il passo C. 

Eseguire i passi G) H) I) tante volle quante è necessario. 

L) A giornata finita premere RST R/S. 

M) Registrare le schedine dopo aver memorizzato i risultati (inali (punto 
L), 

Come ad esempio del programma, abbiamo impostalo a caso alcuni 
risultali (non ce ne vogliano i rispettivi tifosi!), facendo poi stampare la 
tabella, completa della giornata e la classifica aggiornata. 

Probabilmente, per una migliore presentazione, visiva, conviene elimi- 
nare le istruzioni "Adv" presenti nel programma, sostituendole con delle 

Buon campionato! Ricordatevi che ì risultati sono del tutto casuali: in 
realtà potrebbe andare anche peggio!!! MC 


MCmicrocomputer 2S 


Crescete e moltiplicatevi 
MicroSystem 6, DPS 6. 



Una perfetta compatibilità segue gli utenti di 
questi elaboratori in tutta la loro evoluzione. 

Il cliente può acquistare un sistema minimo (ta- 
gliato per le sue esigenze di oggi), formare su di 
esso le sue persone e far funzionare i programmi 
che gli sono oggi necessari con la certezza di poter 
far crescere il proprio sistema 
informativo anche di 100 volte 
senza soluzione di continuità. 


Utilizzando sempre lo stesso software, che 
funziona su! più piccolo dei microSystem 6 come 
sul più grande dei DPS 6, e potendo contare sulla 
formazione data inizialmente al proprio personale. 

Compatibilltà quindi che significa protezione 
degli investimenti, ma significa anche possibilità di 
introdurre gradualmente il calcolatore in azienda, 
con un costo commisurato al reale utilizzo. Chi 
vuole crescere, oggi non può fare scelta migliore. 


Conoscere e risolvere insieme. 

Honeywell 

Honeywell Information Systems Italia 


Conoscere Hono^ell 




Più grafica 

• 160.000 punti 
(640x250) 

• istruzioni come 
AXES, RANGE, 
CENTRE 

Più espandibiiità 

• memoria RAM fino 
a 2 Mbytes 

• unità a floppy 
e CP/M® 


Più 

• compilatore 
dinamico 
BASIC ANSI 

• screen editor 
completo 
(40/80 colonne) 

• matematica in 
virgola mobile fino 
a 10 cifre 
significative 


Scheda tecnica 

• Memoria RAM di 32 K Bytes 

• Memoria ROM di 29 K Bytes (sistema 
operativo, compilatore Basic, package 
matemaUco. package grafico, 

screen editor) 

• Display a 16 posizioni Incorporalo 

• Alimentatore stabilizzato 

• Tastiera professionale completa 

• Attacchi per: 

- doppio registratore a cassette 

- televisore domestico 

- monitor standard 

- stampante RS232 

- RS232/V24 bidirezionale 

- espansioni 


MICROSTAR 


• configurazioni 
multiple 


*CP/M è marchio registrato della 
Digital Research. 


Via Caglierò 17 Showroom 

20125 Milano ViaSirtori13 

t. 02/6887604 20129 Milano 

t. 02/202543 





a cura di Fabio Marzocco 


Volendo dare un Idolo a questa puntala 
mensile della rubrica, dovremmo chiamarla 
"La saga dei linguaggio macchina"; le in- 
formazioni pubblicate da MC nei mesi scor- 
si hanno infatti stimolato numerosi lettori ad 
un intenso impiego del linguaggio operativo 
del microprocessore LH5801. 

i lavori presentati su questo numero sono 
solo un piccolo esempio di ciò che si può 
ottenere operando con i codici esadecimati: 
un programma di utility per il .sistema ope- 
rativo I Aulaimmher > . un gioco (Troni ed 
un'applicazione de! PC-1500 interfacciato 
con il mondo esterno ( combinatore telefoni- 
co). 

Non ce ne vogliano i meno esperti per 
questa puntata dai listati poco facilmente 
inicrpretahili. ma riteniamo che un'analisi 
dei programmi presentati questo mese possa 
efficacemente aiutare aita comprensione 
delle tecniche di programmazione in lin- 
guaggio macchina. 


AUTONUMBER 

di Igor Rathey - Arbedo (Svizzera) 

Analizzando la ROM dei PC- 1 500 il no- 
stro amico ticinese ha scoperto tre nuovi 
puntatori che permettono di agganciare 
una nuova tastiera (es. CE 153). oppure di 
creare nuove istruzioni, come del resto ha 
fatto. La routine Aulonumber (numera- 



zione automatica delle linee in immissione) 
è inoltre dotala di alcuni accessori quali 
l'aulorepeal. raulo-powcr-ofT, beep al- 
lapprossimarsi della fine del buffer d’in- 
gresso. ed infine un beep ad ogni pressione 
di tasto (disinseribile). 

Vediamo i tre puntatori: &785B. 
&785C, &79D4. I primi due contengono 
un indirizzo al quale si porta l'elaborazio- 
ne ad ogni pressione di lasto.sein&79D4è 
contenuto il byte &55. Dopo aver intro- 
dotto il programma di autonumerazione, 
ad esempio a partire da &40C5 (è comun- 
que rilocabile). digitando POKE &785B, 
&40. &C5 e POKE &79D4, &55. la routine 
viene richiamala semplicemente alla pres- 



sione di un tasto. Si potrà cosi notare l'au- 
torepeat. l'OFF parziale della calcolatrice 
alla pressione di OFF. ed un beep segnala- 
tore per ogni tasto, escludibile da BEEP 
OFF. 

La routine Autonumber ha lo scopo di 
semplificare l'immissione di programmi 
lun^i in memoria, numerando automati- 
camente le linee. Una volta lanciato il pro- 
gramma nel modo appena indicato, digita- 
re dapprima il numero della linea con cui si 
vuole iniziare il programma ed in seguito, 
dopo una l'incremento., seguito da 
SHIFT “®o"- A questo punto appena viene 
premuto un tasto, il numero di linea appa- 
rirà nel buffer (ovviamente bisognerà tro- 
varsi in modo PRO). 

Vediamocon alcuni esempi le possibilità 
di abbreviazioni consentile dal program- 
ma autonumber: 

1000 shift numerazione a partire dalia 
linea lOOO. incremento 10 
.255 shift numerazione a partire dalla 

linea 10. incremento 255 
shift numerazione a partire dalla 

linea 10. incremento 10 

Per disattivare la routine Aulonumber è 
sufficiente digitare DEF C. equivalente ad 
un CONTROL C su altri sistemi. 


All'intemo della routine in linguaggio 
macchina, vengono richiamate alcune rou- 
tine di sistema residenti nella ROM dei PC- 
1500, i cui indirizzi sono contenuti nella 
Base Page. Qui di seguito ne viene descritto 
t'impiego. 

BCALL &CA: BYTE XX: 
immette il contenuto dei registri HL nei 
puntatori della System RAM (&78XX). Il 
byte XX deve quindi seguire immediata- 
mente la chiamala a Base Page. 

BCALL &CC; BYTE XX: 
preleva un valore da 16 bit contenuto nei 
due puntatori della System RAM (&78XX) 
e lo trasferisce nei registri HL. 

BCALL &DE; BYTE XX: 
routine di conversione ASCII-BCD. Il nu- 
mero in ASCII è puntato dal registro BC. 
quindi il valore convertito in BCD é trasfe- 
rito nel buffer matematico. In caso di erro- 
re. il program counter trasferirà l'elabora- 
zione a PC = PC-(-XX. 

BCALL &D9; BYTE XX; 

BYTE YY; conversione BCD-ESA. Il ri- 
sultalo verrà immesso nel registro DE. Il 
byte XX, sevale 0 permette la conversione 
di lutti i valori da 0 a FFFF senza generare 
errori. Il secondo byte ha lo stesso signifi- 
cato di XX per la precedente routine. 

BCALL &I9; BYTE XX: 
conversione ESA -(BCD o ASCII). Il nu- 
mero da convertire deve essere contenuto 
in DE. Se XX = &40 la conversione verrà 
effettuaiain ASCII ed il risultalo si troverà 
nella locazione puntata da BC. Se XX =0 
la conversione avverrà in BCD ed il risulta- 
lo si troverà nel buffer matematico. 

Se durante queste ultime tre routine do- 
vesse occorrere un errore, il codice corri- 
spondente sarà posto nel registro D e tra- 
mite la routine BCALL &EO esso verrà 
visualizzato. 

Autorepeal: sellando a I il bit numero 6 
contenuto in &7B0E si ottiene l’aulorepeal 
su tutti i tasti. 

Aulo Power Off: si ottiene utilizzando la 
routine &E33F. 


MICRO-TRON 
Il Motolabirinto 

di Ernesto De Bernardis - Trappeto (CT) 

Si tratta di pilotare due puntini (motoci- 
clette per chi ha fantasia ed ha visto il film 
Tron) su e giù. a destra e a sinistra nello 
spazio del display, lasciando dietro di sé 
una scia. L'incauto che per errore o per 
calcolala strategia deiravversarìo vada ad 
urtare contro le impenetrabili scie, non po- 
trà sfuggire ad un disonorevole messaggio 
di errore. Il giocatore di sinistra controlla il 
suo puntino con i quattro tasti W A S Z ed 
il giocatore di destra con O K ( L. Le 
direzioni corrispondenti ad ogni tasto le 
potrà intuire facilmente chi abbia un tanti- 
no di pratica con i computer-game. 

Da notare che pilotando il proprio pun- 
tino verso il margine destro o sinistro, il 
puntino riapparirà, viaggiando nella stessa 
direzione, sul margine opposto: tanto per 


MCmicrocomputer 25 


I0:»OKE t?lF6. 15: 
7:PDKE 


0:SE£P 1 
RETURN 


2:S=B;=0B fi»&42D 
ero i44eE: 
INPUT XiPOKE ft 
,X:S=S*X;SE£P 
li 6, 20:NExr a; 
IF S=S5523B£EP 


,':EN0 

<|:BEEP 5, 100: 
PRINT "SSaGLin 
TQ:RlPErER£": 


Il programma in linguaggio macchina 
non é rilocabile. per cui deve essere inserito 
secondo le modalità che verranno spiegate 
più avanti. Le seguenti subroutine sono 
poste prima del programma vero e pro- 
prio: 

&42D0-&42FF; funzione POINT in lin- 
guaggio macchina- Vi si accede ponendo 
nell'accumulatore il numero della colonna 
da testare ed eseguendo una CALL 
&42DD; fornisce, sempre nell’accumula- 
lore il POINT della colonna prescelta. 

&4.100-&4362; scansione dell'estremità 
sinistra e dell'eslremità destra della parte 
alfabetica della tastiera. In pratica è un 
INKEYS che accetta la pressione di un 
solo gruppo di tasti e consente di giocare in 



MKiar,- Sharp PC-nm 

0 Spegnere i 2 relè collegati alle uscite RMT 
0 e RMT I montale sul pannello destro 
della CE- 150. Lo staio dei due relè è con- 
trollato dal contenuto del registro accumu- 
latore. secondo la seguente tabella: 
Accumulatore Relè 

S09 RMT 1 ON 

SII RMT 1 OFF 

S03 RMT 0 ON 

S05 RMT 0 OFF 

Inoltre Tindirizzo AC di pagina base 
punta ad una routineche genera un ritardo 

40C5: <5 FB ai 3B I «eOD: CD OC BS BS 

40C5: B3 01 50 B7 4BEJ. BE BF 2B 6B 

40CD. 00 es 03 Fa ISBES: 00 60 03 CD 

«eoi. 03 00 JO BS I «0ES: OC 52 SS 13 

«005- 1] BE BF 28 I «BEO: 68 BB 60 33 

«B03: 68 BB 60 02 i «BEI: CO OC 5E 30 


programmabile in base al contenuto del 
registro DE. In particolare il ritardo otte- 
nuto sarà dato da 1 5.625 msec moltiplicato 
il coefficiente contenuto in DE. 

Dopo queste scoperte, la prima applica- 
zione pratica cui abbiamo subito pensato, 
è stata quella di realizzare una routine che 
effettuasse te funzioni di un combinatore 
telefonico automatico. 

Per utilizzare questa routine c sufficiente 
inserire in .serie alla linea telefonica (cioè 
fra la presa e l’apparecchio ricevitore), il 
relè di RMTl secondo lo schema di figura 
6. Il relè può essere applicato direttamente 
senza bisogno di interfacce, in quanto la 
massima tensione a cui sono sottoposti i 


complicare un po' il gioco già di per sè 
interessante. 

Passiamo ora ad una rapida analisi del 
programma. Di Basic, in verità, ce n'è mol- 
to poco: solo quattro linee per riniziatizza- 
zione e la conclusione del gioco. La linea 
IO è piuttosto interessante perché controlla 
certe caratteristiche del gioco. La prima 
POKE della linea (POKE &71 F6.1 5) con- 
trolla la velocità di movimento dei puntini, 
quanto più il valore è basso, tanto maggio- 
re è la velocità. Il valore presente nel listato 
( 1 5) é un ottimo compromesso tra sempli- 
cità e divertimento per il principiante: man 
mano che aumentano l'abilità strategica e 
la prontezza di riflessi, è poi possibile dimi- 
nuire questo valore fino al parossismo. La 
seconda POKE (POKE &71 FB.8. 67) con- 
trolla le coordinate di partenza del gioca- 
tore di sinistra: altezza S. colonna 67, Lo 
stesso effetto ha la terza POKE per quanto 
riguarda il giocatore di destra. La subrou- 
tine etichettata "?" chiamata subito dopo, 
produce una melodia casuale dal sapore 
spaziale, che può essere udita all'inizio ed 
al termine del gioco, mentre la CALL 
&4.176 chiama il lungo sotloprogramma in 
linguaggio macchina che costituisce il cor- 
po de! gioco. Le linee rimanenti gestiscono 
i messaggi di errore e sono controllale da 
un flag corrispondente alla locazione 
&71F7. 


due lenendo contemporaneamente premu- 
ti ciascuno i propri tasti. Questa routine 
salva e poi recupera lo stack pointer nelle 
locazioni &774E e &774F. 

&4363-&437S: è una subrouline che. a 
seconda de! tasto premuto, effettua le ope- 
razioni matematiche necessarie allo spo- 
stamento dei pixel accesi. 

&4376-&446E: main program. Chiama 
le subrouline assegnando loro di volta in 
volta i necessari parametri, aggiorna la si- 
tuazione di schermo e pilota i messaggi 
d'errore. 

È opportuno caricare prima il linguag- 
gio macchina tramite la breve routine di 
figura 4 la quale effettua anche una sona di 
checksum sui codici inseriti, dopodiché si 
può cancellare con un NEW ed inserire la 
parte in Basic del programma MICRO - 
TRON. 

COMBINATORE 
TELEFONICO 
in linguaggio macchina 

L'interessante applicazione che stiamo 
per presentarvi consegue direttamente dal- 
le recenti indagini effettuate sul sistema 
operativo del PC-1500. La routine conte- 
nuta nella ROM della stampante a partire 
dall'indirizzo BF28 permette di accendere 


contatti in questa configurazione è dì circa 
8.5 V a ricevitore abbassalo. 

Dopo aver connesso il PC-1500 alla li- 
nea. il numero da chiamare dovrà essere 
memorizzato nella variabile AS (o in una 
qualunque altra variabile strìnga), quindi 
si potrà avviare il combinatore con i'islru- 

CALL S40CS, A$ 

La routine è completamente rilocabile. 
per cui gli indirìzjii del listato sono pura- 
mente indicativi. Una volta partilo il pro- 
gramma. la routine di delay provvederà ad 
assetare agli impulsi le durate standard 
richieste dalle centrali telefoniche italiane, 
mentre il sotloprogramma BF28 farà com- 
mutare il relè RMTl tante volle quante 
sono specificate dalle cifre del numero. 

A questo punto sarà sufficiente correda- 
re la routine in linguaggio macchina con 
un qualunque data base o agenda telefoni- 
ca in Basic per poter telefonare diretta- 
mente dopo la richiesta delFutenle deside- 
rato. MC 


MCmicrocomputer 25 



un piccolo computer... per grandi programmi 


Non sono passati molti anni; il grande com- 
puter che occupava grandi spazi, bisognoso 
di molte cure e che poteva essere usato solo 
da tecnici specializzati, è diventato im piccolo 
sistema che trova posto comodamente su 
qualsiasi scrivania; il Personal Computer B3 è 
il frutto di questa evoluzione. 

Economico, un design semplice e grade- 
vole, tecnologi- 
camente evoluto 
ricco di un corre- 
do di programmi 




Sede Legale e Direzione Generale 

Roma - P.le V. Bottega, 51 - tei. (06) 5758343 

Milano - Foro Buonaparte. 53 - tei. (02) 870578-874325 

Firenze - Via della Cemaia. 100 - tei. (055) 470436 

Napoli - V.Ie Kennedy, 395 - tei. (081) 7602585 


facili da usare adatti alle varie gestioni eizien- 
dali e nati da una lunga esperienza: questo è 
U Personal Computer B3. 

Personal Computer non vuol dire solo mac- 
china ma anche e soprattutto "software". 

Segreterìa, ufficio contabilità e personale, 
fatturazione, organizzcizione, magazzino, pro- 
duzione: per la soluzione di questi problemi è 
nato il nostro software. 

Questo è il nostro 
impegno e resperienza 





a cura di Fabio Marzocco 


Piibblulùamo questo mese, ii grande ri- 
chiesta dei lettori, una rubrica di software 
dedicalo alle portatili Casio, in particolare 
alle calcolatrici programmabili FX-702P e 
PB-IOI). Abbiamo scelto, per rompere il 
ghiaccio, due programmi di giochi che se da 
una parte non mettono in risalto le presta- 
zioni scientipche delle due macchine, dall'al- 
tra ne evidenziano comunque la versatilità e 
la praticità d'impiego. 

Invitiamo quindi i lettori che posseggono 
queste due portatiti ad inviarci i loro pro- 
grommi corredali, come al .solito, da note di 
commento, disegni e listali leggibili. 


PILOT per FX-702P 

di Paolo Proni - Rimini 

Questo gioco consiste nel pilotare un 
aereo durante una crociera, decollo e atter- 
raggio compresi, agendo solo su sposta- 
menti di quota. Piloi é diviso in 3 fasi se- 
gnalate dui display: fuse di decollo (FD) in 
cui evidentemente lo scopo è sollevarsi da 
terra, fase dì crociera (FC) in cui il pilota 
deve cercare dì non entrare in collisione 
con le montagne evitando, comunque, di 
raggiungere quote troppo elevate che com- 
prometterebbero la successiva fase di at- 
terraggio (FA). 

Una volta lancialo il programma, appa- 
rirà rinteslazionc. dopodiché verrà annun- 
ciala la prima fase (Fase Decollo); da que- 


sto momento è possibile agire sui seguenti 



2 — salila media 

= salila leggera 
0 = discesa leggera 

! = discesa media 

4 = discesa brusca 

Non premendo alcun tasto la quota re- 
sta costante. 

Può accadere, comunque, che pur man- 
tenendo la quota costante, l'aliezza visua- 
lizzata dal display tenda a diminuire; ciò 
sta ad indicare che si sta sorvolando una 
montagna. Dal disegno di figura I possia- 
mo notare che l'altezza indicata quando 



l'aereo è nel punto A sarà superiore a quel- 
la indicata nel punto B. pur essendo l'aereo 
ad una quota relativa minore. 

Dopo l'annuncio della Fase decollo, sul 


USI 19 

5 WIT 28:m " 
PHOT” 

10 VflC :«=l:fi=70 
20 

fi=fl+50 

30 PRT CSR 0i” 


40 P5T -C. 

FO"! 

59 FOR L=0 70 5!fiS 
B leSBiflEXT L 

60 X-0 

70 PRT CSR 0i" 

FRSE CROCIERA 

?8 PRT "C, H= 
FC”! 

90 FOR Z-1 TO K 

100 Y=IKT 

SMHI <Rptrt»(Y- 
M) 

110 FOR B=X TOVST 
EP S:IF S=0!S=S 
SU (Y-X)!1F S*0 
TNEW 110 

120 IF S=0 THEN 140 


130 SS8 1000:HEXT B 
140 X=YtKEXT Z 
150 PRT CSR UfRP" 

160 kh! URBNI»-X 
)/2)!lF 3=0!S*- 
1 

170 FOR B=Y TO 0 5T 
EP SìSSB iSBBiH 
EXT BiB=B 

180 PRT CSR 0!" Ffl 
SE flTTERRfiBSiO 


190 PRT ”C. H= 
Ffl"! 

200 FOR L=0 TO 5+ltl 
T (Rflhl«38):SSB 


210 !F 0*0 THEh 230 
215 IF CJ»”0” THEH 
230 

220 PRT CSR 0!" fl 
rraìRflSSlO OK 
”!P=Ptl!60T0 20 
230 HEXT L 
240 PRT CSR 01' 

FINE PISTA 


":lt=IHì (ll/2> 


250 »}T0 60 
1000 C$=KEY 
1018 IF CJ="B"!fl=0-l 
iV^V-^iSOTO 108 
0 

1020 IF 

!V=V-6!60T0 189 

e 

1030 IF CF='’r!Q=l}-3 
:Y*¥'!:60T0 108 
0 

1949 IF CJ=”2’’ie=843 
:V=y-15i5BT0 10 

1059 !F CI=Ti9=0-6 
:S0TD 1088 

1060 If «=’5"!8=0+6 
:V=V-40:6O7O 10 

1870 V=Y-5 

1080 IF V70 THEN 116 
8 

1090 PRT CSR 0!”CflRB 
USflNTE ESAURITO 
”.”C. 0000 
CE": 

1180 FOR L-8-6 TO 8 
STEP -6 


1110 FOR F=l TO 25!N 
EXT F 

1120 PRT CSR 11!" 
”!CSR 10!L!!NE 
XT L 

1130 PRT CSR 0!’..- 
==<(800!t))==~. 
.”,P!" fiìTERRflO 
61”! 

1140 IF PM5PRT ”8” 

USB END 

1169 IF Q<0 THEN 113 
0 

1170 IF 0*0 THEN 120 
0 

1180 H^lòBIF U67 TH 
EK 1280 

1190 PRT CSR 0!" RT 
T.BI FORTUNA OK 
”!P=P*liV=V*lNT 
(RRN0*59I) 

1195 H=0:EOTO 30 

1200 PRT CSR 3!" 
"ìCSR RiVlCSR 1 
1!" "iCSR 18 
iO-B: 

1210 IF Q*B!N°0 

1220 RET 


m, PtLOT per Cusiu r.X-702P. 


as 


display apparirà la seguente configurazio- 
C.995 H = 9 FD 

dove il numero che segue C é il carburante 
residuo, mentre H indica l'altezza dal ler- 

Terminata questa fase sarà annunciala 
la crociera e quindi i pericoli delle monta- 
gne. Verso la fine della crociera il display 
indicherà a destra, con i caratteri AP, l'av- 
vistamento pista d'atterraggio, con la con- 
seguente entrala nell'ultima fase. Se l'at- 
terraggio viene effettuato correttamente ne 
viene data conferma, vengono assegnate 
1000 unità di carburante, oltre a quelle 
residue, ed inizia un nuovo giro con una 
crociera più lunga ed un percorso più im- 

Nel programma é prevista la possibilità 
di un attcrraggio dì fortuna casuale, in tal 
caso vengono assegnale solo 500 unità dì 
carburante. Per effettuare tale manovra bi- 
sognerà cercare di portare l'aereo a quota 
0 sulle montagne e mantenerlo per un cer- 
to tempo. 



dac ploobi la ool ti 



Flow-chari PHOT suhraulme SVB. 


MCmicrocomputer 25 



Flow-chari PII.OT mmn program 


Vediamo dalla tabella che segue. relTel- 
to della pressione dei tasti: 

Tis(o EfTetli) V'BrÌB7Ìont Comumo 



Come si può constatare, una salita bru- 
sca comporta un consumo di carburante 
quasi triplo della media: in pratica è più 
conveniente usare due volte la salita legge- 
ra, che una volta quella brusca, riservando 
quest'ultima solo a casi di estrema necessi- 

Osservando il flow-chart. le principali 
funzioni di controllo nel programma ven- 
gono svolte dalla subroutine “sub” che nel 
listato è situata dalla linea 1000 alla 1220. 
Qui viene rilevalo e messo in memoria il 
tasto premuto ( 1000): il tasto viene identi- 
ficato e vengono cambiati in relazione al 
comando i valori di quota e carburante 
( lOlO-i- 1070): di quest'ultimo si controlla 
la riserva (1080) ed in caso negativo si in- 
viano i messaggi di sorta (1090-?- 1 150). 
altrimenti si verifica se c'è stata una colli- 
sione ( 1 1 60). nel qual caso si torna indietro 
e si va ad "esplodere" alla linea 1 130. altri- 
menti si controlla se è il caso di pensare ad 
un atterraggio di fortuna(l 170-?- 1 195); al- 
la linea 1200 vengono visualizzati i nuovi 
valori di altezza e carburante residuo e 
prima di ritornare, si controlla seé necessa- 
rio resettare il contatore delle volte conse- 
cutive in cui si riesce a mantenere quota Q. 

Le montagne vengono generate per pic- 
chi. si generano, cioè, due punti che indica- 
no il dislivello da percorrere ed un passo 


che ci dice la ripidità. cioè le volte in cui 
questo dislivello viene coperto. 

Il compito principale del main program 
(5-250) è quello di calcolare volta per volta 
l'altezza delle montagne, infatti notiamo 
che alla linea 50 (responsabile del decollo) 
non vengono eseguiti i calcoli che invece 
sono svolti per la fase crociera (90^ 170). 

Nella fase atterraggio, (180-1-230) viene 
verificato che la quota sia 0 e la discesa sia 
lieve (210 e 2 1 5); questa fase è limitata, e se 
non si atterra prima (220). aU'usdta del 
ciclo si incappa in un “fine pista", si dimez- 
za la crociera e si ritorna alla linea 60. 

Se l'atterraggio viene effettuato corret- 
tamente (220) si torna alla linea 20 dove 
vengono assegnate nuove unità di carbu- 
rante. viene allungala la pista e si aumenta 
il livello massimo delle montagne. 


ALLUNAGGIO per PB-100 

(li iiiuliuno Calti - Novara 

Questo programma non occupa un'ec- 
cessiva zona di memoria per cui può essere 


La terza cifra, invece, è il tempo consen- 
tito per l'atterraggio, calcolato nelle linee 
di programma 70 e 80. 

Queste le assegnazioni dei tasti per i co- 
mandi: 

tasto effetto 

l'astronave si abbassa a sinistra 
6 l'astronave si alza a sinistra 
* l'astronave si abbassa a destra 
9 l'astronave si alza a destra 
l'astronave non si muove 

Nel caso in cui non venga premuto nes- 
sun tasto, l'astronave scenderà nelle condi- 
zioni iniziali. Particolarmente importante 
è il tasto "/■'. poiché una volta portata 
l'astronave in posizione verticale e fatta 
scendere, bisogna bloccarla sullo 9 aspet- 
tando che il tempo trascorra. 

Il carburante a disposizione viene visua- 
lizzato alla line di ogni schermo con la sigla 
FUEL. seguita dal valore della variabile 
G: alle linee 50 e 60 è previsto un bonus 
qualora si raggiunga il decimo o si superi il 
ventesimo schermo. 

Nel programma esistono alcuni messag- 


LIST 10 

110 PRINT 

190 IF Nèl THEN 168 

Ì8 VfiC 

liPRIHT 

200 IF fl=0;lF B=0;P 

20 PRINT 

120 IF REY=””!fl=fi-l 

RIKT ”R£RDY”:T= 

IO'’!N=3:6-80 


I+liBOTO 236 

30 PRINT »!”CHRMCE 

130 IF KEY=’’-”!fi=fi- 

210 PRINT "BESTRUCT 

S 

1 

I0N”iH=H-l 

40 RMNT (RfiNI*100 

140 IF KEY=”6”lfl=ft+ 


)!B=INT tRf)N»*l 

i 

1HE>SCHERNI:”!T 

00) 

150 IF KEf=”*’’!B=6- 

:60T0 10 

50 IF T=i0;6-St80 

1 

230 PRINT ”FUEL!"!8 

60 IF Ti20;8=S+4 

160 IF KEY='9”;B=B+ 

240 IF 6£0 THEN 228 

70 IF 

1 

250 IF fi=8;IF 6=8 T 

80 IF 

178 IF KEY=”/”!B*8: 


98 PRINT Tl”. SIRO 

fì=fi 16 = 6-1 

268 GOTO 30 


180 PRINT 


168 H=H-1 

SPRINT 



Usraln del programma ALLUNAGGIO per Casto PB-IDII. 


caricato senza difficoltà anche sulla PB- 
100 sprovvista di espansione RAM. Lo 
scopo del gioco è quello di far atterrare 
un'astronave, inizialmente posta in posi- 
zione obliqua, in un tempo consentito e 
consumando meno carburante possibile. 
Si hanno a disposizione tre astronavi, e 
quindi la possibilità di effettuare due erro- 
ri. dopodiché il programma si conclude 
mostrando il risultato e tornando alla linea 
di partenza. 

Per rendere il gioco più realistico sono 
state effettuale delle assegnazioni su alcuni 
caratteri della tastiera, utilizzando la fun- 
zione KEY. Durante l'esecuzione del pro- 
gramma sarà sufficiente premere uno di 
questi tasti per svolgere il comando deside- 

Una volta caricato il programma, dopo 
la comparsa sul display del numero di ten- 
tativi e del numero di giri, appariranno tre 
numeri che inizieranno a decrescere. Le 
prime due cifre partendo da sinistra sono 
ì'altezjta a cui si trova l'astronave, massima 
e minima, e quindi il grado di inclinazione. 


gi che vengono visualizzali bloccando l’e- 
secuzione del programma, il quale dovrà 
essere fatto ripartire con il tasto EXE. Per 
chi volesse rendere tutto ciò più automati- 
co ed evitare la fatica di premere un tasto, 
possono essere elTetiuaie le seguenti modi- 
fiche; 


30 PRINT W; "Chances";: GOSUB *2 
90 PRINT T: ".giro";: GOSUB S2 
200 IF A = 0; IF B = 0; PRINT “Ready";; GO- 
SUB S2: T = T+ 1: GOTO 230 
210 PRINT "Deslruction' :: GOSUB *2: W = W-l 
230 PRINT “FUEL":: GOSUB S2 
A tutto questo bisogna aggiungere un sot- 
toprogramma in arca P2: 
tO FOH 1 = 1 TO 100; NEXT I 
20 PRINT 
30 RETURN 

Contenuto delle variabili: 

W; astronavi disponibili 
G: carburante 
A: altezza a sinistra 
B: altezza a destra 
T: schermi 

N: tempo consentilo MC 


MCmicrocompuler 25 


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IMPARIAMO A PROGRAMMARE IN 

assemblei^ 

di Valter Di Dio 


In questa puntata ci occuperemo dello 
spostamento di grosse quaiililà di dati da 
una parte all'altra della memoria. È questo 
uno dei problemi che più comunemente si 
presenta ai programmatori, infatti spostare 
anche un solo Kappa di memoria dal basic 
impegna la macchina per un tempo a volte 
notevole, Sull'Apple occorrono circa 9 se- 
condi. sul VÌC o sul 64 pochi di più; ma se 
dobbiamo ricopiare una intera pagina grafi- 
ca (8k) non possiamo arrestare il lavoro per 
oltre un minuta ll'e 12" .sull'Apple)! 

Il linguaggio macchina in questo caso di- 
venta indispensabile; bastano infatti 40 cen- 
te.simi di secondo per copiare HI92 locazioni 
di memoria senza l'uso di tecniche particola- 
ri. Programmi specializzati impiegherebbe- 
ro infatti meno dì un decimo di secondo, 
molto meno di quanto .serva al Basic per 
riconoscere ed e.seguire la CALL. 

Spostamento di dati 

Una delle cose che i computer fanno più 
spesso è quella di muovere dei dati, singoli 
o a blocchi, da una parte all'altra della 
memoria- Proprio per questo motivo i pro- 


gettisti tendono a realizzare macchine in 
cui la possibilità di trasferimento dei dati 
sia la più comoda e la più veloce possibile. 

Nel 6502 esistono due possibilità, dicia- 
mo base, di trasferimento a seconda che il 
blocco dei dati superi o meno i fatidici 256 
byte. Al disotto di tale valore è infatti pos- 
sibile utilizzare l'indirizzamento indicizza- 
to dai registri X o Y che consente una 
gestione del trasferimento molto veloce ed 
emcienle in termini di spazio e impegno 
"fisico" del programmatore. Una semplice 
routine per trasferire un numero N di dati 
dalla locazione START alla DEST potreb- 
be essere il seguente; 

LDX # N 

loop LDA START. X 
STA DEST. X 
DEX 
BNE loop 
RTS 

Nel caso invece di blocchi dati grandi 
quanto si voglia, si sente la mancanza di un 
registro a sedici bit che ci permetterebbe di 
utilizzare la stessa routine di prima. Resta 
comunque vero che molto raramente si de- 
vono trasferire grosse parli di memoria per 


cui l'incremento medio del tempo di esecu- 
zione non risente molto di questa mancan- 
za. 

Una routine di MOVE, cosi si chiama in 
genere su tutte le macchine, che permette 
qualsiasi tipo di spostamento, è quella ri- 
portata nella figura a pié di pagina. 

La routine è scritta con l’assembter LI- 
SA per Apple li; vediamola in particolare 
commentando anche le istruzioni del LISA 
(Lap 83 Interactive Symbolic Assembler). 

La prima colonna di numeri a sinistra 
corrisponde alle locazioni di memoria del 
programma in linguaggio macchina defini- 
tivo, l'inizio viene comunicato al compila- 
tore col comando OBJ $300; la seconda 
colonna comincia solo più in basso e con- 
tiene i codici esadecimali prodotti dal com- 
pilatore e insieme alla prima colonna for- 
mano il programma in linguaggio macchi- 
na vero e proprio. Purtroppo il LISA, a 
difTerenza di altri assembler, nella stampa 
non separa tra loro i codici oggetto, con un 
risultato estetico piuttosto penoso. 

La terza colonna, quella che inizia per 
uno e prosegue in ordine crescente di uno. 
contiene il numero di riga delle istruzioni 
perii LISA (ricordo ancora che gli Assem- 
blatori sono dei compilatori, usano quindi 
dei comandi in input che analizzano per 
generare il corrispondente modulo ogget- 
to il programma in linguaggio macchina). 

Tutte le righe che iniziano per ; sono dei 
commenti (REM), altri commenti si posso- 
no mettere in fondo ad una riga valida 
separandoli sempre con il punto c virgola. 

Dalla riga 15 alla 20 troviamo una serie 
di cose strane. Sono le istruzioni di asse- 
gnazione. Servono al compilatore per sa- 
pere cosa mettere al posto dei nomi che noi 
diamo alle locazioni. Le assegnazioni più 


0300 


1 


ORG *300 

030A 


27 

; incrementa start 

030(3 


2 


OBJ *300 

0306 


28 

; 


0300 


3 



0306 

E606 

29 

INC 

STARTL 

0300 


4 

; ********<n^***'t-********* 

r:>30B 

D002 

30 

BNE 

NEXTD 



s 



030A 

Eo07 

31 

INC 

STARTH 

0300 


h 

; ROUTINE DI MOVE 

0300 


32 



.ì3i'lA 


7 



030C 


33 

; incrementa destinazione 

0300 


a 

t Copi 

a da destinazione 

030C 


34 

; 


0300 


9 

; in p 

oi tutto quella 

030C 

E6Ù8 

35 

NEXTD INC 

DESTL 

0300 


10 

! che 

SI trova tra start 

030E 

D002 

36 

BNE 

ANCORA 

0300 


1 1 

; ed 

end . 

0310 

E609 

37 

INC 

DESTH 

0300 


12 



0312 


38 

; 


0300 


13 

; ***** 

*♦**♦»-•-**•*■♦#•*■**»**- 

0312 


39 

i Ancora ? 


0300 


14 



0312 


40 



03C»Ù 


15 

STARTL 

EPZ *ù 

0312 

ASU6 

41 

ANCORA LDA 

STARTL 

0300 


16 

STARTI- 

EPZ *7 

0314 

0519 

42 

CMP 

ENDL 

0300 


17 

DE3TL 

EPZ *a 

0316 

A507 

43 

LDA 

STARTH 

0300 


18 

DES7H 

EPZ *9 

0318 

E51A 

44 

SBC 

ENDH 

0300 


19 

ENDL 

EPZ *19 

031A 

90E6 

45 

eoe 

LOOP 

0300 


20 

ENDH 

EPZ SIA 

0310 


46 



0300 


21 



031C 


47 

; NO! 


0300 


22 

; 


0310 


48 



030o 

AOoO 

23 

MOVE 

LDY #0 

0310 

ÓO 

49 

RTS 


0302 

ei06 

24 

LOOP 

LDA <STARTL),Y 



50 

END 


0304 

9108 

25 


STA (DESTD.Y 






030ó 


26 



***** END 

ÙF 

A3SEMBLY 



MCmicrocomputer 25 


91 


Risultato del 1 operas i one Confronto 

Operandi 

N 

z 

c 

A, X, Y < M 

1 ' 

0 

0 

A, X, Y = M 

0 

1 

1 

A, X, Y < M 

0' 

0 

1 


Figura 1 - il (lag di segno è posto In accordo con I numeri con segno, gli altri valgono 
per i numeri senza segno (0 - 2SS). 


comuni sono la EQUche assegna una loca- 
zione qualsiasi al nome che si trova alla sua 
sinistra e la EPZ che è identica salvo che la 
locazione é in pagina zero (un solo byte 
quindi). 

Alla riga 23 inizia il vero programma, la 
label MOVE non é citata nel resto del pro- 
gramma ma potrebbe esistere altrove se. 
ad esempio, il programma facesse parte di 
un sistema operativo (cosa del resto vera in 
quanto è stata estratta pari pari dal Moni- 
tor dell'Apple). 

Il programma inizia con l'azzeramento 
del registro Y e questo dovrebbe già far 
presagire l'uso dell'indirizzamcnto diretto 
indicizzato, come sappiamo è infatti l'uni- 
co modo di scorrazzare liberamente per 
tutta la memoria. Alla riga 24 eccolo subito 
li: carica nell'accumulatore il contenuto 
della locazione il cui indirizzo si trova in 
STARTL e STARTH (S6 e S7 come da 
EPZ). In queste due locazioni dovremo 
quindi scrivere l'indirizzo iniziale del bloc- 
co dati che vogliamo trasferire, prima di 
chiamare la MOVE. 

Subito dopo, con lo stesso metodo, sca- 
richiamo il contenuto dell'accumulatore 
nella locazione di destinazione, il cui indi- 
rizzo dovremo sempre aver scritto, prima, 
nelle locazioni SS e 59. 

Righe 29. 30 e 3 1 si incrementa di uno il 
puntatore START; 35, 36. 37 lo stesso per 
DEST, 

Occorre ora controllare se si è raggiunto 
l'ultimo dato da copiare: dal momento che 
la routine deve poter muovere qualsiasi 
tipo di dato non si può usare un "tappo" 
cioè un valore speciale che non compare 
tra i dati, si controlla allora l'indirizzo del- 
l'ultimo trasferimento effettuato con quel- 
lo depositato in precedenza nelle locazioni 
$19 e SIA chiamale ENDL e ENDH. 

Se guardale attentamente le righe da 4 1 
a 45 noterete che il metodo usalo per que- 
sto controllo è alquanto strano. Non pre- 
occupatevi. non siete rincretiniti tutto d'un 
tratto, quello che state osservando è un 


tipico esempio di come strizzando a dovere 
il cervello si possa risparmiare memoria e 
tempo di esecuzione in un programma de- 
stinato ad un uso "pesame". 

Vediamo prima la versione "normale" 
di questo pezzetto poi analizzeremo in det- 
taglio. e con l'uso di una tabella, il funzio- 
namento di quella di Sleve Wozniak papà 
dell'Apple- 

ancora LDA STARTL 
CMP ENDL 
BNE loop 
LDA STARTH 
CMP ENDH 
BNE loop 
RTS 

Questo é semplice! Confronta la parte 
bassa di START con la pane bassa di 
END se non sono uguali salta a loop per 
continuare, se sono uguali controlla anche 
la pane alta se é uguale anche quella allora 
abbiamo finito altrimenti si continua. La 
lunghezza di questo programma è di dodici 
byte (RTS escluso). 

Vediamo ora come funziona la routine 
di Wozniak. 


Dopo aver caricato la parte bassa esegue 
lo stesso il confronto ma. invece di cffel- 
luare subito il salto prosegue nei confronti. 
E il risultalo precedente? Semplice, l'istru- 
zione Compare effettua una sottrazione 
tra l'Accumulatore e la Memoria; se il ri- 
sultalo è zero viene settato il flag Z. ma se 
l'Accumulatore è minore della Memoria 
preleva dal Carry il prestito necessario alla 
sottrazione per cui le possibilità dopo un 
CMP sono quelle di figura 1, 

Se allora STA RTLe quindi Acc. è mino- 
re di ENDL il Carry è pulito perché è stato 
usato, se invece STARTL è > o = ad 
ENDL il Carry resta ad I. 

Veniamo ora alla seconda fase: questa 
volta invece di usare la CMP che modifi- 
cherebbe nuovamente il Curry, si usa diret- 
tamente la SBC = Sottrai la Memoria dal- 
l'Accumulatore con Carry! I casi sono due. 
o ifCarry ègià vuoto, perché STARTL era 
minore dì ENDL e allora in ogni caso resta 
vuoto anche in presenza di una eventuale 
richiesta di prestito da parte della sottra- 
zione, oppure il Carry era settato perché 
STARTL era strettamente maggiore di 
ENDL e allora dobbiamo controllare se 
anche STARTH sia maggiore di ENDH. 
Ancora una volta ce lo dice il Carry; se 
infatti STARTH é minore di ENDH la 
sottrazione avrà utilizzato il Curry restato 
in precedenza, se invece STARTH è mag- 
giore o uguale a ENDH (condizione di 
arresto) il Carry non viene usato e resta 

Il salto viene perciò eseguilo solo in caso 
di Carry vuoto (BCC. Branch on Carry 
Clear) altrimenti ci si arresta (RTS). 

Questo programma è più corto di due 
byte ed effettua un test con diramazione 
(da 5 a 6 pS) in meno del precedente. C'é 
comunque da direche il programma prece- 
dente cITctCuava tulli e due i controlli solo 
una volta su 256 mentre questo deve ese- 
guire tulle e due le CMP (anche se una 
travestita da SBC) ad ogni passaggio. Se 
qualcuno pensa che un risparmio di due 
byte sia poca cosa, cerchi di far entrare un 
programma per la gestione di una interfac- 
cia RS-232 in soli 256 byte e in modo che 
possa lavorare in qualsiasi zona della me- 
moria, naturalmente .su ROM. MC 


*-300L 

0300- 

AO 

00 

LDY 

#*00 


030.2- 

B1 

Od 

LDA 

t*06> , Y 


0304- 

91 

08 

STA 

t *08 ) . Y 


0306- 

E6 

06 

INC 

*0t> 


0308- 

Do 

02 

BNE 

*030C 


03oA- 

Eò 

07 

INC 

*07 


030C- 

E6 

08 

INC 

*08 


O30E- 

DO 

02 

BNE 

*0312 


0310- 

E6 

09 

INC 

*09 


03 1 2- 

A5 

06 

LDA 

*06 


0314- 

C5 

19 

LI-IP 

*19 

nisusiernhlaiu Apple 

0316- 

A5 

07 

LDA 

*07 

irasleil'e un W<« 

0318- 

E5 

lA 

SBC 

*1 A 


031 A- 

90 

E6 

BCC 

*0302 

panenzu vo rn 

03 IC- 

60 


RTS 


SU. 59 


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cura di Vaher Di Dio 




Scrollìng per tutti i gusti 

di Dario Ros.ii - Monza f MIJ 

La possibiliiàdierfeuuareioscroliingin 
tulle e quattro le direzioni é spesso utile sia 
in programmi seri, tipo Word Process. sia 
perché consente di realizzare semplici gio- 
chi in bassa risoluzione con poche righe in 
Basic pur mantenendo un'alta velocità di 
esecuzione. 

Un esempio é il programma DUNE 
8UGGIE che utilizza appunto la routine 
di scrollìng verso il basso per far scorrere il 
fondale. 

Descrizione del programma 

Il programma si compone dì due parti: 
la prima serve solo per l'inizializzazione 
del salto relativo alla &, perciò si è deciso di 
caricarla dalla locazione S2F0 alla S300; 
questa parte dì memoria corrisponde agli 
ultimi 16 caratteri del buffer di riga per cui 
scrivendo una riga con più di 240 caratteri 
la routine viene cancellata ma, dato che 
lavora solo al momento del BRUN, questo 
non ha più alcuna importanza. La routine 
è subito seguita da un programmino che si 
occupa di scandire la riga in INPUT e di 
richiamare la routine dì scrollìng per cia- 
scun carattere incontrato. 

La seconda parte decide quale tipo di 
scrollìng elTettuare a seconda del carattere 
contenuto nell'Accumulatore, le possibili- 
tà sono: U = su (Up), D ® giù (Down). L 
= sinistra (Left) ed R = destra (Right). 
Per gli utenti meno esterofili è possibile 
cambiare questi caratteri con altri qualsia- 
si intervenendo sui CPXS (compare X im- 
mediata) che sì trovano tra la locazione 


02FO- A9 4C fi2 
02F8- 03 BE F6 
0300- FO FD 20 
030B- 03 68 4C 
0310- flS 20 65 
0338- Cfl 36 07 
0320- 03 4C 70 
0323- EO 4C FO 
0330- 60 A6 23 
0338- A5 28 85 
0340- CA BA 20 
034B- E4 22 DO 
OSSO- A4 20 B1 
0358- 06 DO F7 
0360- 91 28 C8 
0368- A6 23 CA 
0370- 78 03 CA 
0378- A4 20 C8 
0380- C8 C8 C4 
0388- AO 91 20 
0390- 20 CI FB 
0398- 07 DO F4 
03A0- B1 28 C8 
03A8- DO F5 A9 


00 Aù 03 8D F5 
03 aC F7 03 60 
81 00 48 20 OD 
00 03 85 08 18 
21 BS 06 A6 22 
A6 08 £0 55 DO 
FC EO 44 FO 09 
3C EO 52 FO 5C 
CA SA 20 CI FB 
2A A5 29 85 2B 
CI FS 20 50 03 
E8 20 se 03 60 
28 91 2A CS C4 
60 A9 AO A4 20 
C4 06 DO F9 60 
BA 20 CI FS 20 
E4 07 DO F4 60 
81 28 88 91 28 
06 DO FS 88 A9 
60 A6 23 CA 8A 
20 9C 03 CA E4 
60 A4 06 88 88 
91 28 88 C4 20 
AO 91 28 60 


$3ICe S32C sostituendo i valori $55. $44. 
$4C e $52 con i codici ASCII desiderati 
(vedi listato LISA). 

La routine di scrollìng verso l'alto è na- 
turalmente quella già usata dal MONI- 
TOR e che risiede in SFC70; per gli altri tre 
tipi si sono dovute scrivere le routine speci- 
fiche. Dal momento che il video dell'Apple 
é Memory Mapped. cioè ad ogni carattere 
de! video corrisponde un byte in memoria, 
non è stato difficile realizzare le routine dì 


scrollìng. Purtroppo però le righe di scher- 
mo e ì byte della memoria non sono dispo- 
sti nello stesso ordine, si é perciò fatto 
ricorso ad una routine del MONITOR per 
calcolare l'indirizzo Base di ciascuna riga. 
La routine si chiama BASCALC e risiede 
in SFBCl. 

Per il resto il listato LISA è abbastanza 
comprensìbile dato anche che si é provve- 
duto a separare tra loro le varie routine e 
subroutine del programma. 



MCmicrocomputer 25 


Figura 2 - Dune Buggte Esempio di uiili::o della rouime 
di ScroHing. 


Come si usa 

Se si dispone di un Assemblatore si può 
copiare pari pari il listato LISA altrimenti 
battete CALL-151 per passare al MONI- 
TOR e inserite a partire dalla locazione 
2F0 il Dump della figura I di pag- 95. 
Attenzione a non fare le righe troppo lun- 
ghe altrimenti cancellale la prima parte del 
programma!! 

Una volta terminato rinserimento di- 
siissemblatelo per controllare la presenza 
della prima parte e l’assenza dì preoccu- 
panti 7Ì7, poi battete BSAVE SCROL- 
L.OBJ.AS 2F0L$BF 

D’ora in poi ogni volta che occorrerà 
uno scrolling fuori dal comune battete 
BRUN SCROLL.OBJ per caricare il pro- 
gramma e poi sia in modo immediato che 
differito (da Basic) scrivete per esempio: 
& '’L” per uno scrolling a sinistra. 
&"LLU" per due a sinistra e poi uno in 


alto o & ’RRRUUUULLLDDDD" per 
far fare un giretto e tornare al punto di 
prima. 

Qualsiasi comando diverso dai quattro 
leciti viene semplicemente ignorato. 


Il programma di prova 

Il programma in Basic di figura 2 mostra 
un esempio di come si possa fare un sempli- 
ce gioco con il solo scrolling verso il basso. 

Il gioco consiste nel guidare una Dune 
Buggie. rappresentata da un quadretto 
bianco, su un tratto di strada che scorre 
dall'alto del vìdeo verso il basso. La veloci- 
tà si regola con la paddle I. la direzione 
(tipo sterzo) con la paddle 0. Più si corre 
più punti si fanno, se però si esce di strada i 


Click per Apple Writer 

Su molti Word Processor esiste la possi- 
bilità di ottenere un click ad ogni pressione 
dì un tasto; al di là del semplice gadget il 
suono è molto utile per sapere se un tasto è 
stalo realmente accettato dalla macchina o 
se lo abbiamo solo sfiorato: si è infatti 



notala una forte riduzione degli errori dì 
battuta, soprattutto il salto di alcuni carat- 
teri specialmente nelle doppie, ed un più 
veloce uso della tastiera. 

Per aggiungere il click occorre modifica- 
re il programma di Editor e fare in modo 
che alla routine di lettura di un tasto sia 
agganciata una routine di suono. 

Procedura di modifica: 

1 ) caricare in memoria il programma 

BLOAD TEDITOR 

2) cambiare nome al vecchio Editor: 
RENAME TEDITOR.OLDTED 

3) passare al Monitor con CALL-151 c 
disassemblare l'inizio del programma: 
S803L 

4) prendere nota del JSR alla riga 080B 
che, se avete già fatto la modifica per 
le minuscole (vedi MCn. 3), deve esse- 
re JSR 1820 

5) cambiare il JSR 1820 con un JSR 
18B2 scrivendo: 

80B: 20 B2 18 

6) caricare dalla locazione 18B2 il pro- 
gramma di figura 3: 


SotlKare Apple 

punti diventano negativi quindi più sì cor- 
re fuori strada più punti si perdono. Il 
gioco è a tempo e termina quando la mac- 
china raggiunge la parte alta dello scher- 
mo. 

Per far si che lo scrolling interessasse 
solo il campo di gioco e non le scritte sì è 
definita alla riga 2050 una finestra corri- 
spondente al solo campo e le scritte sono 
tutte realizzate con la VTABel’HTABche 
permettono la scrittura fuori dalle finestre. 

Alla riga 810 trovate una CALL SOUND! 
La relativa routine non esiste ma potete 
usare qualunque programmino che suoni 
un motivetto allegro o che faccia qualun- 
que altra cosa per indicare un punteggio 
fuori del comune. 


I8B2;48 A2 OA AO 9A ecc. 
disassemblarlo con 1 8B2L e controllar- 
lo attentamente. 

7) attenzione: il JMP alla riga 18C5deve 
puntare alla stessa locazione cui pun- 
tava il JSR della 80B (nel listato è 1820 
perché esiste la modifica minuscole) 
se c diverso correggerlo battendo 



18C5:4C seguito dai valori corretti. 

8) salvare il nuovo Editor: 

BSAVE TEDITOR.A$803.L$10FA 
Se non avete commesso errori battete 
803G e dovrebbe girare tutto come si deve. 

Provate ora a scrivere qualcosa e dovre- 
ste sentire un suono grave alla pressione dì 
ogni tasto. Se non vi piace il suono lo pote- 
te modificare battendo CTRL L seguito da 
un tasto qualsiasi (lo potete fare anche se 
state scrivendo qualcosa in quanto il 
CTRL L c il successivo tasto non influen- 
zano il testo in alcun modo). Il codice 
ASCII relativo al tasto premuto dopo il 
CTRL L (loudness?) viene assegnato al 
registro de) tono; la frequenza più alta sì 
ottiene con CTRL L + CTRL SHIFT P 
(ASCII 80) la più grave con CTRL L -i- 
SHIFT N (ASCII 222). 

V.D.D. 


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Continua la nostra passeggiata dentro il VIC: 
questa volta posiamo lo sguardo sulla gestione degli ingressi 
e delle uscite. 


Input-Output 

Comindumo oggi ad esaminare come, 
adoperando un computer basato sul 6S02. 
si possa trasferire un'informazione da un 
registro della sezione PIO del relativo 6522 
verso l'uscita. Come detto in precedenza, 
faremo riferimento al VIC 20 e per uscita 
intenderemo le otto linee della sua Porla 
Utente (User Port). Riportiamo in figura I 
lo schema di collegamento di tale Porta e la 
relativa descrizione. 

La parte che ci interessa direttamente è 
quella che va dalla lettera C alla lettera L 
poiché racchiude le otto linee di uscita del 
PIO che noi utilizzeremo: l'informazione 



ABCOEfGHl LMN 
Figura 1 


contenuta nel registro lOR verrà trasferita 
proprio su tali linee sotto forma di parola 
binaria. Vediamo in che modo si procede. 
Intanto si presti attenzione alle due sezioni 
del 6522 indicale in figura 2 ed i relativi 
indirizzi nella mappa di memoria del VIC 
20. 

Come abbiamo detto la volta preceden- 
te. le linee di uscita di un PIO sono bidire- 
zionali, quindi se si vogliono trasmettere 
dei dati bisogna avvisare il sistema sulla 
configurazione da dare a ciascuna linea 
collegata al registro di ingresso - uscita 
(lOR) cioè se essa debba ricevere o tra- 
smettere. Questo si fa ponendo in condi- 
zione logica I o il bit che controlla la 
direzione della specifica linea il quale ècon- 
tenuto nel Registro Direzione /?a/t(DDR): 
ad I corrisponde un'uscita ed a 9 un in- 
gresso. 


In altre parole, ogni linea di uscita colle- 
gala al registro lOR, può essere assimilata 
ad una pompa che può pompare acqua 
dall'esterno verso una cisterna o dalla ci- 
sterna verso feslemo. Per stabilire la dire- 
zione del flusso sia presente un interrutto- 
re: quando l'interruttore è posto a zero, 
l'acqua entra: quando è posto a uno. esce. 
Ciò significa che DDR e lOR non sono 
indipendenti ma agiscono in concomitan- 
za, Spieghiamo meglio questi concetti. 

Osserviamo la figura 3: rappresenta la 
configurazione dei registri in oggetto al 
momento dell'accensione della macchina. 
Nel DDR tutti i bit sono 9 quindi, da 
quanto detto, le lineesaranno tutte ingressi 



a»rPcr, 



7 6 S 4 3 2 1 0 

1 1 1 II 1 1 1 


sano 

lOR B 

37136 

$9112 

DDR B 

37138 

Figura 2 

PIO 



ed il sistema sarà pronto a riceverequalun- 
que/mr.f(7imi(paroladi 8bil| posta sul PB 
ed a trasferirla in lOR dove modificherà 
ciascun bit. 

Infatti se in tale situazione colleghiamo 
la porta parallela ad un dispositivo che 
presenti in uscita un'informazione così co- 
dificata: 001 1001 1. iirepstro lOR assume- 
rà la stessa configurazione (fig. 4). 

Proviamo ora a porre tutte le linee come 
uscite. Per far ciò bisogna accendere (porre 



del Vie, cioè registrare in esso il codice 
binario 1 1 1 1 1 1 1 1: fatto questo, qualunque 
valore voi andrete a mettere in lOR. cioè in 
locazione 37 1 36, sarà trasferito sulla porla 
d'uscita parallela. Apriamo una breve pa- 
rentesi sul modo di scrivere o leggere in un 
determinato registro RAM per poter bene 
capire il funzionamento dei comandi PO- 
KE e PEEK che utilizzeremo inseguito per 
compiere tali operazioni sulla memorii) del 
computer. 

La R.AM è una memoria ad accesso ca- 
suale (nel senso di; tempo necessario a rag- 
giungere una locazione è lo stesso per tutte 
le locazioni) ed in essa si possono sia depo- 
sitare che prelevare delle informazioni. 
Questo tipo di memoria trattiene il dato 
finché è connessa all'alimentazione, a dif- 
ferenza delle PROM. EPROM e ROM 




(/Memorie permanenti) e per questo motivo 
è delta anche memoria volatile. 

Vediamo come si opera con tali elementi. 

Prendiamo ad esempio una RAM]6x4: 
16 è il numero di parole o registri che si 
possono depositare in essa e 4 è il numero 
dì bit da cui è composta ogni parola. In 
essa si possono allora memorizzare 16x4 
= 64 bit (fig. 5). Il problema è il seguente: 
come poter identificare il singolo registro 
per scrivere o lecere dentro di esso dei 
dati? Niente di più facile! 



Supponiamo che la memoria in esame 
(fig. 6a) abbia come tabella operativa o 
tabella della verità queWa indicata in figura 
6b: essa definisce l'operazione per cui sarà 


MCmicrocompuler 25 


QD 

— 

ME 

R/W 

OPERAZIONE 

QC 


0 

0 

scrive 

Q8 

_8 

0 

1 

legge 

QA 

— 

1 

0 

chip disabilitato 



1 

1 

nop 


abiliialo il chip a seconda delle combina- 
zioni presenti sui terminali ME (abilitazio- 
ne memoria) ed R/W (leltura/scrittura). 

In pratica proviamo a scrivere il dato 
0101 nel registro 001 1. 

Per prima cosa dobbiamo selezionare il 
modo di operare e poiché vogliamo scrive- 
re dobbiamo porre a zero entrambi i termi- 
nali ME ed R/W (vedi tabella). 

Poniamo quindi il dato sugli ingressi D3 
D2 DI DO. l'indirizzo cui lo vogliamo in- 
viare su DCBA ed il gioco è fatto: la parola 
è memorizzata! Per rileggerla basterà sele- 
zionare secondo la tabella operativa, il mo- 
lili ili lellura, ponendo ME = (). R/W = I, 
e fMjrre sui terminali DCBA il valore bina- 
rio del registro da verificare. Con tale ope- 
razione sulle uscite QD QC QB QA ci sarà 
restituito il contenuto della locazione sele- 
zionala. Per le sequenze indicate si con- 
fronti la figura 7. Ritornando al computer. 


se non stiamo operando in LM (linguaggio 
macchina), per elTettuare le operazioni di 
lettura o scrittura in un registro si possono 
adoperare i comandi POKE e PEEK. In- 
fatti tutto va come se con il comando 
POKE (indirizzo), valore 
noi selezionassimo il modo di scrittura, il 
registro ed il valore che si vuole porre in 
esso. Viceversa, con 

PEEK (indirizzo) 

tutto va come se noi selezionassimo il mo- 


do lettura ed il registro in cui vogliamo 
leggere. Quindi, ripetendoci: POKE = 
modo scrittura; PEEK = modo lettura. 
Bisogna però considerare che, con tali co- 
mandi. il valore del dato è ricevuto e resti- 
tuito codificato in decimale. In altre parole 
se noi volessimo depositare all'indirizzo 
37138 il valore binario KXIOOOOl. dovrem- 
mo scrivere 

POKE 37138, 129 

poiché 129 è l'equivalente decimale del bi- 
nario 10000001. Viceversa il comando 
PEEK ci restituirà un valore decimale 
compreso tra 0 e 255 cioè tra 00000000 e 
llllllll. 

Per verificare questo fate girare il se- 
guente programma 

IO PRINT PEEK (203); GOTO IQ 
che riporta sullo schermo (tramite la 
PRINT) il contenuto del registro 203, con- 


tenente il codice di tastiera dell'ultimo ele- 
mento premuto. 

Agendo sulla tastiera vedrete che il nu- 
mero visualizzalo sullo schermo (il deci- 
male 64) verrà modificalo ogni qual volta 
voi premerete un tasto e ritornerà al valore 
originario quando io riiascerete. 

Riguardo ai nostri problemi d'ingresso- 
uscita verifichiamo se è tutto chiaro con un 
esempio. Vogliamo configurare le linee da 
PB() a PB3 come ingressi e quelle da PB4 a 


PB7 come uscite. Allora, sapendo che 1 nel 
DDR B corrisponde ad una uscita per la 
comspondente linea sulla User Pori e 0 ad 
un ingresso, i valori da porre in tale regi- 
stro hit per hit sono: 

1 I I I 0000 

uscite ingressi 

Ma l'insieme di questi bit forma un nu- 
mero binario e per scriverlo in DDR B 
(con il comando POKE) bisognerà codifi- 
carlo in decimale. 

Si vede subito che: 

IlllOOOO, = 240, u 

quindi il nostro problema è risolto dall'i- 
struzione 

POKE 37138. 240 

La stessa operazione, cioè la modifica di 
una locazione di memoria, può essere effet- 
tuata in LM. Con tale tecnica il valore che 
andrà ad inserirsi in memoria nella posi- 
zione voluta dovrà essere prima posto in 
un particolare registro del Microprocesso- 
re detto accumulatore (A) e poi da li trasfe- 
rito nella locazione desiderata. Nel nostro 
caso, dovremo caricare in A il numero 240 
e poi trasferirlo in DDR B. che si trova 
airindirizzo decimale 37I3S. 

Ricordiamo che lavorando in LM i nu- 
’meri andranno convertiti in codice esade- 
cimale. La subrouiincche realizza tali fun- 
zioni è la seguente: 

LDA S S F9: 

carica in modo immediato l'accumulatore 
con IlllOOOO 

STA $91 12: 

memorizza il contenuto dell'Accumulato- 
re in $9112 

RTS: 

ritorna dalla subroulìne al programma 
principale. 

Le istruzioni usate sono: LDA. STA. 
RTS. 

LDA significa: carica (LoaD) il numero 
(#) esadecimale ($) FQ (240|u) nell'Accu- 
mulatore (A). 

STA dice invece: memorizza (STore) il 
contenuto di A nella locazione 9112 
(37138, „). 

Con RTS si rientra dalla subroutine. 

LDA, STA, RTS sono dette istruzioni 
mnemoniche, in quanto i loro nomi, essen- 
do abbreviazioni delle funzioni che svolgo- 
no. aiutano a ricordarne l'uso. 

Volendole introdurre in macchina, se 
si usa un assemblatore questo provvederà 
a trasformare automaticamente tali istru- 
zioni in un codice operativo esadecimale 
(OPCODE) idoneo al microprocessore che 
si sta usando (cfr. listato I) e ad inserirle 
nelle locazioni di memoria scelte. Il codice 
operativo di ogni istruzione è contenuto 
negli appositi manuali di programmazione 
in linguaggio macchina. 

Se invece si vuole adoperare il comando 
POKE, esse dovranno essere codificate in 
notazione decimale prima di essere trasfe- 
rite in memoria. In ogni caso, penserà poi 
la macchina (per fortuna!) a tradurre tutto 
nel linguaggio degli zero e degli uno in 
quanto l'unico conosciuto dai suoi chip 



MCmicrocompuler 25 


La decodifica completa della precedente 
subroutine volendola memorizzare a parti- 
re dall'indirizzo $ 0334 (820 decimale), è; 
LINEA LOC$ MNEM OPCOOE OEC 

0001 0334 LOA A9 169 

0002 9335 F0 F9 249 

0003 0336 STA 60 

0004 0337 91 12 




Si osservi che 91 12 viene immagazzinato 
come 1291 cioè in modo che venga conser- 
vato prima il byte meno significativo. 

Da BASIC verrà immagazzinata nelle 
locazioni volute, come già detto, tramite il 
comando POK E (usando la codifica in de- 
cimale riportata nell'ultima colonna del li- 
stato) con il seguente segmento di pro- 
gramma: 

io POR I = 0 TO 5 : READ A 
20 POKE 820 + LA : NEXT l 
30 DATA 169.240. 141. 18, 145. 96 
Caricate tale programma in macchina 
ed avviatelo. Ad esecuzione avvenuta ese- 
guite SYS 820 ed andate a leggere il conte- 
nuto del registro 37138 con 

PRINT PEEK (37138); 
esso sarà 240 (vedi fig. 8). 

Ricordiamo che il comando SYS manda 
alla locazione di memoria (per noi 820) da 
cui inizia il programma in linguaggio mac- 
china e che RTS rimanda, in questo caso, 
al BASIC 
In questa pagina riportiamo il listato A 
di un programma che fornisce i contenuti 
dei registri lOR B. lOR A. DDR B, DDR 
A del 6522 in notazione binaria e decimale 
con la possibilità di intervento su di essi. Il 
contenuto del registro da modificare deve 
essere posto sotto forma di una stringa di 8 
bit indicante il numero binario che si vuole 
immagazzinare in esso. Provatea farlo ela- 
borare: sullo schermo dovrà apparire la 
tabellina dì figura 9 e la richiesta di un 
eventuale cambiamento. 

Potrete verificare che al momento del- 
l'accensione in 37138 (DDR B) è contenu- 
to il valore 0, quindi tutte le linee sono 



37136 

11111111 

255 

37 

137 

01111110 

126 

3713S 


0 

3? 

139 

10000000 

128 

Figura 





massa e viceversa che è a livello basso o in 
condizione Q quando su di essa non é pre- 
sente alcuna tensione. 

Ad esempio la parola 1 1 1 tOOOO sì pre- 
senterà in uscita sui terminali del 6522 rela- 
tivo alla user pori come indicato in figura 
IO. 

Volendo prelevare l'informazione do- 
vremo interporre tra futilizzatore (carico) 
ed il circuito integrato un componente di 
disaccoppiamento che venga pilotato dal 
chip ma che non gli assorba troppa corren- 
te onde evitare di caricarlo (rischiando di 
danneggiarlo o di abbassare la tensione 
sulle uscite) e che eviti comunque un'inte- 
razione diretta tra il circuito pilotato e 
quello di comando. Tale elemento prende 
il nome dì buffer. 

Due esempi di realizzazione sono pre- 


ingressi. e che rispondendo alla richiesta 
con 

37138.11110000 

il contenuto decimale dì tale registro diver- 
rà 240 configurando le porte come spiega- 
to nell'esempio precedente. Se invece, 
quando in DDR B tutti ì bit sono a zero, 
provate a scrìvere un qualunque valore nel 
registro d'ingresso - uscita B, posto 37136. 
non noterete nessun cambiamento. Infatti 


Figura 10 


essendo tutte le linee configurate come in- 
gressi. esse potranno ricevere solo i dati 
posti sulla user pori e non trasferire dati su 
di essa. 

Diviene a questo punto necessaria la co- 
noscenza dei dispositivi di base che per- 
mettono di prelevare o fornire l'informa- 
zione al computer e d'immagazzìnarla in 
memoria. 

Dispositivi 

Quando una parola binaria si presenta 
in uscita sui pin (piedini) di un circuito 
integrato, essa è rappresentata da un insie- 
me combinato di condizioni elettriche. 
D'ora in poi diremo che una linea è a livello 
alto 0 in condizione ! quando su di essa è 
presente una tensione di -1-5 volt rispetto a 


sentali in figura 1 1. dove è indicato come 
pilotare un Diodo Emettitore di Luce 
(LED) ed un relè. Si può vedere come tali 
dispositivi possano essere realizzati con 
transistori o con circuiti integrati (è stata 
qui utilizzata una sezione di un invertitore 
sestuplo, un particolare circuito integrato). 

È bene far notare che quella ora descrit- 
ta è la funzione elettrica di un circuito buf- 
fer. In altri casi per buffer si intende un 
dispositivo che accumula dei gruppi dì dati 
in trasmissione fino a quando essi non ven- 
gano utilizzati dall'elemento ricevente 
compensando cosi le differenze di velocità 
fra trasmettitore e ricevitore. 

Questo per quanto riguarda il prelievo 
di dati dall'esterno, cioè nella direzione 
macchina-mondo. Nella direzione oppo- 
sta, cioè mondo-macchina, una volta poste 
le linee come ingressi basterà collegarle alla 
tensione di -1-5 volt o a massa a seconda 
che si voglia far leggere al computer un I 
oppure uno Q. 

Due elementi circuitali che possono rea- 
lizzare questa funzione sono rappresentati 
in figura 12, 

Giunti a questo punto, abbiamo le basì 
sufficienti per affrontare il prossimo argo- 
mento che tratterà il collegamento di sem- 
plici dispositivi al 6502 e lo sviluppo dì 
programmi applicativi per la loro realizza- 
zione. MC 



100 


MCmicrocomputer 25 



a cura di Leo Sorge 


LE CASSETTE CON I PROGRAMMI PER 64 E VIC! 

Presso la redazione sono disponibili le cassette 
relative ad alcuni dei programmi 
pubblicati nella rubrica di software per Commodore 64 e VIC. 
Il prezzo é di 17.000 lire per ciascuna cassetta. 

Per l'ordinazione inviare i'imporlo 
(a mezzo assegno, c/c o vaglia postale) alla 
Technimedia srl. Via Valsolda 135. 00141 Roma. 


ELENCO DELLE CASSETTE DISPONIBILI 


codice 
C64 01 
CVC/OI 
CVC/02 
CVC/03 


programma 

Briscola 

VlC-Maze 

Pic-man 

Briscola 


Vie 

Vie 

Vie 


Pane da questo numero una nuora inizia- 
liva di questa rubrica: per venire incontro 
alle difficoltà di copiatura dei listali più pon- 
derosi, sono di.tponihUi pres.so la redazione 
le ca.iseiie relative ad alcuni dei programmi 
pubblicali Ile modalità d'acquisto sono indi- 
cale nel riquadro a lìuncol. Il nostro "cata- 
logo" iniziale comprende anche, a grande 
richesta. U famigerato i'IC M.AZE. In mol- 
li. anche dopo la pubblicazione del listalo 
corretto IMC n. 211. non .nino riusciti a 
digitarlo di persona, .sostanzialmente per 
due molivi: le linee troppo lunghe e i. simboli 
.speciali. Le spiegazioni relative erano stale 
omesse poiché entrambi gli argomenti sono 
spiegali ne! manuale de! VÌC I e del 64 ì . ma 
evidentemente non sona molli coloro che 
l'hanno letto. Le linee lunghe si inseriscono 
con i comandi abbreviati (vedere apposita 
lista sui manuali!. Per correggerle bisogna 
ribatterle daccapo (.sempre abbreviate! e 
non .spezzarle in due I leggere il manuale ne! 
paragrafo dedicato all' IF <condiz.> 
THEN <istruz.>: <isiruz.> :...! mentre 
I simboli speciali sono riportati in t/uesia 


BRISCOLA 

di C. Borreo - Imperia 

Caro Leo. ecco la briscola, puntuale co- 
me un treno nel senso che è in ritardo. Alla 
cassetta con il programma aggiungo le 
istruzioni sull'uso, scheletriche ma suffi- 
cienti. ed inoltre un discorso più generale 
comprendente la genesi dell'algoritmo cd 
alcuni suggerimenti per chi intenda con- 
vertire il gioco sul suo personal - in partico- 
lare Sinclair o dotato di Micro.soft BASIC. 
Inutile dire che questi suggerimenti supe- 
rano il programma particolare, e vogliono 
essere utili in generale. 


\oie introduttive 

H gioco originale è stato sviluppato per il 
yiC ine.spanso. ed in seguito adattato al 64 
.seguendo le note dell'autore e manipolando 
la gestione dello schermo (23*22 sul FIC. 
40*25 su! 64!: in totale un paio d'ore di 
smaneitamento. 

L 'unico neo trovato é che il computer non 
ci avverte quando nel mazzo è rimasta un'u- 
nico carta, cosa importante se a terra c'é 
una briscola alta, L.S. 

Usare il programma è molto semplice. 
Dato il RUN comparirà la schermata ini- 
ziale. che vi dirà chi è II mazziere. Subito 
dopo verranno mostrate le vostre carte, il 
mazzo e la briscola. Quando è il vostro 
turno premete i tasti delle cifre 1 . 2 o 3 per 
giocare la carta di ordine corrispondente. 


Come è nato 

Quando si scrive un programma in cui si 
gioca contro il computer, un grosso pro- 
blema é il controllo del suo gioco in modo 
che non compia errori. Nel caso di un gio- 
co di carte la soluzione può essere fargli 
scrivere anche le sue carte (non solo quelle 
dell'avversario). 

Nella prima versione di questo pro- 
gramma il Vie sceglieva le sue carte a caso, 
per controllare che funzionasse tutto (con- 
teggio dei punti, distribuzione carte, etc.). 
Poi è cominciata la parte strategica. Il 


computer assegna un valore di convenienza 
ad ognuna delle sue carte, per poi giocare 
quella migliore. 

La prima strategia é; se giochi per pri- 
mo. cerca di uscire in un seme di cui siano 
già usciti i carichi (asso e tre). 

Se giochi per secondo fai la mossa più 
conveniente, quella cioè che ti fa fare più 
punti. 0 che te ne fa perdere meno. Non è 
una cattiva strategia, ma quando il VIC 
gioca per primo spreca briscole c carichi in 
maniera indegna, mentre quando é secon- 
do ricorre troppo spesso alla briscola. 



MCmicrocompulsr 25 


101 


Commenti al listato 


OEM ♦* SPItCClLft CI C.BOPPEO +♦ 

SEM ♦* ’.'ERSIOHE PER IL CEK 64 «♦ 

«•b PEn ♦♦ tìDftTTRMEHTO DI L. lOHC-E *» 

S PEPI *t*-t4+i»+»**»***t««»**t**»****» 

10 poie5ì;-8i 1 DiMM-;i ja-.vriPS^.cci-.p'L'» ftr;',3-.T:;.'3' 

120 rEFFHp...'®i(niPMD.e «;:/ CEFFNv<x>=iNr ', mi riEFPHS'.X'=ii:;(M>f»iC3 

3 CEFFHP'K> = > ^$C«E’•.>S^»B'■^0P■ fSP=E 6C=B ' ■'ftMD', ■ SD'SPFlNDVC>VP'CiP'SC :'-SPflNDT=2 


140 00605790 T=FHR''2'*I PPIHT9PC '204 ■ " SeiflCrO 
160 FtJPI=0T09 '/?ia>=fiSC'NirP> "00000234 •"•Iti 
170 FIDP1=0T039 MX<I' = I HEXT F0RI=OTO39 E*FNP'- 


4 "CHP*'70*7*T ‘"E3 
-4S HEXT 


0 F0PI*0T02 P'I'=I*3 CI"! TV.’ FH3- I • -'-Flft" I .sS’ fiX'FH?'! '.l.-f FNV' 1 1«9> N 
0 E«FPiT'39’ D< F0PM=i>TÙ38STEP2 &CISUB870 DOSUB350 NEXT 
0 OOSIIB370 GOSUE930:P-PG-=P'2.- CtC&'.»C(2> D=1 GOSLIB870 
_ Q 0HTG06UB39CI.790 
220 0HT003UB71 0.390 

230 00SUB5S0 Pt=l-PG CG»1-CD PPnrT"n" CiHTGOSUBS10,i2è 

240 C-OSlBSaO OOS1JB790 PPIUTSPC 'T.O ' IME CfFPTE" PRINT"PUHTI MIEI ="MC PPINT"P 
i TUOI =-MP 

260 IFPK>MPTHENPPINT"«WIMCO IO 

260 IPnC»MPTH£HPPirJT"IF1HF.£OOIO 

278 IFMCCnPTHEHPPINT"lMKCI TU 

288 PPIUTSPC'132 |"GI0CHI FPICOFfl CS.'M,' ''T 

290 E=PEEF'197) IFB=1 3THEUPUM 

300 IFB':: 59THEI1258 

GOSUB790 PRINT.'=PC'225’"3a OFIME OVER " FCRI=8T0999 UEXT 
320 PPlMT'nraPEPCVO" END 
340 PRINT"aTOCCFl 0 TE I. 2 0 37- POPEI9S-0 
358 OETVf IFV*':"I“i'*:V*;"3"THEU350 
3 PG=VAL'V*'-I 

370 M^P'PO' SP=FMS>M' VP'FHV'H' 

3 PPINT"a"SPC-56*T*7’ CQTQS30 
3 polUT"aìCEOLI ) 0 2- " PC4.E198-0 

400 OETVP ON2*-V*;"l"OPVt>"2"'OOTO40O-36O 
410 OOSUE460 F='M=3S'j*‘VX<RIV<39ll»106+3'-1.2 

420 E=-99 F0PEG=0T02 GOSUBS78 J=-’ 1-»2*FNP' 0 ’ ■»( WHfVP>*WX( VC '*F'i+3. 4»' B«3C 
430 IFHC «COftNDFNP.0’fiUDMC4V::v'/P>+V?;'VC'/6OTHEN55O 
440 IFnETHE(lE=J I=CG 
450 HENT ro.I GOTQSSO 

460 PPIHT"«rOCCfi FI tIE IO GIOCO " RETURN 
478 GOSUB460 E*99 
4S0 FOPCC.»0TO2 GOSUB570 
490 F»'VC-8mDfi;i'SC'=0'M32 
580 J=114' l-flX'SC'' •♦10*' l-TXi’SC>> 
r;: i»j-6*'6c=e-- vX'VC.'«'VX'VC5:m.*3-f 
520 IFI1=3SGHDFNV'39>>5THEHI=-F-I5»''EC=B*-W.£VC> 

::: if.’ etheiiE'T kg 

540 NEXT CG=I 

PP!UT"a"3PC(77-?*T 

M*C>CG> GO$UE830 
570 >C=FNS'C(CG'’ VC=FMVC'CQ-' RETUPH 

558 E=V"4' VP'+VK'VC • IFFUR' O 'TH£NPPIMT"4pPENCa IO " MC=tir*E GOTO60O 

590 PP!MT"»^PeNC: TU " MP=MP*E 

600 IM1H>FNP-0' 

P'PG'-l1-FNPi0i CCCG)=-I IFPI=40TH£h£4O 
620 IFFNV* I ■■=8THEHTi;<FNS‘ I>‘=1 
630 IFFNV' I .'=9THEHfiV.<FH3aJ '«I 
640 FPIMT"PPEMI UN TP5T0" UFiITt97-64 . 64 
650 T-l-FHP-5' 

660 IFVP=9TH£HfiV.' SP'»! 

670 IFVC»9THEMF6£fSCj=l 
680 IFVP-=eTHEUT?;'SP'=l 
690 IFVC’8THEUr:'SC"l 
700 RETI.IRN 

710 C435UB460 G1=PG S1=£P V1=VP CG=ò GOSUD570 OOSUB770 F«J 
720 T«I-FUP'0; CG=1 GOSUS570 PG=1-G1 

730 SP«FNS' P- PO • ■ 'VP=FNV.PtPG" G0SUB770 F=F*J T=1 PG=G1 SP=51VP=V1 
740 ITG=1 GOSUB570 C-0SUB770 U=ll+J T=l-FMP'8l CG=8 GOSUB570 PG=1-01 
750 £P»F»I5'P'PG- ' VP*RW'P'PG’' GOSUB770 W=W4J CG— 'FlU' GOSUB370 
-'3 PG=G1 SP«51 '7P=vrT=i GQTO550 
. 3 J»-' 1»2*FNF'0 o4'VX'VT='*v:ì'.VC> • PETURN 
7S0 GO5UB460 CG=1 GOTO550 

790 PPIMT’'1»MMWa "SPC'j? •"-a EPI5C0Lfl ii--SPC'2S>" 

000 ppiNT"Nn:ara.‘k. rtFHSiiraLift'k r^ir.>3F!nTii.i«kP^ii.3.n. " return 

018 OOajB3?0 G0T0550 
S20 GO8UB550 GOTO370 

--- ','**‘'r4"»MICf"24567JC>K3fi".FNV'H'*l. 1 •♦"S" SK-IIPJ' "■•♦■♦IS»'*»" • FNS' N.'*2*l • 2i 
840 Ct=" ll■■■■I»II" PRIMT" . ■" - - 


>F;1NT" "C$" 




RETURN 


060 PPINT" l’’5.PC'35'" 

£70 PR I NT " ntìWlWWSNUrotHa" ; PC • 26 • 

FOROtiTOD N=P'G’ GO3UB330 NEXT 
090 IFM;'3£THENRETURN 

0 14=39 PRINT"WIC9lMn»Wfl«"SPCC223. ;GOSUE830 


930 OHTGOSUE346.4 
940 ONT60£UB4t8.24e 
P &3TD5.50 



240 - 270 Scriva il 

280 - 300 "Giochi ancora?" 

310 - 330 Sigla (male 

340 - 360 cnieoe Quale caria va giocala e la 

disegna. 

ielle righe 340 • 
I 2 carie. 

410 -450 I I dal computer 



calcola di ehi è la presa. 
Se è del Vie. 

Se a dal giocsiore. 

Variabili 



Carla giocata del computer 
Carla giocata dal giocatore 
Punti latti del computer 
Punti latti dal giocatore 
Conta le carte uscite 
Valore carta giocata dal comi 



102 


MCmicrocomputer 25 


?0 PEtI 

52 REM »♦ ÈRISCOLfl DI ♦* 

94 REM ♦♦ VERSICtlE VIE INF5PRH'5r' ** 

?é REM lf*********»t****KtHfi******** 

K0 DlMMZcSS^.vrif?- r ; . .p ; . P0rE36e79.25 V=368S5 

ire £tEFFHP'X>”Ifn'Pt®‘ . DEFFNV'X)=IHT<I1X<XV4^ IiEFFN$<X^=H::'.Ofit)D3 

130 DEFFHP'X>='<SC=>E)«SP=B’ '0P''SP=B'=-?.r»B"flnD"SC=5P(=lNDVC: VP'0Pf3CC-3PFlNDT»? 

140 PO(:EV-15O-GfiSi.'E790 T»FKRi 2'*l PPIHTSPC' 204 ' " :^firrCi fi "CNP*'70*7*T '''es 
1^0 FOP[=!56TO?S3TEP-.08 POhEV. I NEXT ' 

;40 F0P: = .TO9 VX'I ■=fiSC'MlD*'-"00e0e234 ."-I*n>-4g NEXT 

170 F0R1=.T03? M:;’I' = 1 NEM FOPI=.T039 E‘FUP'40' E=MX'E-« M:;'E ‘«MX' I- tc<- n=B NEK 

160 FCfPI-.T02 P« t' = I*:. C' T) = I T;;. FHS- I ■ >=-<FNV' I '*Sj «D'FH^'I . '»-<FHV. I'»9 ' NEXT 

1?0 39' P*2 F0Rn-*fTC3S^TEP2 OO3UB370 C'0£0Ki3a HEXT 

200 OOÌI.I&370 GOSUE930 P^P6»=P'2' C-CCi*C<2' B*1 G0SUB37Q 

210 0NTGOSUB390.760 

220 CrNIGOSUBnO. 390 

272 GOS'lE^sa PC’»1-PC- :0=1-CG PPIMT“n" ONTG05UB310 920 

240 F.OSUBS80 GDSI.IB790 PPIMTGP' 'G0’"3FINE FfiPTE" "fFUHTI MIEI =“MC • ’’>PUMTI TUOI = 

2T0 IFMCM'1PTHENPRINT"«»/1NC0 IO 

2E0 IFMC=MPTHEf)PRIHT“rPflPEóóIO 

270 IFMC :MPTHEKPFltlT''tfytNCI TU 

2P0 PP!MTSPC'132'"GI0CHI fiHCOPfi '5,'Hi 'n 

290 B=PEEFvl97-' IFB=41THEHPUII 

OOC' IFE-28THEM29Q 

310 &0SUB790 PFTHT3PCi22^' ";*a OPIME O'VEP " F0P1*0T0999 NEXT 
320 FOPI-38TO15D9TEP.08 POKEV.I NEXT PPINT"™PEfiDV. 

330 FORI=. TO38STEP.08 POKEV, I NEXT POE196-. '-V360O1O 
340 PRIMT"5*r0CCfi fi TE 1. 2 0 B"’’’ P0KFI9P, . 

350 GETU# IFVf:"l"ORV*>"3''THEU250 

390 PG^VRUV*^- 1 

370 H'P'PC' 3P»FHS>H' VP=FHU'.H 

380 PPIUT-M-'GPCOF-^T*?' OOTOB30 

jotj FPINT-«CEC-LI 10 2^ " P0ME198-. 

400 0ETVI 0H2*- Vi-;"r'ORV*; "2''GOTO400. 368 
410 GO3UE460 F-^M»3S'i»'' VX''FHV''39 • '<♦1 .6*3 ■-! .2 

420 E*-93 FORCG=.T02 GO3UE570 J»- ■ 1+24FNP' . "»■ V:;';VP'J*V:;f VC'*F'*5.4«'' B=SC' 

438 :FMC >68ftllDFHP''. 'fillPMC*V:;' VP'+VXfVCJ'-EOTHENSSO 
410 !FJ'ETHEME=J I=CG 

450 ne;;t cg=i gotosso 

460 PPlNT^'aTOCCB fi ME IO DICCO " PETURU 

4-0 GOSUÉ460 E=99 

480 FORCO». TO2OO9UE570 

490 F=<VC=6ftNDfi7.' 3C ’=. >«32 

500 '^1 t*.t-A'If5C' '*10*''!-TM‘'5r • . 

510 J=;-6*-SC»E>-VX‘VC'*iV,';' VC>34'*3-F 

528 IF!1..-7?fH-mFtlV'39'35TNEUJ»-F-15*^SC»B3-VK<VC) 

530 IFJ2ETHENE»! I=CG 

540 ue>:t CC=I 

550 PPIKT’'a"5PC<60'7»Ti 

568 H=Ci-CG’ GOSUB830 

570 SC=FIIS<C'CG^.' VC*FNV4CfC0- ■ PETL®N 

588 e=VX'VP->+V:-ifVC' IFFUE'. >THENPPIHT"J|M»EHrCi IO " MC=MC+E GOTO600 

590 PPlHT"apPEUIll TU '' NP=MP*E 

608 I=M*1*FNP<’. ' 

610 F'PC'’«K-FUP(. • C\CG>=I • IFn=40THEN640 
620 IFFNV' I '"STHEHTX'FNS.' I’ >»1 
630 IFFUVt I>=9THEHfiX'RISa'; = I 
648 PRINT-PPEMI UN TASTO" HFIIT197. 64 . 64 
650 T=1-FMP(. ■ 

660 IFVP=9THENfi::'-SP'-=l 
670 IFVC=9THENfl:-:',SCl»l 
638 IF\'P-=8THENT:ir'SP' = l 
698 IFVC»8TreNT?;<SC’=l 
706 PETURN 

710 G0SUE466 G1=PG S1»SP V1=VP CG=. OOSUB570 GOSLIB770 F=J 
720 T=1-F1P'.' CG=l GO6UES70 PG=1-GI 

730 $P=FMSi-PtPG'> VP»FMV‘P'PG>> COSUB770 F»F+J T»l PG=Gl ?P»S1 VP=VI 

740 CG=1 GOCUE570 GO?iJE770 U»H+J T=1-FNP<..> CQ=. DOSUB570 PC»t-Gl 

750 SP=FKSIPCPG* I VP=FKV1P>PG'J G0SUB778 U=W»J CGs-'FCU' GO5UB570 

768 PG'Gl SP«S1 UP=V1 T=1 GOT0558 

770 >'• 1+2*FNP> . ■>*■ V:i'VP>*VX>'VC;j PETURH 

730 GOSUB460 CG=1 G0T0558 

790 PPItJT"-ra»**»lwa "SPC.101"-SI BRISCOLA li-"5PC'ie'" 

808 PRINT''imaE'»Vk 4:iH33flFiLr»,’k HHjsrSJTllKSkPSit.S.n. " RETURN 
810 GCFSUB370 GOTO550 
328 G"'SUB550:6DTO?70 

830 vr=‘'k"+MIDJ' "24567 J0K3A".FNV''N'»1 . 1 •♦"S" S*=MID»' "■«■fri*!»*" ,FHS<H’>*2'1 .2'-*"3 

S4Q et»" H■■■■(■!l" PPIHT", ,"SPCn7'" l"Vt" "C*S*" "Ft" "Ct" "3*. 

850 PPINT" "C«" "CJ" "$tCt" "Vt. 

S60 PPINT" rSPCM?'" ' 'TIMI". PETURH 

370 PPINT"n"SPC'200iSPCai6>, 

888 FORO=.TOD N=P^O' GOSUB830 NEXT 
898 IFM;-38THEHR£TLtfiN 
980 H=39 PRINT"a"SPC<235' . GOSUE830 
910 PRIHTSPCC63V’ .J 

920 F0P0»1T05 PPINTTfiB'' 14 ' " NEXT PPIHTTflB' 14'>“ ' '"'PETURN 

930 ONTGOSUE340.470 
946 ONTOF-SUB410.340 
*58 GOTO530 


Rimedio al primo problema "insegnan- 
dogli" che deve giocare carichi solo se sono 
uscite tulle le briscole; evito il secondo "di- 
cendogli" che scartare briscole é come per- 
dere punti potenziali. 

Così continuando il programma sì èevo- 
luto, ed ora considera che in genere convie- 
ne non prendere, se questo non costa pun- 
ti; che alla quartultima mano deve cercare 
di rubare la brìscola, specie se questa è 
molto interessante; che nel finale può co- 
noscere le carte dell'avversario e regolarsi 
di conseguenza {cattivella questa, ndr). 


Per chi non ha il VIC 

Ritengo il programma convertibile per 
altri computer: non indirizza grafica in me- 
moria, e non usa i suoni. 

I caratteri grafici potrebbero essere so- 
stituiti da quelli disponibili: in particolare i 
semi delle carte con le lettere C, Q. F. P {a 
quel punto meglio le iniziali dei nomi delle 
carte italiane. Coppe. Denari. Bastoni e 
Spade, ndr). Va certamente adattato lo 
schermo, dato che il programma (le SPC. 
le TAB e le istruzioni di cursore che stam- 
pano più sotto <0 in campo inverso o 
dalla prima casella in alto a sinistra <S in 
campo inverso > ) parte dallo schermo del 
Vie. 

La variabile y sì riferisce ad una locazio- 
ne di memoria che fa fiuttuare lo schermo: 
tutte le istruzioni di POKE Y. <qual- 
cosa> possono essere trascurate, cosi co- 
me le POKE 36879. <qualcosa> che 
cambiano i colori di sfondo e di bordo. Il 
SYS 50010 elTettua un mini-reset che non 
cancella né il programma né le variabili, e 
può essere sostituito da STOP o END. 
La linea 

ON <condiz.> GOTO LI.L2 
è un 

IF <condiz. > GOTO LI ELSE GO- 
TO L2 
oppure un 

1 IF <NOTcondiz.> THEN L2:GO- 
TO 3 

2 LI 

3 REM; 

chi usa ON deve stare attento, perché se 
il suo computer assegna I ad un'espressio- 
ne booleana vera (ed é cosi se tale è il 
risultato di PRINT 2 = 2) deve sostituire 
ON 2-1- con ON 2-. 

Un ulteriore appunto riguarda l'istru- 
zione AND. che lavora in modo diverso 
sui vari computer. Digitate PRINT 1 
AND 2 <RETURN>; se il risultato è 0 
potete usare il vostro AND. altrimenti 
quando vedete un'espressione del tipo N 
AND M (con N ed M numeri, non espres- 
sioni logiche) interpretatela come N - 
(M-|-!).1NT (M-i-l). 

Chi non ha le variabili intere (quelle se- 
guite da un %) può usare quelle normali 
aggiungendo degli INT dove pensa che il 
risultato possa avere cifre decimali. 

Spero che usando questi consigli possa- 
no essere soddisfatti anche i possessori di 
Sinclair e dì personal con il BASIC Micro- 
soft. MK 


MCmicrocomputer 25 


1D3 


PIU' DOMANDE 
PIU* RISPOSTE 


Olivetti M20 personal computer: 
pronto per ogni impiego tecnico- 
scientifico. Naturalmente potete utiliz- 
zarlo per le applica- 
zioni più semplici, 
ma per apprezzarlo 
del tutto dovrete 
consultarlo intorno 
a questioni com- 
plesse, chiedendo- 
gli di rendere pos- 
sibili decisioni effi- 
caci e di contribui- 
re a prevedere, pro- 
gettare e program- 
mare. Chiedetegli 
di più e otterrete 
di più. M20 perso- 
nale e riservato, in 





simultaneamente e stamparli, pro- 
ducendo dattiloscritti, tabulati, grafi- 
ci e disegni. M20: potente come può 
Tesserlo un com- 
puter a 16 bit, e di 
magnifico disegno, 
unità video orien- 
tabile e separabile 
a 12 pollici ed a 8 
colori, dotato di di- 
versi linguaggi e 
di ampie possibi- 
lità di collegamen- 
to con periferiche e 
strumenti esterni. 
M20: dall’azienda 
che si pone in mo- 
do innovativo nel- 
l'elettronica dell’in- 


grado di produrre, accumulare, ela- 
borare, trasmettere e archiviare dati, 
e capace di riutilizzarli, visualizzarli 


formazione ed offre strumenti imme- 
diatamente efficaci, ma pronti ad inte- 
grarsi in seguito con altri. 


M 20: PERSONAL COMPUTER 

LO SCEGLIERESTE ANCHE SE NON FOSSE OLIVETTI 


oliuelli 


M20, distribuito ed assistito in tutta Italia da una vasta rete di concessionari e rivenditori. Consultate gli elenchi telefonici. 




a cura di Giuseppe Merlina 


Sarà hunale. niu t/ucsid volta ci occupiamo 
di un gioco classico c mollo /amoso: il MA- 
STER MINO. Ci sono pervenuti un numero 
considerevole di programmi su tiuesio argo- 
mento: abbiamo scelto te leggermente mo- 
dilìcaio; quello che ritenevamo più valido 
dal punto di vista pratico, e. sopraliuilo, da 
quello estetico luna grafica eccellente I. 


MASTER MINO 

di .Maurizio Testa - Bro i CS ) 

Spieghiamo, per coloro che (vergogna!) 
non conoscessero il Master Mind. in che 
cosa consiste tale gioco. 

Lo scopo é quello di individuare la giu- 
sta sequenza di cinque dei nove numeri o 
colori disponibili. Sarà l'avversario o. nel 
nostro caso, il computer a stabilire tale 
sequenza e. in base alle nostre ipotesi, ci 
informerà se ci stiamo avvicinando alla 
risposta esatta fornendoci dei dati che. se 
correllamente interpretali, prima o poi ci 
porteranno alla soluzione deH'enigma. Lo 
scopo è quello di Indovinare la stramale- 
detta combinazione con il numero minore 
possibile di tentativi, 

È ovviamente possibile aumentare le dif- 
ficoltà di soluzione aumentando parallela- 
mente il numero e la varietà dei colori, 
numeri o simboli disponibili. Alcuni di voi 
probabilmente conosceranno tale gioco 
con il nome di "Strike and Ball" nel quale 
viene impiegata una combinazione di 
quattro cifre rappresentate da un numero 
di valore compreso tra I e 9. 

Il Master Mind di Maurizio Testa impie- 
ga dei simboli grafici al posto dei consueti 
colori o numeri e questo rende il gioco più 
interessante oltre ebe più attraente. I sim- 
boli grafici .sono nove e rappresentano, in 
ordine: un Cuore, una Fontana, una Cilie- 
gia. un Picche, una Campana, una Mela, 
un Limone, una Losanga e una Sbarra. 

Dopo aver dato il Run. in alto a destra 
dello schermo appaiono, uno di seguilo 
all'altro, i nove simboli e ad ognuno di essi 
V iene associalo unnumeroldu I a9)checi 
permetterà di comunicare al T! 99 quale di 
essi abbiamo scelto per formulare la nostra 
ipotesi. In alto a sinistra vengono visualiz- 
zate cinque Ics che simboleggiano la com- 
binazione incognita la quale, al termine 
della partita, prenderà il loro posto per 
confermare al giocatore l'avvenuta indivi- 
duazione della giusta sequenza o. in caso 
contrario, per dargli modo di mangiarsi le 

Il numero massimo di tentativi per ogni 
partita è stabilito in 18 poiché il video può 
contenere al massimo due colonne da 9 
tentativi ciascuna; sarebbe stato assurdo 
cancellare il quadro precedente per iniziar- 
ne uno nuovo dal momento che è necessa- 


rio avere a disposizione i risultati delle ipo- 
tesi precedenti per poterne formulare una 
che si avvicini sempre di più alla soluzione. 

Il tentativo si effettua premendo in se- 
quenza cinque dei nove numeri a disposi- 
zione; ad ogni pressione di un tasto abilita- 
to viene visualizzalo il simbolo associato; 
una volta introdotto il quinto dato il calco- 
latore confronta la nostra ipotesi con la 
combinazione generata casualmente all'i- 
nizio del programma e. per mezzo di due 
numeri separali da un punto, ci comunica 
il numero dei simboli presenti nell'ipotesi 
al posto esalto ed il numero dei simboli 
presenti ma al posto sbagliato, ossia il nu- 
mero degli "Slrike’' ed il numero dei 
"Bair. Un valore 0.5 indica che abbiamo 
individualo tutti i simboli ma che nessuno 
di loro si trova al posto giusto mentre il 
valore 5.0 decreta la vittoria del giocatore 
poiché sia i simboli che la loro posizione 
sono corretti e pertanto il calcolatore dopo 
essersi complimentato con tale gemo ed 
aver visualizzato il numero di tentativi oc- 
corsi. lo gratifica di una musichetta di giu- 
bilo, Per concludere la descrizione del pro- 
gramma segnaliamo che il tasto dello 0 
serve a cancellare l'ultimo simbolo impo- 
stato all'atto della formulazione della ipo- 
tesi; questo per poter correggere eventuali 
errori di inserimento (purché non si tratti 
di impostare il quinto ed ultimo dato, poi- 
ché in tal caso il controllo passa immedia- 
tamente al calcolatore per la verifica della 
sequenza esatta). 

Analisi de! listato 

Il programma é composto da 213 righe. 
Dopo aver cancellato il video si definisco- 
no i dieci simboli grafici impiegati: il Cuore 
(40-70), la Fontana (90-120). la Ciliegia 
( 1 40-170). il Picche ( 1 90-220). la Campana 
(240-270). la Mela (290-320). il Limone 
(340-370). la Losanga (390-420). la Sbarra 
(440-470) e la Ics (490-520); ognuno di que- 
sti simboli é costituito da quattro caratteri 
disposti a quadrato, ottenendo in tal modo 
una matrice di 16 x 16 pixel. 

Da notare che perla Fontana, la Ciliegia 
e la Campana sono stati impiegali dei codi- 
ci ASCII non consecutivi, questo per poter 
assegnare agli zampilli della Fontana, al 
peduncolo delta Ciliegia e al manico della 
Campana un colore diverso da quello del 
simbolo stesso ed ottenere in tal modo una 
rappresentazione più realLstica. Le linee da 
530 a 610 assegnano i colori di Foreground 
e di Background agli insiemi di caratteri 8. 
9. 10. 11. 12. 13. 14. 15, 16; vediamo in 
dettaglio come si presenta il campo da gio- 
co dal punto di vista cromatico; la Mela é 
verde (530), il Cuore rosso scuro (540). la 
Losanga verde scuro (550). il Picche nero 
(560). l'Ics blu chiaro (570). Il Limone gial- 
lo scuro (580). la Sbarra blu scuro (590). la 


Fontana magenta con gli zampilli ciano 
1600 c 610). la Ciliegia rosso scuro con il 
peduncolo verde scuro (540 c 550) ed infine 
la Campana blu chiaro con il manico nero 
(570 e 580). Tutti questi simboli hanno 
come colore di background il bianco. Il 
programma vero e proprio inizia alla riga 
620 nella quale viene nuovamente azzerato 

10 schermo; vengono quindi iniziulizzate a 
/ero le variabili numeriche CI cTEN cor- 
rispondenti rispettivamente al salto alla 
metà destra del video al termine dei primi 
nove tentativi e al numero di tentativi stes- 
so. La matrice X viene caricata con i nume- 
ri da l a 9 (650-670). vengono estratti cin- 
que dei nove numeri disponibili e vengono 
inseriti nella matrice FN (680-740) facendo 
in modo che si abbiano cinque valori diffe- 
renti ed eliminando il pericolo di ripetizio- 
ni (710-720). A questo punto si inizia la 
routine di rappresentazione dei simboli da 
scegliere partendo dalle coordinate di riga 
l e di colonna 14 (750-760); tate routine si 
trova Ira le linee 770-8 10 e passa l'esecuzio- 
ne per nove volte alla subroutine di traccia- 
mento dei simboli grafici (780). In tali sub- 
routine per prima cosa si posiziona il pun- 
tatore dei DATA alla linea corrispondente 
e cioè; 1640 per il Cuore. 1650 per la Fonta- 
na. 1660 per la Ciliegia. 1670 per il Picche. 
1680 per la Campana. 1690 per la Mela. 
1700 per il Limone. 1710 per la Losanga. 
1720 per la Sbarra; quindi vengono letti i 
codici ASCII relativi alla figura (1730) e 
quindi questa viene visualizzata neltu sua 
giusta posizione sul video (1740-1770). 
Tornando al programma principale la li- 
nea 790 si occupa di scrivere sotto al sim- 
bolo il numero associalo e la 800 di incre- 
mentare la posizione di colonna per il ciclo 
successivo. Le cinque Ics rappresentanti la 
giusta soluzione e poste in alto a sinistra 
dello schermo vengono generate dalle ri- 
ghe 820-890. 

Il gruppo di istruzioni compreso tra le 
linee 900-1070 si occupa di accettare l'in- 
troduzione dell'ipotesi tramite i tasti rap- 
presentanti le cifre da Oa 9 e di visualizzare 

11 simbolo ad essi associato nella giusta 
posizione delio schermo; inoltre viene ef- 
fettuato un controllo sui dati introdotti in 
modo da evitare la ripetizione involontaria 
della stessa figura per due volte (990- 1010). 
Nel caso venga premuto il tasto dello 0 si 
salta alla riga 1 1 60 che si incarica di decre- 
mentare il numero di colonna di due posi- 
zioni e quindi (1170-1220) di cancellare il 
simbolo errato introdotto per ultimo. La 
verifica del tentativo e la determinazione 
del risultato ottenuto si svolge tra le linee 
1230 e 1460; le variabili numeriche T e S 
vengono inizialmente azzerate (1230 e 
1240). si passa quindi al confronto diretto 
tra le due matrici FG e FN entrambe com- 
poste da cinque elementi e contenenti ri- 
spettivamente la combinazione costituente 
il tentativo e quella rappresentante la giu- 
sta sequenza. La variabile T viene incre- 
mentata solo se c'é una coincidenza di po- 
sizione tra le figure ( 1 250-1280) mentre la S 
nel caso di presenza del simbolo, ma al 


MCmicrocomputer 25 


105 



1 790. La parlila termina o per superamen- 
to dei 18 tentativi concessi o per essere 
indovinare la giusta coinbina- 
'imn caso viene scampata sul 
[andò la subroutinc PRINT 
IO) ed evitando in tal modo 
ì scrollìng dello schermo, la 
• LE FIGURE ERANO QUE- 
on relative musichetta di circostan- 
> felice e visualizzazione, al posto 
tque Ics. della soluzione esatta. 
econdo(epiù felice) caso il compu- 


;ì complim 
tìvi impit 
!(1870).c 

trionfo (anche se decisamente un po' caco- 
fonica) ed infine, u conferma, visualizza la 
giusta sequenza al posto delle solite cinque 
Ics. 

Per finire, alla domanda "UN'ALTRA 
PARTITA? (S/N)", potremo rispondere 
con una S per continuare oppure con CLE- 
AR se abbiamo deciso di concederci un po' 
di meritato riposo. iéc 



106 


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NOME 

SOCIETÀ' 

INDIRIZZO 

CITTA' 



SIMON 

di Nicola di Biase - Napoli 

Come molti sanno Simon è un gioco 
dove si deve ripetere una sequenza di suoni 
e di colori, presentata in questo caso dal 
computer, sempre più lunga. La versione 
per lo Spectrum mandataci dal nostro let- 
tore é mollo fedele all’originale ed é davve- 
ro gradevole. Volendo essere pignoli si po- 
trebbe criticare una certa lentezza del pro- 
gramma. peraltro non eccessiva; i lettori 


più esperti potranno comunque cercare di 
rendere il lutto più veloce con l'uso di qual- 
che routine in linguaggio macchina. 

Vediamo alcuni aspetti interessanti del 
listato; uno è il comando POKE 23659.0 
che rende possibile la scrittura nelle ultime 
due righe, riservate normalmente ai mes- 
saggi del sistema. 

A differenza di quanto accadeva con lo 
ZX 81. se non si ripristina il valore origina- 
rio di 2 subito dopo le istruzioni di PRINT 
il sistema si blocca ciamorosamenle. mo- 


strando lo schermo nero. A questo punto 
l'unico rimedio è lo spegnimento del com- 
puter. con la relativa perdita del contenuto 
della memoria. 

Per ottenere il bordo colorato che sotto- 
linea il superamento del punteggio massi- 
ma viene usata la porta di I O 254, che 
pilota il beepcr interno e controlla il colore 
del bordo. Lo sfarfallio osservabileè dovu- 
to alla lentezza dell’interprete che impiega 
ad eseguire la riga 2013. responsabile del- 
reffeito. un tempo maggiore di quello di 
persistenza dell’occhio umano. Il pro- 
gramma non é proprio di chiarezjia cristal- 
lina, anzi l’autore stesso ammette che é un 
po’ "spaghetlato” e. aggiungiamo noi. ab- 
bonda troppo di righe multi-statemeni. ma 
con l'aiuto dei REMarks dovreste riuscire 
a capirlo senza eccessiva difficoltà. 


SIMON ^ PI = lyNOT PI=0 

2 RRNDOMIZE ; BOROER 7; 

7: CLS . BDPJ>E.R 5 

3 LET liv=i: 1_ET »SX=a. INK 1 

LET a* = “SIHON ©■’; EDP i TD 7 

rOR TD I? 3TEP -1: P.RJhJT JN 

UER5E j;RT 10,12>i;3$f4 TO J : B 
EEP .e6,20 + J*10.- NE.XT J : HEXT J 

4 DIH fa*f32>. PPUSE S0. PPXhfT 
RT 13,15; INK i;"by”; INK S:RT 

ie,S; ••.NXCD1_.R DX SXR&E-. XtEJTP 
£5; PAUSE 15 

5 POR i si TO ±4-; POP 

TO 2a52Si-»-10»3S+ia+6; PO 
KE j,INT 55+ .• BEEP viB.’ 

NEXT J; NE.'»CT i: PAUSE 30; PRINT 
RT 10,13; XMK Jc"SXWQN ©" . .PPXhi 
T RT 13,0;b*;AT 16,0; b$ 

6 BEEP . S , 25 

10 DI.M nflOO:* DX.M t fl0©> 

15 RESTDPE 100O.- .POP J =1 TO 4.' 
READ b,a: XNK 1: Pi-OT -l#fb+B,l + 

±7S-a*S: DRAU 57,0: D.PPW 0,-57; 
DRAU -57,0: £>PAW 0,57; NE.XT i 
20 LET i =SGN PX 
23 POKE 23659,0; PRXNT RT 
; INK l;"‘i-<^uit r-be«.t s-s-ta 
rf: POKE 23659,2 

24- LET i»=XNKEYS; XF = OR 
iS<>‘‘r" AND hND i4f<>"«ì'* 

THEN GO TD 24- 

25 POKE 23659 , 0 ; .ORX.NT RT 22 , O 
;b«( TO 32- C32+ ft flJ =0 AND 

POKE 23659,2; IF i * = T 

HEN BDPDER 7; CLS ; GD TD 9999 

26 IF THEN GO TD 39 

27 POR 1*1 TO 100. XF t f l 3 =0 T 
HEN GO TO 29 

28 LET n tu =t tu .• N£XT l 

29 XF tlli<>0 TWEN .PRXNT AT 12 

,13; XNK 2; "-BEST-"; LET P =SGN P 
I: LET h=l-l; LET S =SGM PI; GO 5 

UB 4-0; FOR i =1 TD 7B; .NE.XT 1.- P.R 
INT AT 12,13;" 

30 GO TO 23 

39 LET 0=SGN PI; LET S =NOT PI: 
LET h=i; LET r =h ; LET nti.»=X.NT 
t4+ l'RND»4-.> +li ; GO SUB 3000 

4.0 FOR j*0 TO h: RESTORE 1000; 

FOR lt=i TO -L+ntJ.t. READ a,b; .N 
EXT It : PRINT AT b,a;; XNK n fj.i -* 

; FOR <3 =0 TO 5: PRINT AT b + ?,a;" 

■ÌHÌB'' - NEXT 9; BEEP .2,-5+n(J 
) *5: FOR 9=0 TO 6; PRXNT AT b+9 , 

a ; ; NE.XT 9 . NEXT J : XF 

S=SGN PI THEN RETUR.N 

4-1 FOR b=l TO j FOR 1=1 TO 80 
IF l.=S0 THEN GO TO 2000 
4-2 LET 4 *=1NKEY».- JP = OR 
CODE i*<53 OR CODE T.HE.N J.P 

itO"R" AND T.HEW .LtE.XT l 

: GO TO 42 


43 XF = THEN BD.RDE.R 7; CL 

5 - GO TO 9999 

47 IF UAL i»-{>r<tu; THEN Gu TO 
2000 

48 LET S-=SGN PI; LET b=L>. LET 

O =h : GO SLIS 4© ; GO TD 49 

49 NE.XT U- PRINT .AT 12,14; XNK 
2; "O, K,"; POR 1=1 TD 130; .^4E.XT 
l; PRINT AT 12,14;'' 

50 LET i =i +SGN PX; GD TO 39 
1000 DATA 1,7,13,14,13,1,24,7 
2000 PRXNT AT 12,13; FLASH 1; IN 
K 2; "errore”; FOR l =SGN >--X TO 20 

BEEP ,05,10.- .NE.XT l 
2005 FDR l =1 TD 50; NEXT J 
2010 LET s=SGN PX: LET b =U ; LET 

0=h; GO SUB 40; FOR t =1 TO 50. N 
EXT l; PRXNT AT 12,13;' 

IF r>»ax THEN LET h=r 
2013 XF b.s»a.x THEN FOR 1=1 TO 11 
0; NE.XT l; PRINT AT 12,12; Xf+K 3 
; FLBSH 1; "TOP SCORE"; FOR i =1 T 
Q 500 ; OLIT 254 , 20 ; OUT £54 . 9 . NE 
XT i; BOROER a: LEI ■ax=ri. rL»R L 
= 1 TO h-{h>li; LET t f t .» =n ! l .i . NE 
XT l ; PRXNT AT 12,12;b»t TD 91 
2015 IF h>tliv+2)a2 THEN GD SUB 
4080 

2020 GO SUB 3000; PRX.NT AT 1 .A; 
INK 4; "0 " ; FOR 1=1 TO 340; NE.X 

T l; LET i =SGN PI; GO TO 23 
3000 PRINT AT 1,2. XNK 4; 
:";h-l;AT 1,23; XNK 3,'best 
ax - (aa.x .v0.» ; AT 19,2; XNH 3.;"liv., 
;";liv;AT 19,23; XNK 4; ".oi'a*., 

( l i V +2.1 *2 ; RETURN 

4000 FOR 1=1 TO 150; NEXT l; POH 
E 23659,0; PRXNT AT 22,3; INK 2; 

FLASH l;"hai superato it ti veti 
o "/liv; POKE 23659,2 
4010 RESTDRE 890O; .FDR i =J TD IB 
READ a,b: BEEP a, fa; NEXT i 

4020 FOR l =1 TO 150.- NE.XT l ; .PO.K 
E 23659,0: PRINT AT 22,0; fa*; .PO.K 

E 23659,2 

4025 LET liv = liv+l.- XF liv=48 TH 
EN LET tiv=l 

4030 FOR 1=1 TO 130; NEXT L; PRI 
NT AT 12,12; INK 2; "LXUELLO " ; F 
OR 1=1 TO 100: NEXT l; POR 1=1 T 

0 UV: PRINT .AT 12,20;1; BEEP ,1 
,25: FOR k =1 TD 6; NE.XT Jt ; NE.XT 

1 : FOR 1=1 TO 190; NE.XT l. .PRXNT 
AT 12 , 12; b$ f TO 10.» . RETURN 

8900 DATA ,35,12 , ,35, 7, ,20,5 .,20 
,4, ,20,2 

8901 DATA .35, 12, .35,7, ,20,5, ,20 
,4, ,20,2 

8902 DATA . 35 , 12 , . 35 , 7 , .20 , 5 , ,20 
,4, .25,5, .6,2 


108 


MCmicrocomputer 25 


Si-fmurr /X Sprarum 

RKMarks 

2 disposizione bordo e sfondo 
3-6 presentazione gioco (la linea 5 
cambia gli attributi di schermo) 
IO inizializzazione matrici sequenza 
gioco e sequenza record 
15 disegna i 4 rettangoli dove appari- 
ranno le sequenze colorale da ri- 
petere 

20 - 23 stampa le opzioni 

25 controllo per l'uscita dal pro- 
gramma 

26 controllo inizio gioco 

27 - 30 visualÌ 2 izazione della migliore se- 

quenza 

39 inizializ/azione variabili di con- 
trollo gioco e salto subrouline di 
stampa numero mosse e livello di 
gioco 

40 subrouline principale di visualiz- 
zazione delle sequenze 

41 -49 routine generazione sequenze e 

elaborazione risposte del giocato- 

1000 dati dei vertici dei rettangoli dise- 

gnati dalla linea 15 

2000 subroutine errore nella risposta 

2013 controllo raggiungimento TOP 

SCORE 

2015 controllo passaggio al livello suc- 

cessivo 

2020 azzeramento indicatore numero 

mosse e salto all'inizio dei gioco 
3000 subrouline stampa numero mosse 

c livello di gioco 

4000 avviso di superamento livello 

4010 musichetta di congratulazioni 

4020 - 

4025 incremento livello e controllo che 

non superi 99 (per evitare un “sub- 
script wrong") 

4030 ritorno alla routine principale 

8900 - 

8902 dati della musichetta 


Il comando DRAW 

di Munlio Severi - Roma 
Come ogni possessore di Spectrum sa. lo 


statement DRAW X. Y serve a tracciare 
sul video una linea che. partendo dall'ulli- 
mo pixel ploitato. si muove di X punti 
video orizzontalmente e di Y in verticale. 
Se si aggiunge una terza coordinata "n”. la 
traccia sul vìdeo diventa un arco di cerchio 
ed “n" esprime il valore in radianti dell'an- 
golo al centro corrispondente: ne segue ad 
esempio che, dandoad“n"il valore di PI • 
1 .99, sì ottiene in pratica un cerchio. Cosa 
succede ora se ad “n" si danno valori supe- 
riori a 2*PI? 

I programmi che seguono servono a dar- 
ne un'idea. Il primo, dopo aver assegnato 
alla variabile "n" otto valori in successio- 
ne. ne mostra sul video il risultalo grafico, 
assieme ad una tabella dove, caso per caso, 
vengono indicati i valori numerici di X. Y 
ed n che danno origine alla particolare fi- 
gura; offre inoltre, premendo un tasto "c” 
dopo il segnale sonoro di fine disegno, 
l'opportunità di sperimentare nuovi valori 
delle variabili che danno origine a disegni 
interessanti. 

Per quanto riguarda il listato non c'è 
molto da dire, data la sua brevità: elenchia- 
mo comunque le linee più significative: 

20 Stabilisce il ciclo di lettura degli 8 va- 
lori da dare a "n" 

40 DATA dei valori di "n” 

SO Chiamata della subrouline che asse- 
gna alle variabili d, x. y i valori neces- 
sari rispettivamente per : d = gran- 
dezza della figura -x,y = ploliingdel 
punto iniziale 

60 Linea che effettua la subroutine dì 
ingrandimento e centratura dell’im- 
magine per il quarto e settimo valore 
di “n" (altrimenti la figura si ridur- 
rebbe ad un punto!) 

70 Gestisce la tabella a fondo schermo, 
che indica volta per volta i valori as- 


sunti dalle Ire variabili della funzione 
80 Linea che elTeiiua la funzione DRAW 
95 Chiamata della routine per l'assegna- 
zione di valori arbitrari alle tre varia- 
bili. 


Alcuni consigli 

Alcuni lettori d hanno chiesto come adat- 
tare allo Spectrum i metodi usati per inserire 
un messaggio di copyright nei propri lavori: 
eccoli accontentali. 

Il modo più semplice è quello di digitare 
come prima linea del programma I REM 
<messaggio> e poi di fare: 

POKE l-i-PEEK 23635 + 256*PEEK 
23636. 0 

In questo modo la linea I verrà modifica- 
la in una linea 0 che non sarà possibile can- 
cellare. Naiuralmentechi é a conoscenza del 
irucchetio non farà molla fatica a ripristina- 
re il numero di linea originario, quindi ecco 
un secondo metodo più sicuro: 

inserite nello Spectrum la linea (o le li- 
nee) da proteggere 
- eseguite il comando diretto 

POKE PEEK 23635-1-256 • PEEk 
23636. numero 

con “numero'' compreso tra 40 e 63. 

Questo dovrebbe cambiare il numero di 
linea originario in una lettera o qualche al- 
tro simbolo seguito da tre numeri; 

• inserite il resto del programma. 

Le lince protette rimarranno al fondo del 
lisiatoe questa volta non sarà facile scoprire 
l'indirizzo da modificare con una POKE per 
renderle nuovamente editabili. 





Il secondo programmino fa vedere, per 
due tipi di figure, cosa succede se si incre- 
mentano via via i valori di Y lasciando fissi 
quelli di X ed n. Potete anche provare a 
tenere fisse Y e n e a far variare la X. MC 


OBAW 5 PRINT «T 9,0; ''«ttendere il 
se9ndle sonoro,, poipreatere un ta 
ato qualsiasi,. 

Per assegnare 
valori differenti alle variabil 
i X Y e n prenere it tasto c . " 
PRUSE S00 
10 Cl-S : l-ET d = l 

20 FOR n=e TG 6: RERD a 

30 PLOT 70 , 175 : E>RAU INK 4.;0.,- 

10.- DRRU INK *:120.. 0; DRRU INK * 
;0,1O.- PRINT RT 0,10; "ORBU X,Y,P 
I-»n” _ 

4.0 MTR 1.99,41.99,55.99,62.99 
S , '71 . 99 , 63 . 99 , 100 . 6 , 125 . 99 , 157 . 9 
9 

50 90 SUB 400 

60 IF a =62 -995 OR a =100. 3 THEN 
90 SUB 300 

70 PRINT RT 21, S; INK 3; INUER 
SE i; x=";d.:'* Y = ";dj‘' n = -;a;“ " 
S0 PLOT X , y : DRRU INK i;d,d,as 

PI _ 

90 BEEP . 25 , 23 : PRUSE 0 

9S IF INKEY* = '*C" TMEN 90 TQ 10 


lee CLS : NEXT n 

200 STOP 

300 LET d=60; LET y =SS ; RETURN 
400 LET d=l; LET X=100: LET U=1 

13. RETURN 

1000 INPUT "X*".. a: INPUT ••Y = ",b. 

INPUT “n=”,C; PRUSE 50 
1100 CLS : PRINT INVERSE 1; HT 21 

,0; '• DRRU a; b; c ; •'♦PI ” 

1200 LET q=lie.- IF a <>1 OR fa < 2. 1 
THEN LET q =58 

1300 PLOT 100, q: DRRU INK 3; a . b . 

C *PI 

1400 SEEP .25,3; PRUSE 0. XF XNK 
EV* = “C” THEN 90 TO 10100 
1500 90 TO 100 

10 FOR n=-2 IO 2 3TEP .1. .=LOT 

130. 100 

DRRU .s,n ,1.99*PX; MExr n: 
SEEP .25.11; PROSE 0: CLS 

30 FOR n*-a TO 0 srep ,s. plot 

130. 100 

40 DRRU INK 2; .5,n,125.99*PI; 
NEXT n.' BEEP .SS, 7: STOP 


MCmicrocomputer 25 


cura di Maurizio Bergami 


Il giochetto del “24” 

Il programma che vi proponiamo questa 
volta è una versione "computerizzata" dei 
vecchio passatempo del 1 5. con la variante 
delle lettere al posto dei numeri. Per chi 
non lo conoscesse diremo brevemente di 
che cosa si tratta. L'obiettivo del gioco è 
quello di mettere nel giusto ordine le prime 
24 lettere dell'alfabeto inglese, disposte in 
un quadrato di dimensioni 5x5. sfruttan- 
do l'unica casella vuota. 

Il computer vi chiederà il livello di diffi- 
coltà al quale vorrete cimentarvi; vi consi- 
gliamo di fare un po' di pratica prima di 
lanciarvi verso quelli alti, perché il gioco é 
più difTicile di quello che può sembrare a 
prima vista. Per elTettuare una mossa basta 
premere il tasto della lettera che si vuole 
spostare; il programma penserà al resto, 
anche a riconoscere quando siete riusciti a 
riordinare la scacchiera. 

Come potete vedere il listato é abbastan- 
za corto, quindi nella versione I6K. per la 
quale il gioco è previsto, rimane ampio 
spazio in memoria per qualche abbellimen- 
to grafico. 


Prima di commentare il programma vo- 
gliamo proporvi un esercizio per casa. Nel- 
la linea 110 la stringa aS viene usata per 
memorizzare dei valori numerici, questo 
per ovviare alla mancanzai degli statement 
di DATA e READ sul piccolo Sinclair. 
Provate invece a simulare le due istruzioni 
mediante la subroutine pubblicata sul nu- 
mero 17 di MC. 

Una cosa piuttosto interessante é che il 
programma lavora direttamente sulle let- 
tere che compaiono sullo schermo, me- 
diante l'uso delle variabili di sistema DF- 
CC che contengono l'indirizzo dell'ultimo 
PRINT nel display file. In questo modo 
l'istruzione PEEK (PEEK 16398 256 * 

PEEK 16399). preceduta da un PRINT 
AT X.Y; dà il codice del carattere che si 


RBCUD 

FGHEO HOSSn 1 

KLMNI 

PORST BURLE LETTCRfi 7 

UWU X 



trova alla riga X e alla colonna Y. (In 
pratica quello che fa sullo Spectrum la fun- 
zione SCREENS). 

La costruzione della scacchiera avviene 
alle linee 130-150; successivamente il com- 
puter mescola le lettere con un numero di 
mosse che dipende dal livello di difficoltà 
scelto, l'uso delle variabili P e 0 permette 
di impedire che venga effettuata al contra- 
rio la mossa precedente- Lo spostamento 
della lettera è affidato alla subroutine 
1000. Da notare, fuso, già accennato, della 
stringa AS; le coppie di valori che contiene 
corrispondono alle quattro mosse possibili 
e vengono usate alle linee 340-350 e 510- 
520 per modificare la posizione della casel- 
la vuota. 

Variabili usate dal programma 

ZS cancella le scritte 
AS contiene i movimenti orizzontali e 
verticali corrispondenti alle 4 mosse 
possibili 

X.Y posizione della casella vuota 
U.V nuova posizione 
P.Q vecchia posizione 
S livello di difficoltà laC 


Ili Ei" SS 

lao CLs 

130 POR R*0 TO 23 

140 PRINT RT 6+TNT LR.zft.t . 4 -P.» 
INT (Rz-5J;CHR* 

1S0 NEXT R 
160 1_ET X=8 
1-70 'lET Y = 10 
1S0 LET Hai 

200 PRINT PT gk-, 14; -LIUELLO Ìl-2 

) 

210 LET 5=-5*CODE I.wkEY$- 140 
220 IF S<5 OR Sz45 TH£N GOTO 21 

0 

230 PRINT RT 8., 14; 2* 

300 LET Pa0 

310 LET Oa0 

320 POR Rai TD S 

330 LET Bal+4»1NT i4*RND) 

340 LET U=X+URL fl» «B TO B+IJ 
350 LET V=Y+VRL flSlB+2 TO 8+35 
360 IF U<4 OR IJ>8 OR U<6 OR U>1 
0 OR tU=P RND iJ=Q) THEN GOTO 330 
370 GOSUB 1000 
380 NEXT R 

400 PRINT RT 7, 14., "MOSSR ";H;RT 
S,14;"OURLÉ LETTERR ?'■ 

410 LET B=CODE INKEY$ 

420 IF B<38 OR B>6i TMEN GOTO 4 

10 

430 PRINT RT 7,14;Z*;RT 9, 14; 2* 
S00 POR R=1 TO 13 STEP 4 
510 LET U=X+ORL fl»iR TO R+1.» 

520 LET M=Y+URL R$tR+2 TG R+3> 
53© PRINT RT U,U; 

540 IF S=PEEK 1PEEK 15393 +255»P 
LlK Ìo3'59.5 ThiEN GUtu 800 
550 NEXT R 
560 GOTO 400 
600 LET M=H+1 
610 GOSUB 1000 
620 POR R=0 TO 23 

630 PRINT RT 8+INT tR/5> ,4+R-5* 
INT (RY5) ; 

640 IF PEEK (PEEK. Ì6398+256+PEE 
K 16399) 03S+R THEN GOTO 430 
650 NEXT R 

660 PRINT RT 6 ., 14; " +*+r IMITO* 
•■;RT 8.,15;"IN "JM-I;" MOSSE" 

670 STOP 

1000 PRINT RT U,U; 

1010 LET B*PEEK (PEEK 16398+256* 
PEEK 153993 

1020 PRINT ■' "iRT y..X;CMRS S 

1030 LET P=X 

1040 LET 0*Y 

1050 LET X=U 

1060 LET Ys=U 

1070 RETURN 


Quanta memoria occupano i vostri programmi? 

Il comando FREE. che permeile di conoscere il numero di Byte 
liberi, è purtroppo assente nello ZX Basic. MC ha già colmalo questa 

Questa volta vi proponiamo un FREE potenzialo, per giunta non in 
L.’M ma in semplice BASIC, che vi pcrmellerà di conoscere anche lo 
spa/iooccupalo.separalamcnte dal programma c dulie varia bili. Il tulio 
viene olienulo mediante l'uso approprialo di alcune variabili di sistema 
(vi lasciamo per esercizio scoprire quali). L'ulilily viene mandata in 
esecuzione con un GOTO 9900. 

9900 PRINT ■•PROGRRMHR- '’;PEEK 16 
396+2564PEEK 16397-16509; ’ BYTE5 

9910 PRINT "URRIRBILI; “ ; PFFK 16 
404+2S6*PEEK 1640S-PEEK 16400-25 
6 + PEEK 16401; ■' BVTES" 

9920 PRINT "MEMORIR LIBERR; " ; PE 
EK 16386+256»PEEK 16387-PEEK 164 
12-aS+PEEK 16413;" BYTES" 


110 


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PIP 

Il parte 

Nella scorsa puntata abbiamo parlato, 
fra l'altro, dell'indirizzamenio del PIP ver- 
so i dispositivi logici del CP, M. 

In sede di configurazione del Bios da 
parte del costruttore del calcolatore, è pos- 
sibile assegnare ad ogni dispositivo logico 
che non sìa una unità di massa (disco) 
quattro dispositivi fisici diversi. A questo 
proposito il CP M fa fede ad un particola- 
re byte posto nella pagina 0 e più precisa- 
mente alla locazione OOQ.tH. 

Dividendogli otto bit che lo compongo- 
no in quattro parti di due bit ciascuna, si 
ottengono quattro pacchetti binari dì indi- 
rizzamento ognuno dei quali può assumere 
4 valori (0.0-9. I-I.O-'. ') che verranno 
usati dal Bios per indirizzare il dispositivo 
logico verso il dispositivo fisico. I quattro 
pacchetti corrispondono ai quattro dispo- 
sitivi logici secondo la seguente tabella: 
CON: Bite.1 
nOR: Bit 2,3 
PUN: Bit 4.5 
LST: Bit 6.7 

Ogni dispositivo logico, quindi, indiriz- 
zerà un particolare dispositivo fisico a se- 
conda del valore contenuto nella locazione 
0003H. Per comodità ognuno di questi 
dispositivi fisici è identificato da un nome 
simbolico. L'assegnazione elTettiva al di- 
spositivo fisico del calcolatore può non 
avere alcun nesso con l'apparente signifi- 
cato del nome del dispositivo. Riassumen- 
do ogni dispositivo logico è assegnabile 
verso quattro dispositivi fisici secondo la 
seguente tabella: 

CON: - m:,CRT:,BAT:,UC1: 

RDR: • TTY;,PTR..UR1.,UR2: 

PUN: - TTY:.PTP:.UP1:,UP2: 

LST: • TTY;.CRT:.LPT:,UL1: 

Il valore della locazione 09Q3H (lO- 
Byte) può essere alteralo in tre modi fon- 
damentali. 

1 - Direttamente dal PIP indirizzando il 
trasferimento verso un dispositivo fisico. 

2 - Tramite il programma STAT ove si 
può assegnare singolarmente ognuno dei 
quattro dìspiositivì fisici al corrispondente 
dispositivo logico. 

3 - Tramite una CALL in Assembler al 
Bdos passando il nuovo valore dell'IO- 
Byie. 

Per adesso tratteremo solo il caso I ri- 
mandando la spiegazione degli altri punti 
alla prossima puntata. 

Nel caso che si lanci con il PIP un trasfe- 
rimento da e/o verso un dispositivo fìsico il 
PIP non fa altro che preventivamente mo- 


i trucchi del CP/M 

a cura di Claudio Rosazza 


dificare l’IO-Byte secondo le istruzioni 
raccolte nella linea di comando, riportan- 
dolo nella condizione iniziale a trasferi- 
mento avvenuto: occorre però tenere pre- 
sente alcuni particolari di funzionamento. 
Innanzi lutto il trasferimento deve avveni- 
re fra unità congruenti (non è possibile 
trasferire verso una unità fisica di sola let- 
tura come, viceversa, non è possibile legge- 
re da una unità di sola scrittura); secondo, 
non è possibile indirizzare direttamente 
verso l'unità fisica BAT:: infine nella stra- 
grande maggioranza dei casi (dipende dal- 
ia particolare implementazione del Bios) 
l'indirìzzamento verso le unità fisiche 
TTY: e CRT: farà riferimento a quei di- 
spositivi assegnati al dispositivo logico 
CON:. Volendo indirizzare, invece, i di- 
spositivi fisici TTY: e CRT: assegnali al 
dispositivo logico LST: (considerate che il 
CRT: corrispondente a CON: può essere 
un dispositivo diverso da quello corrispon- 
dente a LST:) occorrerà preventivamente 
modificare l'IO-Byte con le procedure 2 o 3 
ed indirizzare successivamente il trasferi- 
mento verso il dispositivo logico LST:. Lo 
stesso dicasi per il dispositivo TTY: corri- 
spondente a RDR: e PUN:. 

I parametri del PIP 

Il PIP ammette la definizione di alcuni 
parametri opzionali dì trasferimento: ì pa- 
rametri vanno specificati alla fine della li- 
nea di comando inclusi fra parentesi qua- 
dre: l'ordine dei parametri nei caso siano 
piti d'uno è indifferente: vediamone breve- 
mente ogni singolo significato: 

V - £ senz'altro il parametro più usato nel 
trasferimento verso unità a disco. Forza la 
riletlura del file trasferito con conseguente 
verifica del contenuto ed eventuale segna- 
lazione di errori: funziona solo se la desti- 
nazione è un disco. 

U - Trasla tutti i caratteri alfabetici ASCII 
mìnu.scoli in maiuscoli. 

L - Trasla tutti i caratteri alfabetici ASCII 
maiuscoli in minuscoli. 

Dn - Cancella tutti i caratteri superata la 
colonna definita dal parametro n. Utile per 
stampare sorgenti con commenti troppo 
lunghi che uscirebbero fuori dal margine 
della carta o verrebbero stampati nella riga 
successiva ponendo problemi di leggibilità 
e di sincronizzazione di salto pagina. 

F - Filtra tutti i caratteri di salto pagina 
dall'unità sorgente. 

Pn - Inserisce dei caratteri dì salto pagina 
(FF) ogni n linee trasferite. Viene inoltre 
trasmesso un salto pagina per Tallìnea- 
mento della carta all'inizio del trasferi- 
mento. Il valore di default di n é 60. 


Ss - Inizia il trasferimento a partire dalla 
stringa specificata nel parametro s (termi- 
nato con un Ctrl-Z). 

(Js - Termina il trasferimento dopo la 
stringa specificata nel parametro s (termi- 
nato da un Ctrl-Z). Questi due ultimi para- 
metri risultano particolarmente utili quan- 
do sì intende tra.sferire solo una parte di un 
file: in ogni caso le stringhe di start e stop 
vengono incluse nel trasferimento. 

Tn • 1 caratteri di tabulazione (9) vengono 
espansi in n spazi. 

Z - L'ottavo bit di ogni carattere ASCII 
viene messo a 0 

O • File di tipo oggetto da non considerare 
ASCII: un eventuale carattere di EOF (26) 
viene ignorato. I file .COM sono sempre 
trattati come file oggetto. 

E • Tutte le operazioni di trasferimento 
vengono duplicate su consolle. 


N - Viene aggiunto aH'ìnizio di ogni riga 
trasferita un numero progressivo a partire 
da 1 con incremento pari ad 1. Il numero è 
seguito da un due punti. Se viene specifica- 
to N2 il numero é trasferito anche con gli 
zeri non significativi ed al posto del due 
punti viene inviato un carattere di TAB (9) 
che viene espanso in spazi solo se viene 
definito anche il parametro Tn ose la peri- 
ferica verso la quale é indirizzato il trasferi- 
mento gestisce automaticamente i caratteri 
di tabulazione. 

B - Trasferimento in modo blocco. I dati 
vengono accettati e memorizzati in un buf- 
fer in RAM fino alla ricezione di un CtrI-S 
ove il PIP scarica il buffer verso l'unità di 
destinazione. La dimensione del buffer è in 
dipendenza della RAM disponibile. E pre- 
vista una segnalazione di errore nel caso di 
buffer overflow. 

H - Trasferimento di file in formato Hex 
Intel. 

I - Ignora i record: 00 nel caso di trasferi- 
mento di file in formato Hex Intel. L'asse- 
gnazione del parametro I predispone auto- 
maticamente il parametro H. 

Gn - Il file sorgente viene letto dallo user 
specificato dal parametro n. Valido solo se 
l'unità sorgente é un disco. 

W - Sovrascrive su eventuali file R. O già 
esistenti senza richiedere conferma tramite 
la console. Valido solo se l'unità destina- 
zione è un disco. 

R - Legge anche i file definiti SYS. Valido 
solo se l'unità sorgente è un disco. 

Occorre precisare che in ogni caso quei 
parametri che modificano il contenuto del 
file agiscono solo sul dispositivo di desti- 
nazione lasciando inalterato il file prove- 
niente dal dispositivo sorgente. MC 


112 


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costa molto di più di un buon "personal", ma se solo avete 
bisogno di due posti di lavoro Alpha Micro costa meno. 

Fai due conti e vedi cosa ti conviene. 

Altri, invece, scelgono sistemi inutilmente grandi 
e costosi. In questo caso non solo si spende di più, ma si 
ha una potenzialità non sfruttabile. È intelligente? 

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Perché in Italia piacciono tanto le mele? 



AllìstiUilo (;oiiz;i}’;i Ji Milano im Apple 
siede in iiittedra al fianco del professore 
durame le lezioni di ragioneria. 





don I Ji Apple che amiroliava i ritmi della 
dieta cèchi ha ra^iuiiio il pesii forma in 
brevissimo tempo. 



,\'c[l';dlevaiiu’nto ili suini Valhona di Ca- 
salnia}5;iore è un Apple clic siahilisce II 
menù migliore per far crescere animali 
sani e buoni. 


I successi di una bara a vela da aimpeti- 
zionc sono dovuti anche all'aiuto che un 
Apple ha dato al suo proseitisia, 



Nel nia^.2ino di generi di Monopolio di 
Ariano irpino Apple si occupa di tutto; 
dalle bollette di carico e scarico alle stati- 
stiche di consumo. 


Nei moderni laboratori di analisi mediche 
Apple registra tulli i dati; li elabora e pre- 
para gli esiti. 



In una azienda agricola Apple ha consen- 
tito forti risparmi di energia eliminando 
tutti i fattori di spra'o. 



Tutti i sabati Apple viene preso d'assalto 
in una tabaccheria per preparare i sistemi 
per il Totocalcio. 


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Anclte voi avete un Apple';' Se inviate la 
voslni applicazione riceverete gratis un 
niiniero di Applicando, la rivista delle ap- 
plicazioni Apple, 


È cominciato tutto meno di tre anni fa, Rppiire sono giil migliaia in Italia ad 
anitire la mela, lì a guardare piti da vicino, caso per caso, si scopre che ilietro a qiii’sti 
amori c'è sempre un motivo molto ragionevole. La mela risolve i problemi. Tulli. 

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Rivenditori Irci. Sono il paradiso ten'eslre per chi ama le mele. Scegliete seamdo i 
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